lunedì 12 marzo 2018

Recensione: Bottoni e odio


Ciao bimbe!
Oggi, con estrema emozione, vi parlo del secondo capitolo della saga di Crow e Bottoncino. Ve li ricordate, vero? Oppure avranno conquistato solamente me? Sui social ho letto sia recensioni positive che negative e proprio non capisco come faccia questo romanzo ad averle… perché io sono pazza.
Pazza di lui! Quindi, mettetevi comode e preparatevi ad ascoltare la mia pazzia.

  • Titolo: Bottoni e Odio
  • Autore: Penelope Skye
  • Casa Editrice: Traduzione indipendente
  • Pagine: 366
  • Da leggere sì o no? Orgasmatico
  • Voto: 9


Voto copertina:


Pearl è stata venduta all’asta.
Il migliore offerente l’ha acquistata per quattro milioni. Bones ha abusato di lei, l’ha stuprata, l’ha malmenata e l’ha trattata come un giocattolo per mesi.
Poi è arrivato lui, Crow.
Con le sue promesse da criminale gentiluomo, gli abbracci, i baci soffici e il dolore misto a piacere che Pearl ha scoperto di amare.
Tra di loro c’è un patto, quello dei bottoni.
Pearl ne deve conquistare poco più di trecentosettanta. Conquisterà uno, o più bottoni, ogni volta che donerà piacere a Crow. Eppure anche lei può spenderli, chiedendogli qualcosa che desidera ardentemente: un appuntamento romantico, una notte di sonno tra le sue braccia, fare l’amore invece che del sesso.
Una sfida che potrebbe durare all’infinito.
Perché anche se Pearl desidera ardentemente la libertà, stare con Crow è ugualmente piacevole.
E nonostante l’uomo non voglia assolutamente ammetterlo, i momenti migliori della giornata sono quelli passati con Bottoncino.
Lei lo completa: i momenti passati insieme sono terribilmente intensi, così tanto da fargli credere che lei sia stata creata appositamente per lui.
Bottoncino non è più la sua schiava, anzi, non lo è mai stata.
E la promessa che c’è tra loro, il sapere che una volta conquistati tutti i bottoni lei sarà libera di andarsene, gli attanaglia letteralmente il cuore.
È per questo motivo che decide di accettare le sue richieste, che prova a essere una persona diversa, sempre, però, mantenendo il suo lato oscuro.
Pearl sente che il rapporto con Crow sta cambiando, ma non sa bene in quale direzione. Tra di loro c’è una connessione che non sa come etichettare, una connessione che non ha mai provato in tutta la sua vita.
Che gli fa preferire Bottoncino a suo fratello.
Anche quando non riesce a esprimere quello che sente.



La serie dei Bottoni è composta così:

  1. Bottoni e Pizzo (recensione QUI)
  2. Bottoni e Odio
  3. Bottons and Pain



Il dark regna sovrano.
Soprattutto tra le mie letture.
Questa recensione arriva dopo alcune settimane dalla prima della serie, ma io ho letto un romanzo uno dietro l’altro. Come se fosse una droga.
Perché Crow è davvero una droga, ve lo giuro.
Pearl, la nostra Bottoncino, scopre un nuovo lato di se stessa, un lato che brama il dolore e lo trasforma in piacere.
Eppure brama anche il tempo insieme a Crow. Ed è per questo che è disposta a sprecare anche dei preziosi bottoni per poter passare un weekend romantico con lui.
Prova qualcosa per quell’uomo, un qualcosa che va ben oltre la semplice attrazione oppure la Sindrome di Stoccolma.
Quel e fuggire, vuole essere libera di nuovo, una volta per tutte. Vuole raccogliere tutti i bottoni e andare in America, ma vuole anche stare con Crow.
Quando lo vede baciare una tipa nel vigneto le succede qualcosa dentro. Capisce che lui non prova quell’attrazione indomabile, che si tratta di una strada a senso unico.
Inizia a lavorare ancora più duramente, a volere a tutti i costi i suoi bottoni.
Eppure qualcosa cambia quando fa la sua entrata Cane, il fratello di Crow, un personaggio che fino ad adesso avremmo potuto considerare marginale.
Cane, ancora assolutamente accecato dalla morte della sorella Vanessa, vuole la sua vendetta personale.
E, approfittando dell’assenza di Crow, entra nella sua mansione e picchia a sangue la povera Pearl.
Adesso concentratevi e immaginate la reazione di Crow perché è in questa scena che cambia tutto. Che Crow inizia ad abbattere le sue barriere.



È stato difficile leggere.
Come sicuramente lo sarete anche voi, io odio la violenza sulle donne, soprattutto quella gratuita. È un qualcosa che non riesco davvero a comprendere.
E leggere queste scene mi fa sempre venire la pelle d’oca. Però in romanzi di questo genere sono richieste e sta nell’autore, nella sua capacità di far provare emozioni e di far immedesimare il lettore in tutte le scene, anche in quelle più forti.
Il romanzo è come diviso in due parti, la prima meno dark dell’altra.
Ed entrambe ugualmente valide.
Beh, io ho amato questo romanzo. Come ho amato gli altri della serie.
C’è qualcosa nella storia di Crow e Bottoncino che mi intriga, che mi affascina, che mi spinge a girare le pagine in modo compulsivo.
E non vi immaginate cosa succede nel terzo… *^*
Continuate a scoprirlo su @AnniDiNuvole!

Un abbraccio!

Roberta



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