Ciao bimbe!
Oggi vi parlo del secondo romanzo di una serie che
mi sta piacendo molto. Sfortunatamente il primo aveva stabilito un altezza
molto alta, difficile da buttare giù, e sapevo che sarebbe stato difficile per
l’autrice mantenere lo stesso livello.
Beh, diciamo che tutto è sulla giusta strada,
mancava solo di qualche accorgimento.
Di che sto parlando? Leggete la recensione e
scopritelo.
- Titolo: Rose
- Autore: Monica Murphy
- Casa Editrice: Newton Compton
- Pagine: 336
- Da leggere sì o no? Violet è completamente diverso, ma anche Rose
non è male.
- Voto: 7 e mezzo
Voto copertina:
La famiglia Fowler è riunita a Cannes per il
festival del cinema. Verrà proiettato un film sulla vita di Dahlia, su come ha
messo su l’azienda facendola diventare il leader mondiale del mondo dei
cosmetici.
La Fleur
sembra non conoscere la parola “pausa” e con Ryder e Violet al comando della
filiale di Londra, il mercato europeo è a un passo dalla sottomissione. Tutto
sembra che stia andando per il verso giusto, anche se Pilar ha sempre i suoi
artigli addosso a Forrest Fowler, eppure nessuno sembra più badarci.
Nessuno tranne Rose che inizia a non riuscire più
a sopportare quell’arrivista.
La più giovane delle sorelle non riesce a darsi
pace e sembra non riuscire a trovare una via di fuga. Non ha il carisma e la
capacità di farsi scivolare le cose di dosso come Lily e non è importante
all’interno dell’azienda come Violet. Anzi, non sa nemmeno che ruolo abbia
all’interno dell’azienda, non sa assolutamente come dare il suo contributo.
La situazione peggiora una volta letti i diari
della madre, nei quali è spiegato chiaramente il motivo del suo suicidio. Certa
di essere stata tradita da tutti, Rose non riesce proprio a capire perché debba
continuare a fare parte della famiglia, perché non possa semplicemente andare
per la sua strada facendo finta di essere una persona normale.
Quando, prima dell’inizio dell’evento, la nonna
entra in camera e le allaccia al collo la collana di diamanti appartenuta alla
defunta zia Poppy, Rose vorrebbe semplicemente scoppiare a piangere.
La serata termina in modo inaspettato, con un
incontro sensuale interessante con uno sconosciuto che interrompe il suo bagno
di mezzanotte. Per poi sparire, nel nulla.
L’unico spiraglio di sole in giorni bui come la
pece.
Non volendo tornare a New York per non stare
vicina a Pilar e al padre, soprattutto dopo aver scoperto come mai la madre si
era suicidata, Rose accetta di buon grado l’invito della sorella a trasferirsi
per un po’ a Londra, ma si rifiuta di partecipare attivamente alle attività
della Fleur.
Con la mente sempre più occupata dallo sconosciuto,
Londra non sembra poter portare alcun beneficio alla ragazza. Finché una sera
non esce con la compagnia della sorella e lo trova lì, al White Swan.
Tra di loro sono subito scintille e l’alchimia si
sente da subito.
Ma chi è veramente Cader? Il suo salvatore o colui
che la distruggerà per sempre?
La serie delle Fowler Sister si compone in questo modo:
- Violet (recensione QUI)
- Rose
- Lily
Ogni romanzo si concentra su una delle tre sorelle
Fowler, diversissime per personalità, ambizione e carattere. Lily è la maggiore, per nulla
interessata all’azienda cosmetica Fleur
Cosmetics: è una ragazza libertina, amante delle feste e modaiola, le piace
divertirsi fino all’eccesso e finisce sempre su qualche rotocalco. Rose è la sorella minore, a detta di
tutti la più bella. Lavora alla Fleur anche se il suo ruolo non è ben definito;
ama la perfezione patinata e
all’apparenza è quella più romantica e sognatrice. Violet è la sorella di mezzo, la più posata, pacata e ragionevole.
Si è presa cura di Rose dopo la morte della madre e lavora sodo nell’azienda di
famiglia. Dato il suo passato, che viene raccontato con molta delicatezza nel
primo romanzo, viene definita la più fragile, ma non è esattamente così. Violet
dimostra una forza che le altre sorelle non hanno, si dimostra caparbia e
coraggiosa, un vero esempio per tutti.
L’avevo detto alla fine di Violet e l’ho ripetuto senza farmi problemi nell’introduzione a
questa recensione: Rose avrebbe difficilmente battuto il primo romanzo della
serie. Violet ha quel qualcosa che ti
prende dal primo momento che purtroppo sapevo sarebbe stato difficile ritrovare
in Rose. E infatti è andata così.
Come avete certamente potuto notare, la trama non
è granché. Soprattutto perché il segreto scoperto da Rose nei diari della mamma
non è per nulla un segreto e, una volta rivelato, se n’è parlato giusto per…
una pagina? Due massimo?
Personalmente mi aspettavo qualcosa di più
sconcertante, qualcosa che potesse veramente mettere a repentaglio la
reputazione della Fleur, invece erano
dei meri problemi personali tipici di tantissimi donne.
Un’altra cosa che ha resto Violet indimenticabile
è stata Ryder, il nostro uomo.
No, non sto solo parlando delle scene di sesso, ma
proprio del protagonista maschile.
Ryder è fantastico sotto qualsiasi punto di vista
mentre Caden… è scialbo.
Caden è un ladro. Sì, un ladro nel vero senso
della parola, non perché ha rubato il cuore di Rose. Ha avvicinato la ragazza
alla festa con un solo intento: rubarle la collana della zia Poppy. La sua
storia è adeguatamente spiegata e quindi sappiamo cosa l’ha spinto a iniziare
la sua carriera di borseggiatore. Eppure la sua storia non è così drammatica
come quella di Ryder. Caden ha perso il confronto e impallidisce se messo di
fronte al cognato.
Non ha rubato il mio cuore, mi dispiace.
A letto ci sa indubbiamente fare, ma alcuni
passaggi mi sono sembrati tremendamente forzati.
Certo, non mancano le scene sexy… Anzi, dato che i
due parlano veramente poco (per non dire AFFATTO) Rose e Caden non fanno altro
che scopare, scopare, scopare. Lei dovrebbe andare alla Fleur e cercare di
riconquistare la sua vita e invece sta a letto, scopa, ordina take away, scopa,
ride un attimo con Caden e poi ricomincia da capo.
A questo punto io vi chiedo… che senso ha?
Perché?
Dov’è finito quello stile che mi aveva così conquistato nel primo romanzo?
Dov’è finito quello stile che mi aveva così conquistato nel primo romanzo?
Beh, l’ho ritrovato negli ultimi cinque capitoli
ed è per questo che il voto è decente.
Gli ultimi capitoli sono davvero fenomenali, avrei
preferito che si fosse affrontato quel problema (#spoilerDaisy) piuttosto che ripassare tutto il Kamasutra.
Sì, polemica è il mio secondo nome, ma proprio non
capisco come mai l’autrice ha lasciato che tutto lo svolgimento del romanzo
vagasse nel nulla, in balia agli impulsi sessuali che, quando lasciati a loro
stessi, possono mettere seriamente a repentaglio il romanzo.
Un’altra cosa positiva è la presenza più costante
della primogenita Fowler, che sarà la protagonista del prossimo romanzo. Lily è
una forza della natura e spero che il suo romanzo non mi deluderà.
Alla prossima, sempre su AnniDiNuvole!
Un abbraccio e… buona lettura!
Roberta
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