martedì 13 febbraio 2018

Recensione: Rose


Ciao bimbe!
Oggi vi parlo del secondo romanzo di una serie che mi sta piacendo molto. Sfortunatamente il primo aveva stabilito un altezza molto alta, difficile da buttare giù, e sapevo che sarebbe stato difficile per l’autrice mantenere lo stesso livello.
Beh, diciamo che tutto è sulla giusta strada, mancava solo di qualche accorgimento.
Di che sto parlando? Leggete la recensione e scopritelo.

  • Titolo: Rose
  • Autore: Monica Murphy
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Pagine: 336
  • Da leggere sì o no? Violet è completamente diverso, ma anche Rose non è male.
  • Voto: 7 e mezzo


Voto copertina:


La famiglia Fowler è riunita a Cannes per il festival del cinema. Verrà proiettato un film sulla vita di Dahlia, su come ha messo su l’azienda facendola diventare il leader mondiale del mondo dei cosmetici.
La Fleur sembra non conoscere la parola “pausa” e con Ryder e Violet al comando della filiale di Londra, il mercato europeo è a un passo dalla sottomissione. Tutto sembra che stia andando per il verso giusto, anche se Pilar ha sempre i suoi artigli addosso a Forrest Fowler, eppure nessuno sembra più badarci.
Nessuno tranne Rose che inizia a non riuscire più a sopportare quell’arrivista.
La più giovane delle sorelle non riesce a darsi pace e sembra non riuscire a trovare una via di fuga. Non ha il carisma e la capacità di farsi scivolare le cose di dosso come Lily e non è importante all’interno dell’azienda come Violet. Anzi, non sa nemmeno che ruolo abbia all’interno dell’azienda, non sa assolutamente come dare il suo contributo.
La situazione peggiora una volta letti i diari della madre, nei quali è spiegato chiaramente il motivo del suo suicidio. Certa di essere stata tradita da tutti, Rose non riesce proprio a capire perché debba continuare a fare parte della famiglia, perché non possa semplicemente andare per la sua strada facendo finta di essere una persona normale.
Quando, prima dell’inizio dell’evento, la nonna entra in camera e le allaccia al collo la collana di diamanti appartenuta alla defunta zia Poppy, Rose vorrebbe semplicemente scoppiare a piangere.
La serata termina in modo inaspettato, con un incontro sensuale interessante con uno sconosciuto che interrompe il suo bagno di mezzanotte. Per poi sparire, nel nulla.
L’unico spiraglio di sole in giorni bui come la pece.
Non volendo tornare a New York per non stare vicina a Pilar e al padre, soprattutto dopo aver scoperto come mai la madre si era suicidata, Rose accetta di buon grado l’invito della sorella a trasferirsi per un po’ a Londra, ma si rifiuta di partecipare attivamente alle attività della Fleur.
Con la mente sempre più occupata dallo sconosciuto, Londra non sembra poter portare alcun beneficio alla ragazza. Finché una sera non esce con la compagnia della sorella e lo trova lì, al White Swan.
Tra di loro sono subito scintille e l’alchimia si sente da subito.
Ma chi è veramente Cader? Il suo salvatore o colui che la distruggerà per sempre?


La serie delle Fowler Sister si compone in questo modo:

  1. Violet (recensione QUI)
  2. Rose
  3. Lily

Ogni romanzo si concentra su una delle tre sorelle Fowler, diversissime per personalità, ambizione e carattere. Lily è la maggiore, per nulla interessata all’azienda cosmetica Fleur Cosmetics: è una ragazza libertina, amante delle feste e modaiola, le piace divertirsi fino all’eccesso e finisce sempre su qualche rotocalco. Rose è la sorella minore, a detta di tutti la più bella. Lavora alla Fleur anche se il suo ruolo non è ben definito; ama la perfezione patinata e all’apparenza è quella più romantica e sognatrice. Violet è la sorella di mezzo, la più posata, pacata e ragionevole. Si è presa cura di Rose dopo la morte della madre e lavora sodo nell’azienda di famiglia. Dato il suo passato, che viene raccontato con molta delicatezza nel primo romanzo, viene definita la più fragile, ma non è esattamente così. Violet dimostra una forza che le altre sorelle non hanno, si dimostra caparbia e coraggiosa, un vero esempio per tutti.


L’avevo detto alla fine di Violet e l’ho ripetuto senza farmi problemi nell’introduzione a questa recensione: Rose avrebbe difficilmente battuto il primo romanzo della serie. Violet ha quel qualcosa che ti prende dal primo momento che purtroppo sapevo sarebbe stato difficile ritrovare in Rose. E infatti è andata così.

Come avete certamente potuto notare, la trama non è granché. Soprattutto perché il segreto scoperto da Rose nei diari della mamma non è per nulla un segreto e, una volta rivelato, se n’è parlato giusto per… una pagina? Due massimo?
Personalmente mi aspettavo qualcosa di più sconcertante, qualcosa che potesse veramente mettere a repentaglio la reputazione della Fleur, invece erano dei meri problemi personali tipici di tantissimi donne.
Un’altra cosa che ha resto Violet indimenticabile è stata Ryder, il nostro uomo.
No, non sto solo parlando delle scene di sesso, ma proprio del protagonista maschile.
Ryder è fantastico sotto qualsiasi punto di vista mentre Caden… è scialbo.



Caden è un ladro. Sì, un ladro nel vero senso della parola, non perché ha rubato il cuore di Rose. Ha avvicinato la ragazza alla festa con un solo intento: rubarle la collana della zia Poppy. La sua storia è adeguatamente spiegata e quindi sappiamo cosa l’ha spinto a iniziare la sua carriera di borseggiatore. Eppure la sua storia non è così drammatica come quella di Ryder. Caden ha perso il confronto e impallidisce se messo di fronte al cognato.
Non ha rubato il mio cuore, mi dispiace.
A letto ci sa indubbiamente fare, ma alcuni passaggi mi sono sembrati tremendamente forzati.
Certo, non mancano le scene sexy… Anzi, dato che i due parlano veramente poco (per non dire AFFATTO) Rose e Caden non fanno altro che scopare, scopare, scopare. Lei dovrebbe andare alla Fleur e cercare di riconquistare la sua vita e invece sta a letto, scopa, ordina take away, scopa, ride un attimo con Caden e poi ricomincia da capo.
A questo punto io vi chiedo… che senso ha?
Perché?
Dov’è finito quello stile che mi aveva così conquistato nel primo romanzo?
Beh, l’ho ritrovato negli ultimi cinque capitoli ed è per questo che il voto è decente.
Gli ultimi capitoli sono davvero fenomenali, avrei preferito che si fosse affrontato quel problema (#spoilerDaisy) piuttosto che ripassare tutto il Kamasutra.



Sì, polemica è il mio secondo nome, ma proprio non capisco come mai l’autrice ha lasciato che tutto lo svolgimento del romanzo vagasse nel nulla, in balia agli impulsi sessuali che, quando lasciati a loro stessi, possono mettere seriamente a repentaglio il romanzo.
Un’altra cosa positiva è la presenza più costante della primogenita Fowler, che sarà la protagonista del prossimo romanzo. Lily è una forza della natura e spero che il suo romanzo non mi deluderà.

Alla prossima, sempre su AnniDiNuvole!
Un abbraccio e… buona lettura!

Roberta




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