domenica 28 gennaio 2018

Recensione: Odio amore


Salve a tutti lettori!
Buon fine settimana. Cosa avete in programma per questi (pochi) giorni di completo relax? Io non so ancora ma so per certo che un bel libro tra le mani non mancherà. In verità non manca mai, questa è l’unica certezza nella mia vita ;)
Oggi sono qui per parlarvi di un libro che ho finito or ora di leggere e con la mente super fresca vi parlo di…

  • Titolo: Odio amore
  • Autore: Penelope Ward
  • Casa editrice: Newton Compton
  • Numero pagine: 236
  • Da leggere si o no? Una lettura per staccare un po’
  • Voto: 7


Voto copertina: 


Amelia e Justin sono amici fin da quando erano due bambini. Si conoscono per la prima volta come vicini di casa, crescono come migliori amici e si perdono di vista da un momento all’altro diventando due sconosciuti.
Quando la nonna di Amelia muore e lascia in eredità a sua nipote e a Justin la casa dove ha sempre abitato, nonché patria dell’eterna amicizia tra i due, saranno costretti a rivedersi dopo dieci anni.
Amelia che da dieci anni abita lontano da quell’isola dove da piccola correva in riva al mare con Justin e lui ormai vive a New York con una carriera sulle spalle e una ragazza accanto.
Il loro rincontrarsi dopo tanti anni non avviene come le più famose trasmissioni televisive. Non ci sono abbracci, non ci sono lacrime. C’è invece tanto disprezzo da parte di Justin verso quella ragazza che ha sempre difeso, a cui voleva tanto bene e su cui sognava fin da quando era un ragazzino. E poi lo ha abbandonato senza spiegazioni, da un momento all’altro e lui si è trovato senza appigli. Ed è ora che riversa su Amalia tutta la sua frustrazione, tutto il suo dolore di questi anni.
Amelia dal canto suo non riconosce più il suo vecchio migliore amico. Sia fisicamente, ora è diventato un uomo e CHE uomo, sia per il suo atteggiamento arrogante e ostile.
I due passeranno l’estate tra battibecchi, frecciatine, un’insana attrazione fisica e poi una rappacificazione.
Ma è proprio nel momento in cui Justin deve tornare a casa e chiudere l’estate che Amalia scopre una cosa che le cambierà la vita. Da questa dipende la più grande paura di Justin, come si comporterà ora? Avvicinarsi, riprovarci, darsi una seconda possibilità oppure girare le spalle e lasciare tutto com’era?
La risposta è proprio la novità. È la sorpresa.


Perdonatemi se vi ho scritto una trama piccina ma il libro fondamentalmente si divide in due parti. Se vi avessi parlato della seconda parte vi avrei fatto uno spoiler grande quanto la casa di Donal Trump e non mi andava. Anche se ormai il libro è sul mercato da un po’… ma sono una che non ama scoprire le cose a random perciò mi metto nei panni di chi ancora non conosce questa storia. A loro va il mio appoggio.


Che dire… il libro mi è piaciuto? Ah Ila, parti bene… vediamo un po’ cosa ci dici.
Che io stia parlando con me stessa non è una buona cosa, no? Facciamo finta di nulla.
Onestamente, amiche nuvoline, non so se il libro mi sia piaciuto o mi abbia fatto schifo. Lo so sono drastica però dato che non sono ne per il bianco ne per il nero dico che il libro è viola.
Si perché nonostante il suo essere superficiale, trash e banalotto, devo dire che mi ha preso come credo da inizio anno non mi avesse preso nessuno.
Volevo vedere fin dove la penna e l’immaginazione dell’autrice potesse arrivare e seppur in alcune pagine io abbia storto le labbra e mi sia chiesta che erba si fosse fumata, l’ho trovato interessante.


Lo giuro vostro onore!
La storia è accattivante, scorre alla perfezione come il coltello in un panetto di burro. Mi ha catturata dalle prime pagine e ho pappato tutto il libro in un sol boccone.
Diciamo che non abbiamo davanti la nuova divina commedia ma per un lettore che voglia leggere qualcosa di frivolo, senza pretese, che voglia staccare un po’ la mente da un libro universitario all’altro, o che debba affrontare un viaggio lungo in treno… leggete pure questo!

Il libro è pieno di dialoghi, raro è trovare una pagina piena di discorsi introspettivi o descrittivi. Questo contribuisce alla fluidità e alla “spensieratezza” della storia.

Ma passiamo ai momenti WTF.


Purtroppo haimè ce ne sono e anche molti.

Primo tra tutti mi domando ancora… ma questi come si sono fatti ad innamorare? Ovvio c’è la fatidica “sorpresa” che li avvicina tantissimo ma nella storia c’è un continuo “oddio i suoi muscoli, oddio il suo sedere perfetto, oddio le sue spalle”. Perciò c’è tanto movimento nelle parti intime che ci si può ballare il cha cha cha.
Poi il trash più assurdo quando (occhio che è spoiler! Perciò chiudete gli occhi ed andate direttamente al rigo successivo) ma si può mai bere il latte materno? Oltre a fare un po’ schifo lo trovo molto perverso! Essere poi paragonati ad una mucca… bha!
Oltre al fatto che secondo me l’autrice abbia trattato molto superficialmente alcuni temi, ha proprio toppato su questo “cambiamento” perché è troppo assurdo. Non il cambiamento in se per se ma come lo tratta. Come se fosse qualcosa di meccanico e non una cosa concreta. Troppo impostata.

La storia come vi ho ripetuto più volte scorre via veloce. Nella sua banalità vi terrà compagnia ma se devo essere onesta non è che ti lascia proprio con il cuore pieno.
Dopo che hai finito la lettura ti domandi: e bhe?
Però poi ricordi che ti sei divertita a leggerlo e tutto va bene lo stesso. Ma credo sia più il momento in cui la leggi. Per esempio voi sapete benissimo del mio essere pignola e probabilmente se fossi stata in un momento “no” avrei demolito questo libro perché obbiettivamente è assurdo.
Ma sono invece nel momento si della giornata e vi dico che comunque è un trash che cattura. È un trash che non annoia. E va bene così, perché la lettura oltre a emozionare ci deve anche divertire.

Perciò si dai… mi è piaciuto tutto sommato. Provateci anche voi.
Io vi saluto e vi do l’appuntamento sempre qui alla prossima rubrica.
Buone letture e un forte abbraccio.

Ilaria


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