sabato 30 dicembre 2017

Recensione: Big love


Ciao amiche!
Oggi vi parla una Roberta completamente rinata.
Come forse avete potuto intuire, ho attraversato un periodo un po’ bruttino, soprattutto dal punto di vista letterario. Sono passati mesi prima che riuscissi a leggere un romanzo che mi piaceva… Sembravo caduta in un limbo: prendevo un romanzo, non mi piaceva, facevo delle smorfie come se avessi mangiato un limone, lo mollavo e ricominciavo da capo.
Ma con questo romanzo… Ragazze, questo romanzo è la mia rinascita letteraria.
E ovviamente è merito dell’unicorno… di quel mito che si chiama Jay Crownover!

  • Titolo: Big love 
  • Autore: Jay Crownover 
  • Casa Editrice: Newton Compton 
  • Pagine: 314
  • Da leggere sì o no? Stupendo dalla prima all’ultima pagina 
  • Voto: 9



Voto copertina:

Dopo la morte di Novak, The Point è completamente caduta in un limbo. Si sta accartocciando su se stessa, non ha più l’equilibrio che la contraddistingueva, il caos sembra regnare sovrano… forse più del solito.
Per tornare alla normalità, The Point deve trovare un nuovo Re, un qualcuno che riporti l’ordine e il terrore nell’equilibrio naturale delle cose, un qualcuno che sia disposto a sporcarsi le mani di sangue, senza temere le conseguenze.
Race Hartman è abbastanza audace e coraggioso, forse alcuni direbbero perfino incosciente, da aver sfidato Novak, da aver usurpato il suo trono e da voler diventare il nuovo Re.
Ma si sa… ogni Re ha bisogno di una Regina. E al suo fianco lui non vuole nessuno che non sia Brysen, la migliore amica di sua sorella Dovie, una Regina di ghiaccio che non l’ha mai degnato di uno sguardo, che lo tratta sempre con sufficienza e che preferirebbe passare un’ora in acqua in mezzo a degli squali affamati piuttosto che con lui.
Apparentemente Brysen è una reginetta di The Hill, la parte figa della città, e non ha nulla da spartire con The Point, ma in realtà non è così: è dovuta tornare a casa per badare alla famiglia, soprattutto alla sorella, ha dei seri problemi con l’assistente del corso di matematica avanzata e… ha una cotta pazzesca per Race. Ma non una cotta normale. È totalmente pazza di lui, gli sbava letteralmente dietro. Ma cerca di non darlo a vedere perché crede, anzi si costringe a credere, che Race non è il ragazzo giusto per lei.
Eppure non fanno che avvicinarsi sempre più.
È Race che la mette al sicuro durante una sparatoria.
È Race che le disinfetta il ginocchio e il braccio quando un’auto tenta di investirla quando cade a terra.
È Race che prende in mano la situazione quando Brysen si rende conto di essere perseguitata da uno stalker davvero minaccioso.
Tuttavia il loro non è un rapporto a senso unico.
Race trova nella sua ragazza la tranquillità che serve a chiunque voglia diventare il Re di The Point. Quella bionda dagli occhi di ghiaccio non è il genere di ragazza che si fa prendere facilmente dal panico, ma è il genere di ragazza che scaccia il panico semplicemente con un’occhiataccia.
Brysen è l’equilibrio nel caos di Race.
È lei che gli laverà il sangue dalle nocche ogni notte, quando rientrerà a casa.
Ma tutto dipende da The Point, dai suoi giochi di potere interni che la porteranno o alla distruzione o allo splendore.
Riuscirà l’amore a sovrastare il sangue oppure regnerà il caos?




La serie Welcome si compone in questo modo:

1. Bad love (recensione QUI)
2. Big love
3. Love forever

Dalla serie principale è stato tratto uno spin-off, la Breaking Point Series:

1. Honor [con protagonisti Honor e Nassir]
2. Dignity [con protagonisti Stark e Noe]
3. Respect [con protagonisti Brooker e Karsen]

Dato che tutti i romanzi sono autoconclusivi e non c’è bisogno di leggerli seguendo un ordine (logico, non capisci certi passaggi ma comunque capisci il filo conduttore del discorso), tempo fa lessi Honor e… Raga, che ve lo dico a fare. 
Nassir sarà anche minaccioso, ma è un figo da paura. 


Il romanzo è esattamente come ve l’ho descritto.
Non ci sono personaggi buoni, ma solo personaggi cattivi che sanno di essere cattivi e che continuano a esserlo per sopravvivere. Beh, d’altronde The Point è così: se vuoi vivere devi adattarti. Devi cercare di volgere sempre la situazione a tuo favore e non far scoprire a nessuno i tuoi punti deboli.
Race ha deciso di diventare lui il Re, soppiantando in tutto e per tutto Novak. Però The Point non assisterà silenzioso a questa decisione. Anzi, cerca di ostacolarlo in ogni modo possibile, cerca di metterlo alla prova, di testarlo.
Race vive la vita in puro stile minimalista, facendo affidamento sui suoi contatti e sul suo stile minimalista di fare le cose.
Brysen è la migliore amica della sua sorellina, Dovie. Da quando l’ha vista ha capito che sarebbe diventata la sua Regina, deve solamente capire come.
Race si accolla tutti i problemi della ragazza, ma non lo fa per ricattarla o altro… è semplicemente il suo modo per dimostrare a qualcuno che ci tiene veramente. 



Fate attenzione, ragazze belle!
Non lasciatevi distrarre dalla chioma dorata del nostro criminale e tenete ben a mente la sua natura. È un criminale, ed è disposto a giocare solamente secondo le sue regole per portare a casa il premio.
Sicuramente sa essere gentile e premuroso, ma avrà sempre le nocche sporche di sangue e quell’aura autoritaria che contraddistingue le persone importanti.
Eppure sa essere dolce, soprattutto con Brysen.
Questo romanzo si sviluppa in modo diverso rispetto a quelli che leggiamo di solito. Perché? Beh, noi siamo abituati alla coppia che si incontra, si conosce, si innamora, si lascia (perché per qualche strano motivo deve sempre lasciarsi) e poi si rimette insieme.
Ecco, vi faccio un piccolo spoiler che spoiler non è.
Brysen e Race non si lasciano, ma decidono di combattere insieme, decidono di darci dentro, di affrontare il caratteraccio duro di The Point e di sottomettere la puttana che odiano e amano con la stessa violenza. 



La protagonista di questo romanzo è certamente l’intensità che caratterizza i personaggi, i rapporti, le azioni dinamiche che sconvolgono ogni certezza.
Ne ho amato ogni momento, dall’inizio alla fine.
Ho soprattutto amato la personalità di Brysen: è una ragazza forte che ne ha avute di batoste, soprattutto nell’ultimo periodo, e che nonostante quello che deciso di alzare la cresta e affrontare la vita con un pugno di ferro niente male.
Ho adorato leggere dell’intensità del suo amore per Race. Ama un cattivo ragazzo, anzi, IL cattivo ragazzo di The Point, ma non per quello vuole cambiarlo e trasformarlo in un altro.
Esattamente quello che ci voleva.
Perché un bravo ragazzo sa come pigliarci, ma i cattivi ragazzi… sono quelli che ci fanno sciogliere ;)
E credetemi, Race farà sciogliere anche voi, soprattutto nelle scene più hot che, vi assicuro, non mancano di certo.



Per concludere, vi lascio una perla di Dovie che, credo, riesca a riassumente tutto il romanzo in poche parole:

“Ѐ come essere innamorati di un’arma carica. 
E tu sei la sicura.” 

Spero di avervi incuriosite e spinto a dare una chance al romanzo!
Un abbraccio e… buona lettura!

Robi


giovedì 28 dicembre 2017

Un perfetto sconosciuto


  • Titolo: Un perfetto sconosciuto
  • Autore: R.L. Mathewson
  • Casa editrice: Newton Compton
  • Numero pagine: 186
  • Prezzo kindle: 3,99€


Sinossi: Duncan Bradford è esasperato dalla sua nuova vicina Necie. È goffa, rumorosa ed è letteralmente un magnete per i disastri. Per più di un anno e mezzo l’ha evitata con tutte le sue forze, perché ogni volta che lei si avvicina… Duncan finisce per farsi un male cane. Probabilmente porta addirittura sfortuna! Ma quando il destino decide di imporgli di passare del tempo con lei, Duncan è costretto a rivedere tutta la sua antipatia e a guardare Necie sotto una luce del tutto nuova. Forse è il momento di cominciare a comportarsi da vero Bradford e lottare per quello che desidera davvero. Anche se c’è il rischio di ferirsi.

La "Neighbors Series"  è composta da:

1. Un gioco da adulti
2. Per gioco o per amore
3. Il gioco del destino
4. Tutta colpa del destino
5. Qualcosa di grande
6. Tutto quello che vorrei
7. Un perfetto sconosciuto
8. Fire&Brimstone
9. Delectable
10. Irresistible





mercoledì 27 dicembre 2017

Sweet. Una dolce conquista - J. Daniels



In un sapiente mix di divertimento, sensualità e un po' di zucchero, questa commedia vi conquisterà con la sua freschezza e i suoi protagonisti unici e sopra le righe: la pasticciera tutta pepe Dylan e l’irresistibile “ragazzo dei numeri” Reese, che non esiterà a tirare fuori tutto il suo fascino e tutta la sua sensualità.

Sweet. Una dolce conquista sarà disponibile in edizione digitale e cartacea in tutti le librerie a partire dal 25 Gennaio.



J. Daniels
Sweet. Una dolce conquista

Un contemporary romance irresistibile come un cupcake e infuocato come una notte di passione.
Cosa succede quando una pasticciera tutto pepe incrocia sul suo cammino il contabile più sexy di tutta Chicago?
Le scappatelle ai matrimoni non portano mai a nulla di buono, soprattutto se il matrimonio è quello di un ex-fidanzato.
Chi indugia in questo vizioso passatempo conosce le regole. Entra. Rimorchia. Esci. Nessuna aspettativa di una relazione. Solo sconcio sesso da matrimonio.
Dylan Sparks conosce il protocollo. E anche se sperimenta il miglior sesso della sua vita con un perfetto sconosciuto mortalmente affascinante, è assolutamente decisa a mettere la parola fine alla loro avventura insieme con la serata.
Quello che Dylan non immagina è che a Reese Carrol delle regole non importa nulla. Lui vuole più che una sola notte, e sa di essere troppo irresistibile perché Dylan si lasci sfuggire quest’occasione.
Reese non vorrebbe mai lasciarla andare. Dylan è decisa a proteggere il suo cuore.
Chi avrà la meglio in questa dolce dipendenza, combattuta a colpi di ironiche battaglie e tregue bollenti?
Sex and the City incontra Mr. Sbatticuore in questa commedia romantica provocante, sexy e sorprendentemente divertente.


J.Daniels è l’autrice New York Times e USA Today bestseller della Sweet Addiction Series, della Alabama Summer series e della Dirty Deed series. Preferirebbe preparare dolci che cucinare, ascolta la musica a volume decisamente troppo alto e adora scrivere storie che i suoi bambini non leggeranno mai. Suo marito e i suoi figli sono i suoi più grandi amori, i cupcake seguono immediatamente al secondo posto. A J. piace leggere qualsiasi cosa su cui riesca a mettere le mani, ma le sue storie preferite sono quelle che comprendono maschi alfa con un lato dolce.

sabato 23 dicembre 2017

Recensione: Gold


Ciao ragazze!
Con la recensione di oggi si conclude una saga che mi è piaciuto davvero DAVVERO molto.
È difficile parlare di questo romanzo, ormai dovreste saperlo che ho come un “blocco” ogni volta che devo recensire un romanzo che mi è piaciuto particolarmente.
Ma questa non è assolutamente una scusa per tirarsi indietro… Anzi!
Questo romanzo piacerà tantissimo anche a voi, ne sono sicura!

  • Titolo: Gold
  • Autore: Myria
  • Casa Editrice: Romanzo Self
  • Pagine: 596
  • Da leggere sì o no? Se non lo fate ci saranno delle brutte conseguenze
  • Voto: 8 e mezzo


Voto copertina:


I segni ci sono tutti.
Zero Uno sta tornando.
E con lui ritornerà il Regno di Terrore che potrebbe far scivolare il mondo in un nuovo periodo oscuro, caratterizzato dalla supremazia del Gold.
L’unico modo per arrestare Zero Uno è distruggere i Backup, degli oggetti apparentemente innocui che, tuttavia, nascondono delle parti della sua anima. Il loro scopo è mantenere Zero Uno immortale e finché non verranno distrutti, Zero Uno sarà inarrestabile.
Marta, la Preside e IA di Upgrade, ha sacrificato la propria vita pur di salvare quella dei suoi studenti, e del mondo intero, distruggendo il primo Backup.
Adam, Lyanne e Gregory si imbarcano in quella che, all’apparenza, è una missione fin troppo grande per loro: raggiungere le altre tre scuole Wired e far si che le altre Intelligenze Artificiali li aiutino nella loro missione.
Tuttavia uscire da Upgrade non è così facile come possono immaginare: innanzitutto non devono svelare il piano agli amici perché, anche se teoricamente l’unione fa la forza, non è il caso che i loro amici rischino la vita per una missione suicida.
E Leanne deve tenere tutto segreto a Caleb. Anzi, fare in modo che lui non la segua per nessun motivo. E, anche se è segretamente e fortemente convinta che ci sia qualcosa che non va nella loro relazione, decide di optare per una scelta drastica.
Dirgli, davanti a tutta la scuola, che non lo ama più.
E poi scappare… andare via per salvare il mondo, Wired e no.
Caleb sta affrontando un periodo terribile: non solo è fortemente convinto che la sua Bug voglia lasciarlo, ma il padre è scappato dalla Prigione di massima sicurezza e sicuramente non ha in mente nient’altro che la vendetta.
Quando la Bug gli sbatte in faccia il suo amore per l’Anomalia, quando gli conferma la sua peggiore paura, e fugge con lui da Wired, Caleb non sa cosa fare.
Inaspettatamente gli viene in soccorso la madre e Ozimov, il vecchio Domorobot che serviva casa Webster per poi sparire nel nulla.
La madre lo porta in un luogo sicuro e gli dice di non uscire per nessun motivo.
Intrappolato tra quelle quattro mura, le emozioni di Caleb si amplificano e si ritrova a pensare alla madre e soprattutto alla Bug.
Dall’altra parte del mondo Leanne cerca di salvare il mondo, anche se la situazione diventa sempre più difficile. Sente la mancanza di Caleb, ha paura che ora lui la odi da morire, ha paura di non riuscire a salvare tutti… La sua intelligenza le sembra l’unica cosa a essere rimasta ed è per questo che deve sfruttarla il più possibile.
Sfruttare le connessioni tra i suoi neuroni.
E non solo.



La serie Wired si compone in questo modo:

  1. Glitch (recensione QUI)
  2. Beta (recensione QUI)
  3. Gold

Una particolare menzione alle copertine.
Le ADORO!
Sono tra le più belle che abbia mai visto in giro: accurate e dai colori brillanti, rendono perfettamente lo stile del romanzo.
Vorrei dire di averne una preferita, ma ognuna supera la precedente.
Se guarderete quella di Gold dopo aver letto il romanzo, o dopo averne letto gran parte, capirete di chi è quel volto vecchio e arcigno.
Io certamente non voglio farvi nessuno spoiler, perché vi rovinerei una parte WOW del romanzo.



Gold, come ogni altro romanzo di Mirya, racchiude diverse stadi di lettura.
Si tratta di un mondo all’interno di un mondo, ricco di citazioni, di riferimenti letterari e non. Perfino più degli altri due romanzi della saga.
Alcuni balzano all’occhio, altri invece rimangono nascosti, per poi essere scoperti solamente durante una lettura più attenta.
Non fatevi spaventare dal malloppone (potremmo tranquillamente chiamare Gold #ilromanzocicci): vi assicuro che è davvero molto scorrevole.
Ok, lo ammetto… Dato che si tratta di un romanzo a doppio POV (si alternano i punti di vista di Leanne e Caleb) ci sono stati dei momenti in cui l’azione si interrompeva sul più bello e il focus passava all’altro personaggio. Ho dovuto farmi della pressione psicologica per continuare a leggere e non saltare il passaggio, dicendomi che Mirya non è solamente sadica, ma che certamente avrà avuto un motivo per scrivere in quel preciso ordine.



Gold, come la vita, si appoggia a quattro pilastri fondamentali:

Amicizia
Parlare solamente dell’amicizia tra Leanne, Adam e Gregory sarebbe estremamente riduttivo.
Gold è un trionfo di personaggi e anche i Gold, nella loro ricca superbia, non riescono a fare a meno di circondarsi di amici, come abbiamo scoperto in Beta.
Rivolgendo lo sguardo a me stessa, credo di essere una persona che mette sempre tutta se stessa nei rapporti personali e mi sono identificata molto in Edelweiss, la ragazza che sa ascoltare. Senza di lei molti particolari sarebbero sfuggiti, le situazioni sarebbero state affrontate con maggior pesantezza.
È quel valore aggiunto che raramente si trova.
Auguro a tutti voi di trovare un’amica come lei.

Famiglia
Il potere della Madre.
Il potere del Figlio.
Non sempre le colpe dei padri ricadono sui figli, soprattutto se questi cercano in tutti i modi di essere diversi. Di essere diversi.
Gold è un inno alla famiglia, anche a quella famiglia non biologica, quella che noi scegliamo e ci creiamo quando conosciamo un qualcuno che diventa un amico così stretto da considerare un fratello.
Piccolo avvertimento/suggerimento: leggete con particolare attenzione le scene di Caleb con la madre. Sono estremamente toccanti.

Connessioni
Logico che Wired si basi sulle connessioni! È ambientato nel futuro della generazione 3.0!
Beh, amiche e amici. Avete torto e ragione.
In Gold la parola Connessione viene intesa in modo più ampio: non ci si riduce alle connessione informatiche, ma a quelle che facciamo ogni giorno scambiando un sorriso con quella signora sul pullman, facendo una battuta all’uomo che incontriamo in farmacia, scambiando quattro chiacchiere con il bambino che aspetta con noi di attraversare la strada.
Per connetterci con le persone non serve internet, ma la parola.
E, io aggiungerei, anche un sorriso.

Fede
Tralasciando le domande esistenziali che mi colgono la notte quando non riesco a dormire, stile “Dio esiste davvero o ha ragione il primo Man in Black quando ha detto che la nostra galassia non è che una biglia in un sacchetto di biglie con cui gioca un alieno gigante?” la Fede ha sempre giocato un ruolo fondamentale nell’esistenza dell’uomo.
Adesso c’è la minaccia dell’Isis, ma la Fede cattolica ne ha mietute di vittime con le Crociate, giusto?
Eppure anche la Fede non è sempre una cosa malvagia.
Se io dico a qualcuno “Ho estrema Fede in te”, questa diventa sinonimo di fiducia. E ci spinge a dare il nostro meglio.
A diventare migliori, fantastiche.
A fare tutto il possibile.
Leanne ha Fede in Adam e la cosa è reciproca.

E questo è ciò che li spinge a dare il massimo. 

...

Questa è stata una recensione particolare, in cui ho cercato di fare meno spoiler possibile.
Avrei potuto parlarvi di Gaia, del mio personale viaggio attraverso il Logos, di come mi sono identificata in Leanne quando si sente inutile perché ha perso le sue capacità intuitive…
Invece no.
Perché anche voi, come me, meritate di scoprire questo romanzo piano piano.
Di assaporarne le diverse sfaccettature e di godervi il percorso, non solo attraverso le pagine.
Credetemi, Gold vi farà riflettere, non solo sul mondo che vi circonda. All’ultima pagina avrete scoperto qualcosa di nuovo su voi stessi.
Non è fantastico?

E adesso lasciamo la parola all’autrice!

1)     Com’è cambiato il tuo rapporto con la scrittura da quando pubblicavi solo su efp?
Sono diventata più ‘professionale’, mi impongo delle scadenze, mi costringo a lavorare anche quando sono stanca – in genere è allora che uccido i personaggi –, ma non perché ora io pubblichi invece di postare: perché, semplicemente, ho capito che scrivere non è tanto questione di ispirazione, quanto di serio impegno. E di uva, birra e patatine sempre disponibili.

2)     Da lettrice, autrice e docente di lettere, quali sono tre caratteristiche che non possono assolutamente mancare in un romanzo?
Che sia bello, che sia bello, che sia bello.

3)     Prima c’era efp, poi wattpad e poi è arrivato il fenomeno del self publishing. Raccontare storie, condividere connessioni, è sempre stato importante per l’uomo. Credi davvero si tratti sempre della stessa storia (magari anche per ragioni commerciali) oppure c’è qualcosa di… nuovo?
Secondo te, come si evolverà il mondo della scrittura?
In qualunque modo voglia. C’è stato un meritatissimo Nobel a Bob Dylan, ci sono libri nati su facebook o dai blog, c’è di tutto e di tutto ci sarà; eppure sì, è sempre la stessa storia, perché la letteratura si basa sulle innovazioni. Ogni autore che abbia avuto e dato un senso ha cambiato qualcosa, ha sperimentato qualcosa, e allora il cambiamento, nell’arte, è lo status quo. Ed è anche divertentissimo.

4)     E ora… passiamo al romanzo! Nei primi due volumi della serie era predominante la storia d’amore tra Caleb e Leanne. Anche in Gold si parla d’amore (perché, come si dice, senza l’amore saremmo solo macchine), ma è stato difficile scrivere un romanzo dove i partner interagiscono poco? Come sei riuscita a mantenere il focus?
Scrivere è sempre difficile, è per questo che dà tante soddisfazioni; ma mi è piaciuto moltissimo concentrarmi su una coralità di personaggi e soprattutto sulla guerra e le connessioni, invece che su una sola storia d’amore, perché avevo voglia di sperimentare, per restare in linea col senso della letteratura. E perché in realtà Caleb e Leanne interagiscono proprio quando sono separati: è allora che si devono confrontare con se stessi e l’uno con l’altra, ed è allora che la loro storia comincia davvero.

5)     Si cambia per amore o è l’amore che ci fa cambiare?
Si cambia per amore di se stessi, e questo ci rende degni di amare e di essere amati.

6)     La libertà è la conseguenza o la causa di una ribellione? Solo quando si è veramente liberi ci si può liberare dello status quo delle cose oppure è la ribellione che porta alla libertà?
La libertà è causa e conseguenza (come l’alcol). Non sono sicura che esista un uomo davvero libero: siamo tutti schiavi di convenzioni, moralità, fedi e ovviamente leggi, ma ci sono schiavitù che scegliamo, perché sappiamo che sono portatrici di maggiori libertà, e altre invece che portiamo dentro senza esserne consapevoli. Io combatto queste, nel libro, perché credo che facciano male a noi e agli altri.

7)     I difetti genetici non sono mai tali. Allora perché si tende sempre alla perfezione?
Perché siamo schiavi, appunto. E anche un po’ stupidi. La tensione al miglioramento sarebbe bellissima, se tendessimo a migliorare ciò che conta. Ma non lo facciamo mai. La perfezione, poi, per fortuna non esiste, perché, parafrasando Leopardi, sarebbe un tedio mortale.

8)     Roma e Upgrade giocano un ruolo importante non solo come ambientazione, ma proprio per il loro simbolismo. NY sicuramente rappresenta la libertà, i sogni di milioni di immigrati che ieri/oggi/domani cercavano/cercano/cercheranno rifugio tra le braccia della Madre America. La Statua della Libertà è la prima cosa che si vede arrivando dal mare. Le piramidi, credo, rappresentano la fiducia dell’uomo nella scienza-tecnica e Notre-Dame la fede in Dio…. Ma anche nell’uomo e nelle sue capacità di costruire un’opera così colossale. Potresti spiegarci meglio queste scelte?
Ho scelto i luoghi più impregnati di fede. La religione zoomorfica dell’antico Egitto aveva una potenza persuasiva che ancora oggi ci fa impressione, Notre-Dame è secondo me l’apoteosi del simbolismo cristiano (e ha un qualcosa di orwelliano che ben si addice a un romanzo di fantascienza), e l’America è patria di immigrazione di tanti dei, come già scritto da Neil Gaiman. Gaia sfrutta fedi preesistenti, perciò si insinua in quei luoghi, in quelle connessioni – come fa chi vuole schiavizzare gli altri. Sono ben conscia della provocazione insita nei miei libri, e so che molti storceranno il naso, e mi deluderebbe il contrario.

9)     Da lettrice, qual è la tua scena preferita?
Il capitolo 18.18; il dialogo tra Eve e Adam nel tempo senza tempo. Insomma, la sega mentale.

10)  Da scrittrice, quale ti ha creato maggiori problemi.
Il capitolo 14, il dialogo tra Mnesti e Leanne. Ho riscritto e tagliato in continuazione, perché ci mettevo troppo di mio e non ascoltavo i personaggi, che come sempre mi si sono rivoltati contro.

11)  Le lacrime dei tuoi lettori abbondano sempre. Vengono usate per creare scene ancora più drammatiche o per cucinare?
Come tisana serale, mi rilassano moltissimo.

12)  Con una parola, descrivi il futuro dei seguenti personaggi:
-        Caleb: padre.
-        Eve: Adam.
-        Freddie: Omero.
-        Leanne: insegnante.
-        Cain: Edelweiss.
-        Ozimov: anomalia.

13)  I tuoi personaggi hanno libertà di manovra oppure sono comandati a bacchetta?
I personaggi vengono creati, e in quello io ho potere, mentre li sfaccetto, li definisco, li disegno. Poi però sono individui liberi, e mi rompono un sacco le scatole. Ci facciamo certe litigate che poi mi si ferma la digestione e non chiedono neanche mai scusa.

14)  Personaggio preferito?
So che vi aspettate Edelweiss, ma in realtà non posso scegliere. Farei un torto a loro e a me stessa, perché, se hanno preso tutti vita da me, significa che in tutti loro c’è un po’ di me. Persino in quelli peggiori, ed è una cosa con cui devo fare i conti.
Personaggio che ti ha dato maggiori soddisfazioni? Caleb, senza dubbio. Sto dalla parte di chi nasce stronzo ma poi ha il coraggio di ammetterlo e cambiare, eppure lui mi ha sorpreso: non credevo avrebbe fatto un tale percorso.
Personaggio al quale avresti dato un calcio in culo? Adam, e sono certa di non essere la sola.

15)  E ora… siamo alla fine
Recentemente hai scritto sulla tua pagina fb che hai diversi romanzi in cantiere. Ci dai uno spoiler? Qualche anticipazione? Qualcosa per ingannare l’attesa?
Se sapessi quale scriverò… Ne sto portando avanti tre; uno ha sfumature fantasy, uno è un romance puro, uno è qualcosa che non so definire. Ah, posso dire che ci sono dei morti in tutti e tre.

Vi ricordiamo di venirci a trovare sui nostri social!
Vi aspettiamo ovunque @AnniDiNuvole!
Un abbraccio!

Robi