Ma quanto caldo fa in questa vita?
Per noi accaniti lettori è difficile tenere in mano anche un
libro o un kindle e non c’è sofferenza più grande!
Ma bentornati lettori nuvolosi nella rubrica dedicata agli
autori emergenti.
Ormai non è più un autore emergente per quanto ci riguarda…
i suoi libri sono una certezza e scoprire i suoi nuovi scritti è sempre un
grandissimo e gradito piacere.
Di chi e cosa stiamo parlando? Niente che non vi svelerò con
la recensione di oggi!
- Titolo: Un mascalzone senza pari
- Autore: Virginia Dellamore
- Numero pagine: 374
- Da leggere si o no? Continuo a ribadire… per chi ama i romanzi storici (o comunque rosa) questa autrice è quella che fa per voi
- Voto: 9 e mezzo
Voto copertina:
Siamo a Londra nell’800.
C’è lei, Mary Daniell, un’aristocratica senza volerlo.
Figlia di un mercante diventato ricco quasi per caso. Ha passato la sua vita da
una piccola capanna ad una reggia, senza rendersene conto.
Balli ed etichette ora fanno parte della sua vita.
Mary è una ragazza semplice, volenterosa e caparbia. La
crescita campagnola l’ha aiutata a diffidare da tutte quelle richieste di
matrimonio da damerini solo per ereditare la sua cospicua rendita.
Poi c’è lui, Lord Lancelot Devon, che di Lord ha solo il
titolo. Bello, caparbio, conquistatore e senza un soldo bucato. I debiti lo
stanno divorando e a nulla serve bere ed ubriacarsi per dimenticare, la sua
fama da mascalzone lo anticipa in ogni dove.
Persuaso dalla sua amica Cassie, prostituta di professione,
Lancelot ha come soluzione l’unica e sola: un matrimonio con una ricca
ereditiera per colmare i suoi debiti e vivere di rendita. Nonostante il Lord al
matrimonio preferisca la vita castigata, è costretto a ricredersi quando
l’unica soluzione alternativa sarebbe la prigione.
Ed ecco lì, con le sue maniere poco gentili e onorevoli a
chiedere la mano di una sciocca ragazzina, a suo dire, brutta come le piaghe e
insopportabile come la peste: Mary Daniell.
Ma Mary non è dello stesso avviso, nonostante la sua poco
graziosa figura, non ha di certo come obiettivo principale quello di diventare
duchessa.
Così quell’invito, che sembra più una questione d’affari, al
matrimonio Mary lo declina senza non poche reticenze.
Il fatto che non sa, è che il Lord Devon non accetta un no
come risposta. Non lo ha mai fatto e mai lo farà.
Due personalità forti e combattive verranno a creare
scompiglio e un matrimonio totalmente privo di sentimenti e ammirazione,
sfocerà in qualcosa di singolare e appagante.
Può un matrimonio fondato sugli interessi diventare un
matrimonio pieno d’amore?
Ormai quasi ne ho abbastanza anche io a dirvi ogni volta di quanto mi
piacciano i romanzi storici, maggiormente se al loro interno c’è tanto
romanticismo.
È appurato che io provi un’attrazione spropositata per i
romanzi di Virginia Dellamore. Hanno sempre qualcosa che mi provoca brividi nell’anima che non è
una metafora ma proprio la realtà.
Mi è capitato spesso durante la lettura, non solo di questa
storia ma anche di altre, di provare quelle scosse di “questo libro è wao” che
mi hanno scombussolata tutta.
Tendenzialmente, ora che ho letto qualche romanzo
dell’autrice, le storie tendono a essere simili nella pasta ma differenti di
approccio.
Troviamo sempre un incipit l’uno diverso dall’altro, solo
che la storia poi si evolve sempre nello stesso modo. Parlo dei tre romanzi che
ho letto finora ovviamente.
Ma questo per me non è una pecca, perché per me i romanzi di
Virginia sono una sorta di barca in mezzo al mare. So sempre cosa trovare e so
sempre che non ne rimarrò delusa.
Ovviamente, amici miei, ho amato ogni puntino di questa
storia.
Ho amato Lord Devon con la sua scontrosità e il suo petto
altezzoso. Ho adorato la semplicità ma la caparbietà di Mary. Poi ho venerato
loro due insieme, un mix di emozioni e di particolari che ogni volta è sempre
un piacere scoprire.
La storia di Mary e Lancelot non è assolutamente rose e
fiori, non è il rosa dipinto sui muri delle bambine in quarta elementare. La
loro storia è accattivante, prepotente, meschina e totalmente esilarante.
Sono due testoni che pretendono di non provare nessun
sentimento l’uno per l’altra ma poi covano una gelosia spropositata.
Ho amato ogni passaggio, ogni scaramuccia, ogni rappacificazione e ogni esasperazione quando, arrivati al dunque, fanno dieci
passi indietro.
Mi piacciono queste storie di tormento, di non dare niente
per semplice.
Adoro le storie di Virginia Dallamore perché mi danno sempre
qualcosa in più, perché non sono mai semplici, perché noi lettori con le nostre
OTP non abbiamo mai vita semplice. C’è sempre qualche bastone contro le ruote e
dato che di carrozze in quegli anni ce ne sono molte, immaginate voi gli
intoppi a quei poveri amanti.
Non starò di certo qui a divulgarmi su ogni piccolo
particolare che mi abbia colpita perché non ne varrebbe la pena. Dovete
scoprire voi quello che il romanzo nasconde.
Però posso dirvi che il mio giudizio sull’autrice e sui suoi
romanzi rimane la stessa: meraviglioso!
Non discuto l’essere dell’autrice, ma dico che è una persona
assolutamente in gamba. Sa quello che fa e lo fa con assoluta bravura e
perfezione.
Leggerò sicuramente ancora molto di suo perché è sempre un
piacere leggere di queste storie che ti tolgono linfa e ti danno tanta gioia.
Ho amato la scrittura, ho amato i personaggi, ho amato lo
stile e continuerò ad amare questi libri custoditi gelosamente in libreria.
Correte a immergervi in questa nuova avventura, tutta da
scoprire e da mangiare in un sol boccone.
Buon caldo, buone letture e buone vacanze!
Un abbraccio.
Ilaria
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