sabato 8 aprile 2017

Recensione: Raccontami di un giorno perfetto


Salve care nuvolette primaverili.
Oggi sono qui a parlarvi di un libro che mi ha fatto sperare ma anche capire quello che si annida dietro a tante persone. Dietro di noi, di voi, vi sono problemi che non tutti possiamo capire ma non per questo dobbiamo denigrare.
Questo libro di cui vi parlerò mi ha fatto riflettere e credere in qualcosa che molto spesso diamo per scontato: la speranza.
Continuate a leggermi, oggi parlerò di…

  • Titolo: Raccontami di un giorno perfetto
  • Autore: Jennifer Niven
  • Casa editrice: De Agostini
  • Numero pagine: 329
  • Da leggere o no? Credo sia un libro sia per adolescenti che per grandi, ci farà capire tante cose
  • Voto: 8


Voto copertina:


In un giorno qualunque sulla torre della scuola ci sono due ragazzi che vogliono provare a farla finita della loro vita. Due ragazzi con un vissuto differente ma che in quel momento hanno lo stesso destino.

Da una parte c’è Theodore Finch, con una grande caos mentale. Con una nube fatta di nero petrolio che devasta la sua anima e il suo essere, denigrato e ingiuriato dai suoi amici, con una famiglia passiva alle sue spalle e una gran voglia di fare un salto nel vuoto per provare qualcosa che lo possa scuotere dall’apatia e dalla pazzia in cui combe.
Dall’altra parte c’è Violet Markey, la ragazza più in voga della scuola, con una vita all’apparenza facile. Ex cheerleader, con una famiglia perfetta, amici sopra le righe. Ma se c’è una cosa che Violet non riesce a dimenticare è la morte. Violet è una sopravvissuta, ha guardato con i suoi occhi, seduta come spettatrice, la morte di sua sorella. Impotente e fragile. Quel salto nel vuoto forse le spegnerà le domande che si accavallano nella testa, forse otterrà la giustizia divina per esserne uscita viva da quella disgrazia.
Quello che Finch e Violet non avevano preso in considerazione è la presenza dell’altro proprio quello stesso giorno sulla torre della scuola.
Cosa fare?
Finch ha la risposta: persuadere quella ragazza da farla finita. Così, quando riesce a farle fare un passo indietro invece di uno in avanti si assume la responsabilità di tutto. Tanto, alla fine, lui è già lo schizzato e il pazzo della scuola… cosa potrebbe accadere di così differente?
Violet passa come la salvatrice e Finch come colui che voleva buttarsi di sotto.
Se agli altri i due passano come due ragazzi totalmente agli antipodi, la verità è che si assomigliano più di quanto loro stessi avrebbero creduto.
È proprio quando, con la scusa di un progetto di geografia, i due si troveranno a stretto contatto capiranno sempre più qualcosa l’uno dell’altro.
Finch con la sua stranezza che affascinerà Violet e lei con quella luce che illuminerà per un attimo la vita del ragazzo.
Qualcosa cambierà in loro ma anche fino al punto di trovare la pace?
Violet e Finch si innamoreranno, vivranno dei momenti che mai avrebbero creduto possibile ma alle volte i fantasmi che oscurano la vita delle persone non sempre si diradano.
Quei problemi, quelle voci, molto spesso rimangono annidate nell’animo e vengono fuori con il botto.
Risate, baci, amori, poesie, alle volte non sono le risposte esaurienti.
Finch è alla ricerca disperata del suo giorno perfetto… riuscirà a trovarlo?

Posso farti una domanda? Secondo te esiste un giorno perfetto? ”

“Cosa?”
“Un giorno perfetto, dall'inizio alla fine. Un giorno in cui non succede niente di tragico, o di triste o di ordinario. Secondo te esiste?”
“Non lo so. ”
“Te ne è mai capitato uno? ”
“No.”
“Nemmeno a me. Ma lo sto cercando."




Raccontami di un giorno perfetto è la storia dell’adolescenza. Delle paure, della crescita per approdare nel mondo degli adulti. 
Leggendo questo libro ho provato una cosa che non provato più da tempo: la speranza.

Molte volte siamo soliti leggere libri di adolescenti mettendo in primo piano la storia d’amore, tralasciando i problemi e tifando per il lieto fine.
Non vi siete chiedete alle volte quale sarebbe il risvolto della medaglia? E se i problemi non venissero risolti?
Bhè, molti di voi potrebbero rispondere che è un libro… è fatto per l’happy ending. E su questo vi do ragione, molto spesso anche io cerco la serenità in un libro ma molto spesso prediligo quelli come questo di cui vi sto parlando oggi.
Questa storia è la verità, è quello che si nasconde dietro a tanti ragazzi.
Tutti ci siamo passati più o meno, tutti abbiamo avuto mille problemi (piccoli o grandi che siano) a gravarci sulle spalle. Una perdita, un’ingiustizia, la rabbia. E credo che tutti almeno una volta nella vita hanno pensato “e se facessi la finita?”.
Siamo stati un po’ tutti depressi nella nostra adolescenza… c’era per forza quel qualcosa che ci buttava giù di morale: un ragazzo, gli stronzi bulletti della scuola, la famiglia. Tante ragioni.
Ed è questo che caratterizza due ragazzi come Finch e Violet: la fragilità. 


Mi sono piaciuti indistintamente tutti e due i caratteri dei protagonisti.
Finch è impossibile non amarlo, ti ci identifichi in lui. Ho adorato quell’animo tormentato, quella voglia di mettere da parte il suo caos per far vedere a Violet la grandezza del mondo, dei suoi sogni, la consapevolezza che ce l’avrebbe fatta nella vita.
Ecco, quando parlo di animo tormentato perso davvero ad una macchia nera che si annida nella mente di Finch. Lui alterna momenti di spensieratezza, di lucidità, ad altri pieni di buio, di tormento. Lui è davvero la persona complessata che molto spesso leggiamo in altre trame, lui è colui che ha combattuto per riuscire a cambiare le cose.
Violet è la luce nella vita delle persone, è il riscatto, è la voglia di alzarti e prendere a pugni la vita che ti sta voltando le spalle. Mi è piaciuta tantissimo specialmente nell’ultima parte della storia, la sua grinta, la sua forza di volontà mi ha stupita. La credevo più debole. Mi ha lasciato un gran segno.
Finch e Violet sono tante cose: sono il cambiamento, sono l’effetto gravitazionale gioviano-plutoniano, sono la voglia di farcela.


Ma spesso non basta.
Spesso quella vocina interiore che ci prega di farla finita non va via così facilmente.
Ed è qui che si piange, ed è qui che si inizia a sperare che l’ovvio non sia poi così ovvio ma impossibile.
L’adolescenza è difficile. Si crede di potercela fare da soli e alcuni ce la fanno. Ci riescono. Ma altri no. Gli altri hanno quel qualcosa di più complicato, di più difficile che rendono la vittoria irraggiungibile.
Ho pianto, ho pianto tanto. Raccontami di un giorno perfetto ha la capacità di farti provare emozioni forti: speranza, amore, dolore.
È la verità, è la consapevolezza che spesso c’è chi non ce la fa. C’è chi rifiuta una mano tesa.
Finch nel suo viaggio ha pensato a tutto. Ha pensato a quell’amore che lo ha fatto respirare il più a lungo possibile.
Violet e Finch si sono aiutati a vicenda. Indipendentemente da com’è andata a finire.

Mi è piaciuto davvero tanto questo libro, se proprio devo scegliere un personaggio preferito scelgo Finch. Fino all’ultima parola è riuscito a dare speranza, nonostante lui stesso la speranza l’ha abbondonata dall’inizio.
Ho adorato tantissimo le ultime parole dell’autrice, c’è tanta verità in quelle ultime pagine. Non vergognarsi mai di chiedere aiuto, non lasciarsi mai andare alla corrente della disperazione. Sopravvivere è ben diverso dal vivere.

Credo di poter consigliare questo libro non solo agli adolescenti ma anche ai genitori, affinché possano capire che dietro a dei figli perfetti si annida sempre un problema. E a quei ragazzi che vedono tutto nero mi va di dirgli che non sono soli, se ci si guarda attorno c’è sempre qualcuno che combatte la vostra stessa battaglia e c’è sempre qualcuno disposto ad aiutarvi.
Fatelo, chiedete e otterrete risposte.

Io vi saluto, con un fazzoletto pieno di lacrime accanto e tanta voglia di tornare a leggere storie belle come questa.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ne sarei contenta.
Un abbraccio pieno di speranza a tutti voi.

Ilaria




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