venerdì 14 aprile 2017

Recensione: Non fa più rumore


Ciao ragazze,
oggi parliamo di un’autrice che ho sentito nominare tantissimi volte, ma della quale non avevo ancora letto nulla. Beh, abbiamo iniziato con il botto e non vedo l’ora di avere smaltito un po’ di arretrati librosi (arriverà mai questo momento) per leggermi con calma  tutti i suoi romanzi. Leggete la recensione fino alla fine perché troverete un’esclusiva intervista all’autrice. E ora, preparatevi a incontrare Bea e Filippo in…


  • Titolo: Non fa più rumore
  • Autore: Elisa Gioia
  • Romanzo self, disponibile su tutte le piattaforme anche in cartaceo.
  • Pagine: 345
  • Da acquistare sì o no? Meglio di un Dry Martini
  • Voto: 9


Voto copertina:


Beatrice ha un pessimo passato per quanto riguarda gli uomini. Suo padre era un ubriacone che picchiava la madre e che le ha lasciate all’età di 7 anni, che l’ha lasciata alla fermata del pulmino. Il suo primo fidanzato serio, con il quale ha passato sei mesi, l’ha lasciata per nessun motivo… per poi invitarla al suo matrimonio e facendola soffrire e sbriciolando il suo cuore ancora un po’ di più. Per questo Beatrice non vuole storie, ma avventure di una notte, con tanto sesso, tanti orgasmi, ma coinvolgimento emotivo pari a zero. Forse è per questo motivo che il suo O è scomparso nel nulla, volatilizzato, morto.
Bea pensa che l’unica soluzione per riportarlo in vita sia un po’ di sana astinenza, un po’ come non mangiare della pizza per tanto tempo perché quando si mangerà quella prima fetta, che sia di una margherita o di una capricciosa, il sapore esploderà nella nostra bocca e BOOM. Eccovi la miglior pizza della nostra vita.
Bea vuole assolutamente tener fede a questo voto di improvvisa castità, ma vacilla un po’ quando vede il barista del Cheers, Shake, un adone greco con tutti gli addominali al loro posto, un bellissimo tatuaggio raffigurante una fenice su un fianco e un sorriso che metterebbe in difficoltà anche una suora. Le gambe della ragazza tremano ancora più quando Shake le chiede se vuole il miglior orgasmo della sua vita… e forse non si sta riferendo solo al drink che sa preparare magistralmente.
La tentazione è troppo forte e Bea non sa resistere. Alla fine della serata va effettivamente a casa con il barman fighissimo, sulla sua Honda sensualissima, ed ecco che non riescono a togliersi le mani di dosso. Bea passa momenti all’insegna della passione, decisamente la miglior esperienza sessuale della sua vita, tanto che l’O arriva in fanfara, facendo capriole e provocandole squassamenti.
Eppure, dopo nemmeno cinque minuti dalla fine del primo rapporto, Bea prende le sue cose, se ne va in bagno, si riveste e poi ritorna a casa. Perché non vuole assolutamente aver niente a che fare con Shake, con una relazione duratura, con qualsiasi cosa che possa incrinare quel muro che ha costruito tanto bene e dietro al quale si ripara da tantissimo tempo.
Bea ha tantissimo a cui pensare: il matrimonio di Ludo, la gravidanza di Melissa, Gioia a New York alle prese con Kelly… è tutto questo è nulla. Bea ha soprattutto paura per sua madre, affetta dalla SLA, per il decorso di questa malattia bastarda e per tutti i cambiamenti che dovranno affrontare. Ha paura di rimanere da sola, davvero da sola, ha paura di perdere quella che è stata la sua ancora per tutti questi anni. Le amiche, preoccupate per lei, le consigliano il numero di uno psicologo perché parlare con qualcuno, parlare a cuore aperto con qualcuno, dovrebbe essere la  soluzione migliore anche per fare un po’ di chiarezza in quel casino che ha in testa.
Ciò che non si aspetta è di vedere il sensualissimo Shake, o meglio Filippo, in pantaloni e maglioncino, pronto ad aiutarla a rimettere in sesto la sua via.
Filippo non si sarebbe mai aspettato di vedere Bea alla sua porta… anzi, al suo ufficio.
Quello che sa è che vuole scoprire cosa ha fatto scappare Bea a gambe levate, vuole davvero darle una mano a rimettere in sesto la sua vita…. Anche se questo significa sconvolgere la propria.


Proseguiamo sulla scia dei bei romanzi che sanno come sconvolgerti la vita. Ve lo garantisco: Non fa più rumore saprà sconvolgere anche la vostra vita. Come ho detto già all’inizio, non è il primo romanzo dell’autrice e sono impaziente di leggere anche la storia di Uragano, cioè Gioia la migliore amica di Bea, e il magnetico Kelly.
Ma non sono qui per parlarvi di loro, ma di Bea e Filippo.
Forse lo dico un po’ troppo spesso, e forse perché mi piace questo genere di romanzi, ma ancora una volta ci troviamo di fronte a una trama a cipolla. O meglio, a muri.
Beatrice si è sempre nascosta dietro strati e strati di muri, saldamenti compatti e fatti di cemento armato: nessuno può penetrare, nessuno può starle vicino. Nessuno la può avvicinare veramente, perché Bea ha paura di farsi ancora più male. Bea ha paura di venire abbandonata di nuovo e di soffrire… di nuovo.
E poi ecco che arriva lui, Filippo, che grazie ai punti di vista alternati ci fa capire quanto voglia davvero far parte della vita di Beatrice, ci fa capire quanto sia importante per lui, ci fa capire quanto è grande il desiderio e la voglia di aiutarla.
Leggendo, pagina dopo pagina, si percepiscono perfettamente tutte queste cose e, soprattutto, si percepisce la chimica e l’alchimia tra di loro.
La nostra ragazza fa spesso la scontrosa perché non vuole assolutamente lasciarsi andare, ma Filippo è testardo e ne trova sempre una nuova pur di non demordere, pur di non lasciar andare quella ragazza fantastica che si è rinchiusa nell’armadio per cercare di soffocare ogni rumore che sente.


E ora, prima di lasciarvi e fare quattro chiacchiere con l’autrice, vorrei puntare il faro su ciò che ha reso questo romanzo indimenticabile. Filippo e Bea sono incredibili, lui riesce a tirare fuori la vera Bea, quella che tiene a sua madre e alle sue amiche, quella che sa minacciare Kelly e qualsiasi altro uomo che non sa trattare con i guanti coloro che hanno conquistato un posto speciale nel suo cuore.
Leggere mi ha fatto pensare e riflettere, nono solo sul valore di amicizia e d’amore, ma anche sul significato della SLA e su tutti i problemi che comporta. Credo che siano pochi i romanzi che ti sanno volare con la fantasia e che, contemporaneamente, riescono a tenerti ancorata con i piedi per terra.
E questo è uno di quei romanzi. Che non vedo l’ora di avere tra le mani.


Adesso vi saluto e vi lascio con Elisa Gioia, che ringraziamo davvero per la disponibilità!
E noi… alla prossima.
Un abbraccio e… Buona lettura!

Robi



Ciao Elisa!
Benvenuta in questo blog nuvoloso e grazie mille per aver accettato il nostro invito :) Prima di partire con le domande riguardanti il meraviglioso mondo di Filippo e Bea, parlaci un po’ di te, così possiamo conoscerci meglio!
Quando hai deciso che saresti diventata una scrittrice? Com’è nata questa passione?


Ho sempre amato la scrittura, fin dalla scuola. D’estate durante le vacanze estive collaboravo col giornale locale e poi, finito il liceo, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di lavorare in una redazione giornalistica di Milano. Ma è solo tre anni fa, complice una polmonite, che, obbligata a letto per mesi, ho fatto nascere So che ci sei, il mio primo libro.


Sappiamo che hai scritto un romanzo con ClioMakeup e siamo sicurissime che sia stata un’esperienza unica. Ma se potessi mai scegliere qualcuno con cui scrivere un romanzo a quattro mani, chi sarebbe? Forse la Hoover ;) ?


Come hai fatto a indovinare? :P Sì, forse direi la Hoover, però non è facile scrivere a quattro mani. Credo ci debba essere sintonia e fiducia tra i due autori.


Da dove è arrivata l’ispirazione per scrivere Non fa più rumore? Per quanto riguarda la SLA e i brutti avvenimenti descritti, hai preso spunto da qualcosa che hai orecchiato da qualche parte, oppure non ci sono riferimenti a fatti e cose realmente accadute?


A casa parliamo spesso della morte assistita, purtroppo è un tema molto attuale. Poi ho sempre seguito la storia di Stefano Borgonovo e penso che non si parli abbastanza di questa malattia nei libri. Ho voluto trattarla, per farla conoscere e spero di averla descritta col massimo rispetto e con delicatezza.


Grazie alla ice bucket challenge si è riusciti a identificare il gene mutante della SLA, anche se non siamo ancora riusciti a trovare una cura… Cosa vorresti dire a una tua lettrice che si trova nella stessa situazione di Bea?


Purtroppo non si può mai vestire i panni di un’altra persona, soprattutto in queste circostanze di grande dolore. Non ci sono né vinti né vincitori, capisco la scelta della madre di Beatrice ma capisco pure la reazione della figlia. Forse direi lo stesso consiglio che ho dato nel libro: rendi ogni istante indimenticabile.


Ti identifichi di più in Bea, Melissa, Gioia o Ludovica?


Sono un mix delle quattro: romantica come Ludovica, ironica come Gioia, razionale a volte come Melissa, e anche decisa come Beatrice.


Christian o Filippo?


Non farmi scegliere, so’ pezz’e core ;)


Musica d’autore oppure commerciale?


Ascolto veramente di tutto, dai compositori al pop, dal country al rap. Amo particolarmente la musica americana, ma la musica in generale è importantissima per i miei libri. Infatti alla fine di ogni storia c’è una playlist, anche se durante la scrittura ho bisogno del silenzio assoluto!


Non andresti mai per locali senza…


Carica cellulare, sono telefonino (instagram) dipendente!


Amare significa…


Che domanda difficile! :P Forse accettare i pregi e difetti di una persona, cecare di non cambiarla, ma di smussare i propri angoli assieme. Non pensare alla prima persona singolare, ma a un noi.


Ci posti una foto del tuo paio di Jimmy Choo preferito?


In realtà sono più Team Louboutin, ma non dico mai di no a un paio di scarpe.


Drink al quale non rinunceresti mai?


Mojito!


Da lettrice, qual è la scena che ti ha emozionato di più?
Da scrittrice, quale parte sembrava non volere assolutamente essere scritta?


Da lettrice direi sicuramente gli ultimi capitoli di Io prima di te, singhiozzo ancora. Come scrittrice, iper critica come son, sono stata parecchio titubante nelle scene di Beatrice con la madre, ma perché non volevo trattare con troppa superficialità la malattia. Volevo scriverle con rispetto e il giusto equilibrio.


Una cosa che purtroppo non ho capito, forse perché ero troppo deviata dalla perfezione di Filippo, è il perché lui lavori al bar quasi tutte le sere quando ha anche un altro lavoro stabile. Riesci a chiarire questo punto?


Ho aggiunto il lavoro al bar, per mostrare due lati di Filippo. C’è Shake, quello con un matrimonio fallito alle spalle, in cerca di storia dalla durata di una notte. Di giorno è Filippo, l’uomo dalle risposte pronte, di notte è un uomo senza legami, che vive l’istante. Ma quest’uomo a mano mano che ci si inoltra nella storia sparisce, per lasciare posto solo a Filippo, l’unico in grado di capire Beatrice.


Filippo si è battuto con tutto se stesso dall’inizio. Ha visto subito Bea, non si è lasciato distrarre dalla freccia luminosa oppure dalla minigonna inguinale. Ha capito quando doveva lasciarle spazio e quando doveva insistere. Nei rapporti sembra uno che dia tutto se stesso, e lo si è visto anche nel precedente matrimonio. Quanto credi gli sia stato difficile mettere le distanze quando era consapevole che Bea avrebbe davvero avuto bisogno di lui?


Come dice Filippo, Beatrice ama scappare e forse essere inseguita. Non credo sia stato facile, Filippo è un uomo capace per lavoro di leggere dentro alle persone. Ha lasciato andare Bea sia per orgoglio, sia per permettere a Beatrice di tornare da lui una volta pronta.


Il lieto fine nei romance è un po’ un obbligo… Beatrice ha avuto una vita davvero travagliata e ha imparato presto a non fidarsi di nessuno e a rinchiudersi dietro una corazza. Nella vita reale, nel mondo reale, potrebbe una qualsiasi Bea trovare il lieto fine e, soprattutto, riuscire ad abbandonarsi così facilmente?


Credo che ognuno di noi meriti il lieto fine, c’è chi lo trova subito, chi dopo non poche difficoltà. Eh sì, credo che anche nella vita possa capitare di trovare una persona con la quale c’è un’affinità immediata, può succedere di incontrare una persona e fin da subito avere il sentore di conoscerla da sempre.


E ora… facciamo due chiacchiere! Che romanzo c’è sul tuo comodino, o nel tuo kindle, in questo momento? Cosa ci consigli di leggere?


Leggo moltissimo in lingua inglese e ho il kindle che sta per esplodere. Da grande estimatrice della Hoover sto rileggendo Le confessioni del cuore data l’uscita del telefilm in questi giorni.





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