giovedì 6 aprile 2017

Recensione: I cento colori del blu


Salve nuvoline!
Come state? Oggi voglio parlarvi di un libro fantasticamente bellissimo.
Probabilmente tutti lo conoscete, io ho sempre rimandato la sua lettura ma stavolta l’ho preso tra le mie mani e l’ho letto tutto d’un fiato.
Sapevo che questa autrice scriveva belle storie e ora ne ho avuto la più completa conferma.
Perciò oggi, cari amici nuvolini, vi parlo di lei. Della fantasmagorica…

  • Titolo: I cento colori del blu
  • Autore: Amy Harmon
  • Casa editrice: Newton Compton
  • Numero pagine: 310
  • Da acquistare si o no? Da acquistare! Insieme ad un pacchetto di fazzoletti
  • Voto: 10!


Voto copertina:


Blue Echohawk non conosce la sua storia. Non sa il suo vero nome, non conosce i suoi genitori e non sa di chi fidarsi.

Ha quasi vent’anni e va ancora a scuola, non sa la sua età effettiva ma si sente più grande dei suoi “coetanei”.
Blue ha avuto una vita difficile. Abbandonata dalla madre ha passato la sua infanzia con il suo papà “adottivo”, il falco buono, Jimmy.
Jimmy le ha insegnato la vita, la caparbietà, i miti indiani e la sua grande passione: la lavorazione del legno.
Quando però Jimmy viene a mancare, Blue si trasferisce da una zia fantomatica. È qui che passa i suoi anni dell’adolescenza, in un posto estraneo perfino a se stessa, si sente straniera dal mondo stesso.
Ed ora è lì, al suo ultimo anno di scuola. Con un brutto carattere addosso e una brutta considerazione sulla testa.
Blue sfoga la sua rabbia nell’appagamento corporeo quando modellare un pezzo di legno non le basta. Fa della sua sfacciataggine la corazza principale anche verso le persone che provano interesse per lei, proprio come Darcy Wilson.
Wilson è il nuovo professore di storia di Blue, è lui che dispone le carte in maniera diversa sul tavolo da gioco nella vita di Blue.
Pian piano la ragazza è sempre più interessata alle lezioni di quel ragazzo poco più grande di lei. È affascinata dalla storia raccontata come un mito, proprio come quelli che raccontava il suo vecchio Jimmy.
Ed è lì che Blue sente la rinascita. Con quel ragazzo e il suo carattere gentile, interessato, diverso da quello che adottano gli altri ragazzi nei suoi confronti.
Sente vibrare il cuore quando Wilson le parla e suona il suo grande violoncello.
Ma è anche in quel momento che la vita di Blue prende una piega diversa. Quando scopre di essere incinta tutto il mondo le crolla addosso.
Ed ecco lì, con i dubbi e le incertezze di una vita passata.
Cosa racconterà al suo bambino quando crescerà? Che amore potrà dargli?
Spinta da questo volere, Blue si mette in ricerca della sua vita andando in contro ad un passato che mai prima di allora avrebbe preso in considerazione, viaggiando insieme a Wilson e a quel nuovo sentimento che sente crescerle dentro.
Chi è veramente Blu?


Non vi nascondo che avevo molta paura di leggere questo libro perché come molto spesso accade, più si hanno aspettative più non si ottiene quello che si spera.
Ma non è avvenuto con questo libro perché tutto è stato un continuo stupore.
Ammetto che non sapevo niente di questa storia, ne trama ne personaggi. Ho preso il tutto a scatola chiusa volendo, cercando e ottenendo la sorpresa.

E care nuvoline, non lo dico facilmente perché ce ne vuole per stupirmi, ma ho ADORATO questo libro.
Devo ammettere che la relazione professore/alunna non è nuova ma non è assolutamente questa la storia di Blue e Wilson.
Blue è una ragazza fuori dall’ordinario, probabilmente etichettata da tutti proprio per questo motivo. Quando si trova qualcosa che non coincide con gli standard la si indica come “strana”.
Ma la verità è che Blue strana lo è davvero.
Di Blu non sappiamo niente, il libro si apre con un prologo molto strano. C’è questa donna che abbandona la sua bambina e che dopo poco muore.
Quella bambina con la sua copertina blu è proprio lei… la nostra protagonista.



E il libro secondo me acquista punti già ora ma siamo ancora all’inizio e ne vedremo di cose…
Blue cresce con un adorabilissimo boscaiolo, un creatore di sculture di legno che passa la passione anche a quella piccola bambina.
Blue ha considerato Jimmy come il suo vero padre, immaginatevi quando da adolescente viene a scoprire che non lo è mai stato e che i suoi genitori sono delle persone sconosciute.
Perché prima di morire la donna che ha lasciato Blue sul sedile posteriore del pick up di Jimmy non ha lasciato scritto nulla. Solo una bambina di due anni lì, senza nemmeno la sua coperta blu adorata.

Blue perciò continua a crescere non conoscendo niente della sua storia, lasciandosi sballottolare dagli avvenimenti.
Ed è proprio uno di questi che la scombussolerà: l’adorabilissimo Wilson.
Oh io amo Wilson, il nostro Darcy moderno!

Blue e Wilson non hanno una relazione facile anzi, in questo libro non vediamo una storia nascere a primo sguardo. I due soffriranno come mai prima negli altri libri.
Non si sono mai avvicinati durante il lavoro da insegnante di lui, se non per scoprire che la musica che suona Wilson con il suo violoncello riesce a tirare fuori lati che Blue non avrebbe mai preso in considerazione.
È lì in quel momento che chiede un aiuto divino ed è lì che come conseguenza ottiene una gravidanza.

Qui vorrei dirvi davvero tante cose ma per paura di fare spoiler (per quelli che ancora non conoscessero questa storia) mi tratterrò davvero tanto ma sappiate che la delicatezza dell’Harmon difficilmente l’ho trovata in altri libri.
È riuscita a toccare corde che non credevo possibile, con l’andare avanti del libro non troviamo solo una Blue diversa dall’inizio storia. Troviamo un progresso genuino, sofferto alle volte, semplicemente perfetto.

Mi sono commossa parecchie volte durante questa lettura e ho combattuto insieme a Blue durante tutta la gravidanza, mentre la sua vita prendeva pieghe che mai avrebbe immaginato.
La sapete la bellezza quel è stata?
È che in tutti questi progressi , c’era sempre lui, in un angolino o al centro dell’attenzione: Wilson.



Ah Wilson, quanto mi hai fatto sospirare.
Trovatemi un ragazzo come lui, un uomo che sa aspettare, un uomo che combatte contro i suoi desideri, un uomo che non ha paura di mettersi a nudo, di piangere, di stringervi la mano quando il vostro mondo crolla a pezzi.
Probabilmente Wilson è uno dei pochi uomini cartacei che io abbia amato a prima riga.
L’autrice è riuscita a far trapelare tutte le sue emozioni, il suo amore, la sua caparbietà ma anche la sua fragilità.
Anche Wilson non ha avuto una vita facile, la scopriamo a poco a poco ma è sempre pronto a dare forza a Blue, a portarla verso la ragionevolezza.

Insomma, se ancora non si era capito io ho adorato questo libro. Mi fa sempre piacere scoprire libri che ormai sono passati di “moda” ma ancora così belli da rimanerne sempre piacevolmente sorpresa.
È il primo libro che leggo di Amy Harmon ma non mi fermerò di certo qui. Perché se la sua fama inizia splendidamente con “I cento colori del Blu” sono curiosa di scoprire dove va a finire.

Perciò cari amici, non perdete altro tempo e correte ad aprire questo libro se ancora, come me, non l’avevate fatto.
Fidatemi che ne vale la pena. Non rimarrete di certo scontenti.

Ora che ho finito questa storia vado a piangere un po’ per quanto sia stata fantastica e aspetterò trepidante un altro piccolo frammento di tempo per leggere nuove avventure dell’autrice.

Fatemi sapere cosa ne pensate, quali sono stati i vostri sentimenti verso Blue e se amate profondamente Wilson come l’ho amato io.
Io vi saluto e vi appuntamento con noi a prestissimo!
Per fare due chiacchiere con noi ci trovate sui social in alto a destra, non dimenticatelo.

Buone letture!

Ilaria






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