mercoledì 22 marzo 2017

Recensione: Onde di velluto


Care nuvoline,
vi scrivo con il cuore in mano. Un cuore palpitante  e pieno di emozioni che è impaziente di raccontarvi del romanzo stupendo che ho appena finito di leggere.
Si tratta di una recensione a caldo, ricca di sentimenti e amore, che spero possa attraversare lo schermo. Scorrendo la recensione, troverete un’esclusiva intervista all’autrice. Quindi, non perdetevela!!


  • Titolo: Onde di velluto
  • Autore: Chiara Venturelli
  • Casa Editrice: Centauria
  • Pagine: 235
  • Da leggere? Uno dei romanzi più belli che abbia mai letto
  • Voto: 10 cum laude



Voto copertina:


Onde di velluto è un podcast che va in onda ogni settimana, il venerdì, a mezzanotte. L’autore è Alex, un ragazzo dalla voce magnetica e magnifica, avvolgente proprio come il velluto, che ogni settimana sceglie un racconto che leggerà al proprio pubblico. I racconti sono inediti, scritti e spediti proprio dagli ascoltatori del programma.
Alex non ha mai espresso preferenze, non ha mai scelto più di una volta il racconto dello stesso autore, finché non ha letto Binario 7 di Dreaming in white.
Questo racconto parla di un amore a distanza e ha lasciato Alex con l’acquolina in bocca. Vuole vederci più chiaro, vuole capire come mai i protagonisti si separano in modo così codardo.
Per questo, tramite il podcast, invita l’autore a scrivere un secondo capitolo e a inviarlo, per spiegare meglio le motivazioni dei protagonisti durante il momento dell’addio.
Dietro allo pseudonimo Dreaming in white si nasconde Bianca, un’universitaria di Bologna che ama Onde di velluto all’impazzata. È il suo appuntamento fisso del venerdì notte e fortunatamente, non uscendo molto, riesce ad ascoltarlo sempre senza dover attendere troppo tempo. Quando sente la proposta di Alex, un formicolio le percorre le mani: non vede l’ora di mettersi lì, al computer e scrivere.
Eppure è così difficile, soprattutto dopo aver letto i diversi commenti degli altri ascoltatori. Si pente subito di aver mandato una mail ad Alex e, per questo motivo, combattuta, triste e demoralizzata, gli scrive un’altra mail, dicendogli di aver cambiato idea, spiegando di non riuscire a scrivere il capitolo desiderato perché sta iniziando a pensare troppo a quelli che potrebbero essere i commenti degli ascoltatori.
Ed ecco che Alex le fa una proposta sconvolgente: le dà il suo numero di telefono e le propone di sentirci per un po’ di editing, per dare a Bianca un secondo parere.
I giorni passano, Alex e Bianca si sentono quotidianamente e non si scambiano più pareri letterari, ma anche confidenze. Senza accorgersene si avvicinano sempre più, fino a vivere loro stessi la storia d’amore raccontata in Binario 7.


Che romanzo, ragazze!
CHE ROMANZO. Potrei star qui a farvi un elenco di aggettivi che descrivano il mio stato d’animo, potrei raccontarvi dei sospiri, delle lacrime e degli occhi a cuoricino che mi sono venuti, pagina dopo pagina. Quante volte ho chiuso il romanzo, portandomelo al petto, ed esclamando tutto il mio amore? Beh, molte volte ma decisamente non troppe.
Onde di velluto mi ha preso subito, dalla prima pagina. Beh, a dire la sincera verità mi ha preso dalla copertina e dato che non ho potuto acquistarlo subito sono entrata anche in una leggera crisi depressiva.
Entrambi i personaggi sono molto affascinanti e, per la prima volta nella storia, non so scegliere quale sia il mio preferito. Si muovono entrambi nelle loro ombre e insicurezze, sanno che la vita certamente riserverà loro qualche sorpresa, ma non sanno cosa fare per raggiungerla.
Il racconto si muove seguendo due punti di vista, quello di Alex e quello di Bianca, seguendo due routine completamente diverse, una notturna e una diurna, seguendo due stili di vita e personalità diversi. Eppure trovano un compromesso, trovano una zona comune, una zona di luce capace di portare un sorriso, tanta gioia e tantissimo amore.
Me li sono immaginata tantissime volte, sapete?
Non sono mai stata a Bologna, ma immaginavo Bianca in università, intenta a seguire la lezione del prof sulle slide con il cellulare sul banco, accanto al blocco per gli appunti, attenta a ogni vibrazione a ogni messaggio.
Alex me lo immagino molto meglio. Ho vissuto cinque a Milano e mi sono immaginata perfettamente il nostro protagonista mentre passeggiava per il Castello Sforzesco, per le vie del centro, mentre si facevano i selfie davanti ai monumenti e mentre si lasciavano in stazione. Mi sembrava di vederli in metro, scambiarsi effusioni alla fermata Domodossola e lasciare per la grigia Milano una scia d’amore.



I due punti di vista compiono perfettamente il loro dovere: raccontare ogni anfratto della storia, ogni angolo segreto, ogni emozione con quello spirito che caratterizza ogni storia della nostra Chiara.
La trama potrà non essere la più innovativa del mondo, soprattutto perché al giorno d’oggi una storia d’amore, una vera storia d’amore, può nascere anche per caso online, ma il modo con cui è stata trattata, sviscerata e donata al lettore, la rende un tesoro caro al lettore, che farà fatica a separarsene.
Un editing perfetto per una penna perfetta. Da linguista quale sono, vorrei ricordare che ogni parola ha un proprio significato, che ogni parola ha un peso, soprattutto se inserita all’interno di una frase.
In un modo dell’editoria che va sempre più allo sbaraglio, e a volte anche al risparmio, Chiara e il suo team di Centauria sono riusciti per la seconda volta a partorire un romanzo completo sotto ogni punto di vista: una trama ricca e fitta, personaggi a tutto tondo che compiono uno straordinario percorso, aneddoti gastronomici e culturali e, soprattutto, un ottimo editing. Per la prima volta dopo mesi e mesi, finalmente leggo un romanzo senza refusi, senza errori di stampa o di altro tipo.
Mi sono lasciata cullare da queste onde, immaginandomi la voce di Alex leggere l’introduzione dei podcast e immergendomi sempre più in questo mare di velluto.
Fatevi un regalo e acquistate questo romanzo.
Davvero, non ve ne pentirete.


Ciao Chiara,
o mio Dio! Sono così emozionata di poterti ospitare per la seconda volta qui, ad AnniDiNuvole *^* Sappiamo già tantissimo su di te, sulla tua storia che da EFP ti ha portato dalla Casa Editrice Centauria, sulle tue passioni che hai condiviso con noi in questi anni… Eppure la mia curiosità non smetterà mai di sfornare domande ;) Se potessi scrivere un romanzo con chiunque… chi sarebbe il fortunato? 


Grazie mille di avermi, di nuovo, ospitata qua! Scrivere un romanzo a quattro mani penso sia davvero difficile, non so se ne sarei in grado anche se sarebbe una bella sfida. Sarebbe bellissimo poterlo fare con un’altra autrice romance! 


Rispetto a tanti anni fa, quando scrivevi per una piattaforma, il tuo approccio con la scrittura è cambiato? Durante la scorsa intervista hai detto che la differenza sostanziale è smettere di scrivere un romanzo a puntate. Ma cosa ha maturato Chiara che mancava a fallsofarc?


La capacità di tornare indietro e revisionare, modificare, rimettere in discussione. Prima era impossibile farlo, quando pubblicavo a capitoli. In Onde di velluto ho continuato a sistemare dettagli, personaggi e perfino nomi fino alla consegna. 


Uno dei perni di ogni rapporto è la fiducia e quando si tratta di relazione a distanza direi che è fondamentale. Cos’è, secondo te, la fiducia? Una volta tradita, può essere riconquistata? 


La fiducia è, per me, il fondamento di ogni rapporto d’amicizia e d’amore. Credo che possa anche essere riconquistata, ma dipende dalla gravità del tradimento e se la persona che ha sbagliato è disposta davvero a impegnarsi per superare l’errore fatto. 


Facebook, instagram, twitter, snapchat, whatsapp… La tecnologia ha notevolmente cambiato non solo il nostro modo di comunicare, ma anche di relazionarsi con le altre persone. Più volte ti sei espressa a favore, ma da donna, e mamma, quali credi siano i pericoli maggiori? 


Cautela, sempre e comunque. Le mie regole sono le stesse che avevo a sedici anni quando mi sono connessa al web la prima volta. Mai dare indirizzi, mai dire il paese in cui si vive, mai dare informazioni private e dettagliate. Per quanto io resti una ferma sostenitrice del web e delle sue potenzialità non dimentico mai che facilita, ancora più che nella vita vera, la possibilità di indossare una maschera, perciò bisogna andarci sempre con i piedi di piombo. 


All’interno di Onde di velluto sono presenti molti personaggi. In quale ti identifichi di più e perché? 


Totalmente in nessuno. Amo scrivere così come sono legata alle tradizioni bolognese e alla mia cucina regionale proprio come Bianca. Di Alex capisco il meccanismo di chiusura, perché l’ho adottato anch’io in passato. 


Luca o Alex? Mmm… troppo facile. Alex tutta la vita!!
Allora ti pongo un’altra domanda. Luca o Pietro? 


Domanda difficilissima! Perché adoro Luca e ho progetti per lui però… anche Pietro ha lasciato un segno inavvertitamente e ho qualche idea in cantiere. Per ora, direi… Luca! 




In un film dicevano che “Gli aeroporti e le stazioni sono i luoghi dove le persone danno il meglio di sé”. Questi luoghi di transito ti comunicano più speranza oppure tristezza? 

Cinquanta e cinquanta, come Alex. Li amo e li odio in egual misura perché portano le gioie più grandi ma anche il dolore del distacco. 


È meglio avere un’amica come Giulia, Matilde oppure Dalia? 


Matilde… magari non durante i preparativi delle nozze! 


Radio preferita? 


Radio Capital. 


Milano o Bologna? Ho vissuto a Milano per cinque anni, ma non sono mai stata a Bologna. Non ti preoccupare, ho preso nota di tutti i luoghi che hai citato nel romanzo, ma vorresti darci qualche altro consiglio? 


Ho visitato Milano solo volta, cinque anni fa. Ne conservo un bellissimo ricordo e spero di tornarci presto. Anche se non sono abituata alla metro (proprio come Bianca) e a una città così grande. Bologna, alla fin fine, è come un grande paese soprattutto se si va in centro nei fine settimana quando le vie centrali sono pedonalizzate. Il momento migliore per visitarla è la primavera, senza la nebbia dei mesi invernali e il caldo insopportabile estivo. 


Sushi, lasagne o pizza? 


Pizza, per buona pace delle lasagne di nonna, che comunque vengono subito dopo! 


Alce o renna? 

Alce. Alcide, l’alce di peluche che Alex regala a Bianca, esiste davvero! 


Da lettrice, qual è la tua scena preferita?
Da scrittrice, quale ti ha creato più problemi?


La mia scena preferita è quella in camera di Alex, dopo la lettura del podcast natalizio. La più difficile da scrivere (e che ho riscritto e sistemato fino al giorno prima della consegna) è il giorno dopo il matrimonio di Matilde. 


Nel descrivere la nascita di una storia d’amore, di quale parte preferisci parlare?
Perché
?

Sembrerà una risposta strana ma la parte che preferisco è il primo abbraccio. Non il primo bacio ma il primo momento di contatto, il primo lasciarsi andare l’uno all’altra aldilà dell’attrazione fisica. 


Onde di velluto ha una playlist oppure, anche tu, hai ascoltato dei podcast di qualcuno che ha la voce magnetica come Alex? 


Non ascolto mai musica mentre scrivo però ho cercato canzoni adatte da ascoltare quando mi fermavo a riflettere su alcune scene. Ho creato una playlist ODV su Spotify. Poi, ovviamente, tutte le settimane la puntata nuova di Parole Note su radio Capital! 


E per concludere… due domandine piccole e semplici. Quale romanzo hai sul comodino oppure stai leggendo sul tuo giochino? ;) Cosa ci consigli di leggere? 


A differenza di Bianca, io sono Kobo munita da anni ma da poco mio marito mi ha regalato anche l’altro giochino. Avrà preso spunto da Alex! Una delle ultime letture che ho amato particolarmente (e che è in promo e-book proprio in questi giorni) è “La voce nascosta delle pietre” di Chiara Parenti.



Non sto scherzando… se ancora non avete acquistato il romanzo, il link è qui sotto.
Cliccatelo e aspettate impazienti il corriere alla finestra.
Non vi deluderà!
Un abbraccio e… buona lettura!

Roberta




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