venerdì 27 gennaio 2017

Recensione: Danneggiata


Buon pomeriggio care nuvoline e bentornate nell’angolo degli #autoriemergenti!
Siete curiosi di scoprire i nuovi talenti che AnniDiNuvole ha in servo per voi? Bhè venite con noi e che si aprano le porte ;)
Oggi vi parlo di…

  • Titolo: Danneggiata
  • Autore: Veronica Deanike
  • Numero pagine: 322
  • Da leggere o no? Una storia forte ma avvincente… certo che si!
  • Voto: 8-


Voto copertina:


Sabrina ha una vita difficile. Presa di mira dalla violenza del padre e dall’indifferenza della madre, passa due anni in comunità cercando di riappropriarsi della sua vita.

Arrivata a diciott’anni ha l’obbligo di costruirsi una nuova vita, una nuova strada. Ma cosa si può fare quando i tuoi aguzzini ti tormentano la vita? Sabrina non si aggrappa a nulla, nemmeno all’amore del suo fidanzato Danny. Impaurita da se stessa, dal passato e dall’ignoto.
Anche Alex ha una vita difficile, costretto a subire violenza da quando era un bambino, ora gestisce la comunità dove risiede Sabrina. Alex è testa calda, duro non solo con il mondo ma anche con se stesso. È un involucro vuoto, senza animo. Un uomo che sfrutta ma che ha smesso di essere sfruttato.
Sabrina e Alex hanno un filo che li lega ma che anche li perseguita.
Se Sabrina prova a sedurlo, Alex cerca di non farsi abbindolare perché sa che la ragazza è fragile e lui è un mostro. Due anime opposte non potrebbero mai condividere una vita insieme.
Ma quando Sabrina è messa alle strette, perseguitata dai genitori, il solo porto sicuro che conosce è Alex, per cui prova qualcosa che nemmeno Danny è capace di darle.
Alex e Sabrina si troveranno a condividere paure, rabbia ma anche un sentimento che prima di allora mai nessuno dei due aveva provato.
Ma alla fine della corsa cosa ci sarà? Un destino insieme o la consapevolezza che due animi neri e danneggiati come i loro non potranno mai trovare redenzione?
Una storia cruda, forte e decisamente da fiato sospeso.


Che dire, ho divorato il libro come non facevo da tempo.
Danneggiata” è una storia importante. Molto molto forte, parla di una vita dura, che molte volte non trova una via d’uscita e si lascia affogare nella disperazione.
I personaggi sono ben caratterizzati, anche loro proprio come lo stile del libro, sono dei problemi viventi. Alex già da inizio storia sembra impenetrabile, cattivo e un uomo che non deve chiedere mai. Devo ammettere che il suo carattere battagliero lo porta quasi fino alla fine, se non fosse che ho trovato un po’ sempliciotto e troppo facile il momento in cui si apre con Sabrina e le dichiara di amarla. In quel momento mi sono domandata che fine avesse fatto l’Alex di inizio libro che faceva sesso duro e senza impegno e diceva che mai e poi mai avrebbe avuto a che fare con una donna a stretta vicinanza. Di qui si aggiunge anche il fatto che abbia fatto andare a vivere con lui Sabrina come se niente fosse e non si è visto questo grande passo che il suo animo stava facendo.
Sabrina lo stesso, all’inizio era sfrontata, attacca briga. Con l’andare avanti nel libro mi si è un po’ afflosciata. Diventa sempre più impaurita dal padre, quasi timida con Alex. È diventata sempre più insicura di se stessa e dell’amore di Alex.
Tra i due personaggi forse forse, non ho sopportato di più Sabrina. Sembra che determinate scelte che abbia preso, se ne sia pentita l’attimo dopo.
Alex, seppur anche lui tentennante alcune volte, l’ho trovato più credibile.

Come dicevo all'inizio, la storia è forte. È proprio questa che ha portato avanti il libro con suspense e una GRANDISSIMA conseguenza.
La scrittura è fatta bene, molto belle sono state le descrizioni ma una cosa non mi è piaciuta e cioè il modo in cui si è manovrato il tempo.
In un capitolo Sabrina andava ancora a scuola e con ciò era ancora in struttura, nell’altro era già fuori alla ricerca di una casa e un lavoro con il diploma in tasca.
Secondo me si è manovrato male l’arco temporale.
In più ho trovato la mancanza dei sogni. Cosa voleva fare Sabrina da grande? Dove si vedeva tra dieci anni senza l’ombra dei genitori sulle spalle?
Però devo ammettere che il libro mi ha stupito molto, e con se anche l’epilogo.
Mi ha stupito in un modo inaspettato, tanto che ero pronta a fare battaglia se nell’epilogo non si aveva il bilanciamento dei fatti.

Perciò, alla fine dei conti, questo libro mi è piaciuto o non mi è piaciuto? Si, mi è piaciuto ma se possibile non ho ben visto alcune cose.
Detto ciò io ve lo consiglio. È un libro per capire come anche nelle difficoltà più tremende, trovare uno spiraglio di luce è sempre la soluzione migliore.

Io vi saluto e vi do appuntamento con gli #autoriemergenti a presto!
Fatemi sapere cosa ne pensate di Danneggiata e buon fine settimana.

Ilaria




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