martedì 29 novembre 2016

Recensione: Ѐ solo una storia d'amore


Ciao nuvoline!!
Oggi torniamo con una novità rosa confetto, incartata come una caramella e pronta a essere scartata e mangiata da voi.
Di che romanzo sto parlando? Leggete qui sotto e scoprirete tutto…


  • Titolo: Ѐ solo una storia d’amore
  • Autore: Anna Premoli
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Pagine: 252
  • Da leggere sì o no? All’inizio è interessante, poi diventa una noia mortale
  • Voto: 7 +



Voto copertina:


Aiden è uno scrittore di successo.
Anzi, era uno scrittore di successo. Alle spalle ha solo un romanzo che, tuttavia, gli è valso il Pulizer. Da quel momento non ha scritto più niente, nonostante il lauto anticipo della Casa Editrice. Mezzo milione di dollari, mezzo milione di motivi che dovrebbero spingerlo a darsi da fare, a far scorrere veloci le dita sulla tastiera. Invece no, invece non riesce a buttare giù due righe. Colpa dell’ispirazione che non c’è? Colpa delle troppe aspettative? Nessuno, né l’editore, suo grande amico, né lui lo sa.
E quando viene di nuovo messo di fronte a questo fatto, quando viene di nuovo messo di fronte al romanzo inesistente, sbotta dicendo che è impossibile per uno scrittore scrivere a comando, che è impossibile poter pubblicare più romanzi in così poco tempo.
Ed è in quel momento che Norman, l’editore, lo mette di fronte a una libreria piena zeppa di romanzi… rosa. Dalla copertina rosa e dal contenuto rosa.
E tutti questi sono scritti dalla stessa autrice, Delilah Dee.
Aidan rimane sbalordito e attonito, prende un romanzetto dal titolo improbabile ed esce dall’ufficio di Norman con la testa tra le nuvole. Entra in un bar per prendere un caffè e incontra una ragazza semplicemente stupenda vestita… da schifo.
E quando le chiede il numero e riceve un due di picche come risposta, non pensa di aver perso il suo fascino, ma pensa che quella deve aver dei seri problemi.
Quello che non si aspetta è rivederla in un programma televisivo concentrato sui libri.
E scoprire che lei è la famigerata Delilah Dee, la scrittrice che sforna un romanzo dietro l’altro.
La situazione potrebbe peggiorare? Apparentemente no ma invece non è così.
Aidan, punto nel vivo per il secondo romanzo inesistente, non esita a usare l’attacco come migliore difesa. In fondo, cosa ci vuole per scrivere un romanzo rosa? I romanzi rosa sono stupidi. Sono letti solo da casalinghe frustrate che non sanno come vivere la vita, che sono annoiate e cercano solo un po’ di pepe. Non ci vuole nessuna preparazione…
Anche lui potrebbe benissimo scrivere un romanzo rosa e farlo diventare il nuovo capolavoro della letteratura internazionale.
Quindi, per sfida e per orgoglio, decide davvero di scrivere questo romanzo per poi scoprire, passo dopo passo, che scrivere rosa non è un lavoro per ragazzine e che anche un grande maschio come lui può sentirsi davvero in difficoltà.


È il primo romanzo di Anna Premoli che leggo e, lo ammetto, le aspettative erano davvero molto alte. E devo anche ammettere che la motivazione che sta alla base del romanzo, e spiegata molto dettagliatamente nel corso dello stesso e nei ringraziamenti, mi ha affascinata. Anche io faccio parte della schiera di lettrici amanti del rosa che si è dovuta difendere più volte quando altre persone hanno deriso i miei gusti letterali.
Laurel, in arte Delilah Dee, ne ha piene le scatole del suo nome da spogliarellista, però non può rinunciare a scrivere romanzi d’amore. E soprattutto non ha potuto rinunciare a lanciargli quella sfida. Consapevole che se lui riuscirà nell’intento, il romanzo verrà considerato un capolavoro semplicemente perché chi l’ha scritto ha un pene al posto della vagina. Ma in che mondo viviamo? In un mondo dove purtroppo leggere è considerato uno scandalo a meno che non si legga ciò che la società considera appropriato.
Ma, ehi… leggere significa svagarsi, pensare a qualcos’altro e non alla quotidianità. Quindi ben vengano i romanzi d’amore, porca paletta!


Con il proseguire del romanzo, Aiden e Laurel non fanno altro che avvicinarsi perché entrambi si ispirano a vicenda. E quella che all’inizio sembra una convivenza insopportabile, diventa un flirt in piena regola.
Come in ogni romanzo d’amore che si rispetti, questo continuo stare insieme si trasforma piano piano in un flirt.
Beh, ragazze, come potete ben capire questo romanzo mi è davvero piaciuto. Eppure, il voto non è stato particolarmente positivo.

Perché?

Il troppo stroppia, io lo ripeto sempre. È inutile aggiungere scene, aggiungere pagine a una trama che può essere sviluppata in meno. Ho amato questo romanzo, davvero. I protagonisti sono davvero reali, li vedi camminare tra le vie di New York, li vedi prendere un caffè al bar, li vedi andare a Savannah. Eppure, tra tutte queste scene, proprio non riesco a capire il continuo mettere il dito nella piaga, il continuo “Ti sembro proprio una scrittrice rosa?”, il continuo “Da una scrittrice rosa mi aspetterei molto più romanticismo…” e tantissime altre battute.

Quindi, bella idea, non la metto in dubbio.
Ma purtroppo allungare il brodo non aiuta perché se la trama di un romanzo è strutturata in 170/200, non può improvvisamente allungarsi… A meno che non si aumenti la dimensione del carattere.

Quindi, a questo punto la parola passa a voi.
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Un abbraccio!

Robi


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