martedì 15 novembre 2016

Recensione: The boy band


Ciao Nuvoline!
Dopo settimane di assenza, eccomi qui, con la recensione di un romanzo uscito da poco sugli scaffali…
È un romanzo un po’ strano, la trama mi ha fatto riflettere su quello che porta al successo qualsiasi cosa: i fan. Quindi, preparatevi, ed esplorate con me il mondo di The boy band!

  • Titolo: The boy band
  • Autore: Goldy Moldavsky
  • Casa Editrice: De Agostini
  • Numero pagine: 230
  • Da leggere si o no? Consigliato per una lettura leggera e sbarazzina
  • Voto: 6+


Voto copertina:


I Ruperts sono la boy band del momento e le Strepur sono le loro seguaci: ragazzine e donne di ogni età che farebbero di tutto per loro. Rovescerebbero un governo, porterebbero la pace nel mondo e molto altro. È il giorno del Ringraziamento e Isobel, Erin, Apple e la narratrice (il cui nome non sappiamo) vorrebbero partecipare a tutti i costi al loro concerto a New York. Ma dato che i biglietti sono esauriti hanno la brillante idea di usufruire dei soldi dei ricchissimi genitori di Apple così da poter prendere una stanza nell’hotel dove alloggiano i ragazzi e incontrarli dal vivo.
Niente di strano, se non che tutto questo sembra trasformarsi in qualcosa più grande di loro. Tutto precipita quando Apple esce dalla stanza per prendere un po’ di ghiaccio e per ritornare con Rupert P., il membro più sfigato nella storia delle boy band, svenuto e trascinato per il piede. Il povero Rupert P. poi viene legato alla sedia imbavagliato e privato della vista con dei collant rosa. Credete che la situazione possa solo andar meglio? Invece no! Isobel gli ruba il telefono, si impossessa del suo account Twitter e scrive un messaggio devastante: LASCIO IL GRUPPO.
E  se credete che le notizie siano finite qui dovete ricredervi, perché Rupert P. viene ritrovato morto nella loro stanza. La cosa più ragionevole da fare, sarebbe chiamare la polizia, ma le quattro decidono di seguire un percorso alternativo che potrebbe portare alla distruzione della loro “amata” boy band. 


Ho voluto leggere il romanzo per un motivo mooooolto comune: la trama mi intrigava tantissimo, soprattutto veniva descritto come un romanzo davvero molto divertente e ormai lo sapete… Amo i romanzi che mi fanno ridere. Tanto quanto quelli che mi fanno piangere. Eppure, già dalle prime pagine, ho capito che c’era qualcosa che non andava.
Prima di tutto la narrazione in prima persona con questo continuo susseguirsi di piccoli spoiler: lo scoprirete tra poco, non mi sarei mai immaginata una cosa così, quella valigia avrebbe avuto uno scopo preciso. Allora, se io voglio leggere un qualcosa, non voglio continuare ad allenarmi nello sport che più odio, il salto dello spoiler, oppure continuare a interrogarmi sul perché questa benedetta narratrice non abbia né un volto né un nome.
O perché continui a dire un nome diverso, e naturalmente falso, a chiunque incontri.
Ecco, questo è stato un qualcosa che non ho capito appieno.


Ma alla fine la sufficienza l’ho data, no?
Quindi vuol dire che qualcosa di bello in questo romanzo l’ho trovato, no?
In questo romanzetto che tanto vorrebbe essere un thriller non ho amato l’aspetto psicologico che sembra predominare alla fine, cosa che Agata Christie levate che è arrivata la tua erede, ma ho amato tutto quello che orbita intorno: il fandom.
La protagonista senza nome e le sua amiche Strepur amano alla follia questi quattro ragazzi, che ricordano vagamente i One Direction, e farebbero di tutto per loro. Anzi, hanno fatto e fanno di tutto per loro. In particolare, mi è rimasta impressa la descrizione della giornata della protagonista: va a scuola, torna a casa, pranza, si mette al pc e controlla tutti i social, crea gif del suo membro della band preferito, scrive fanfiction su di lui, va a cena, si mette al pc per altre due ore e poi va a dormire.
E se lei crede che vada tutto bene, dopo aver attentamente riflettuto su tutto questo si ricrede. È davvero vita questa? Far finta di avere un ragazzo, vivere leggendo interviste e immaginando di averlo vicino a sé?
Credo che tutte noi abbiamo passato il momento che ho appena descritto e forse alcune di noi lo stanno ancora vivendo, anche se sono felicemente fidanzate.
In fondo non c’è nulla di male a sognare un pochino, no?


Ma allora, cara Roberta, lo consigli questo romanzo o no?
Nuvoline mie, vi consiglio l’ebook e non il cartaceo per una mera questione economica… anche se la copertina è davvero molto bella, soprattutto con l’interno stile locandina di un concerto. Tuttavia non vale la pena spendere € 15!
È vero, potrete ridere leggendo la sorte del povero Rupert P.
Potrete riflettere leggendo tutto ciò che riguarda il tabù degli ultimi anni: il fandom, le ff, e la passione scatenata della fan per dei ragazzi.
Potrete cercare di capire se la nostra protagonista ha un nome ed è realmente una psicopatica, oppure è tutta una farsa.
Sta a voi decidere.

Io, come sempre, non vedo l’ora di sapere che ne pensate!
Vi ricordo di seguirci su Facebook ma soprattutto Instagram!
Un abbraccio e… buona lettura :)

Robi


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