martedì 4 ottobre 2016

Recensione: That baby


Ciao nuvoline,
oggi concludiamo una saga che ci ha accompagnato nel corso di tutti questi mesi. Una trilogia che, personalmente, ha visto alti e bassi, ma che è terminata con il botto.
Una trilogia che parla di amore, amicizia, divertimento, football e tanto tanto altro.
Sto parlando di...

  • Titolo: That baby
  • Autore: Julian Dodd
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Pagine: 416
  • Da acquistare sì o no? Il migliore della saga!
  • Voto: 8


Voto copertina:


Philip e JJ si sono sposati, hanno comprato la casa dei loro sogni vicino a quella di Lori e Danny, hanno un’attività che va a gonfie vele, sono appagati sotto ogni punto di vista (soprattutto quello sessuale perché, come tengono a precisare, sono sposini novelli) e la loro vita non potrebbe essere migliore. O meglio, potrebbero raggiungere l’apice dell’apice della felicità se avessero un bambino. E quando JJ ha un falso allarme e decidono di parlarne più approfonditamente, capiscono di essere pronti ad ampliare la loro famiglia.
Caso vuole che il falso allarme di JJ sia un falso falso allarme: è davvero incinta e sia lei che Philip non potrebbero essere più contenti.
Ed eccoli imbarcati in una nuova avventura, più uniti che mai. Più felici che mai.
JJ prende tutto con quella leggerezza pizzicata di seriosità che l’ha sempre contraddistinta, iniziando a scrivere un diario sulla gravidanza e tenendo aggiornati i lettori su peso/lunghezza del feto e paragonando la sua crescita alla costruzione del palazzo che supervisiona.
Sempre presente è il fantasma dei genitori, morti prematuramente, e la paura della ragazza di perdere il figlio oppure di partorire una strana creatura metà squalo/metà troll.
Philip si dimostra il più premuroso dei padri o dei mariti, aiutando la moglie durante questo viaggio e cercando di farla sentire sempre bella, apprezzata e sexy.
E anche se cerca di proteggere il suo carico prezioso in tutti i modi possibili, nemmeno lui può controllare gli eventi esterni, una madre che sembra ogni giorno di più sull’orlo dell’esaurimento e una vicina di casa che sembra intenzionata in ogni modo a fare soffrire JJ.


La saga That boy, che la Newton Compton ha tradotto alla velocità della luce (speriamo che questo trend venga mantenuto anche con altri romanzi!!), si compone in questo modo:

  1. That boy (recensione QUI)
  2. That girl (recensione QUI)
  3. That baby


Ho parecchie cose da dire su questo romanzo, cercherò di farlo in modo divertente, senza risultare noiosa e… non facendo spoiler.
La gravidanza è un mondo molto lontano dal mio: non riesco a badare a me stessa, quindi figuriamoci se aggiungiamo un bambino. Quello che so è che nessuna gravidanza è uguale e, secondo il film Cosa aspettarsi quando si aspetta, è normale per una donna perdere il controllo del proprio corpo.
La gravidanza di JJ viene costantemente messa a paragone con quella di Lori, già annunciata nel precedente libro. Ma se quella di JJ è molto facile, con poche nausee mattutine e un controllo della vescica fino a poche settimane prima del parto, Lori non ha la stessa fortuna. Iniziando dai mutandoni da nonna, passando per l’andatura a papera e finendo con una degenerazione nel rapporto con Danny. Se comprendo il punto di vista di JJ nel pensare che non è assolutamente colpa sua se quella scimmietta che porta in grembo le sta dando non pochi problemi, da sfigata quale sono, capisco anche Lori. Non deve essere certamente facile vedere la ragazza che ha fatto parte della vita di tuo marito da quando erano bambini, una ragazza davvero stupenda che sembra ingrassata solo sulle tette (è impossibile?!), con una carriera da urlo sbatterti in faccia la sua gravidanza così serena. Capisco che Lori avrebbe potuto comportarsi meno da stronza, ma l’empatia va in entrambi i sensi, no? Invece non è assolutamente così.
JJ è sempre perfetta, perfino quando si alza la mattina e non ha l’alito fresco che sa di menta, invece Lori sembra sempre più una disperata. E se Philip ama JJ e cerca di passare con lei più tempo possibile, facendola felice, cantandole la ninnananna, acquistando la macchina più sicura sul mercato e massaggiandole i piedi prima di andare a dormire, Danny pensa a tradire Lori, pensa al divorzio, pensa di scegliere la strada più facile.
E anche se storcevo il naso, penso che questo sia assolutamente possibile, che questi sono i cambiamenti che mettono a repentaglio la longevità di una coppia, queste sono cose che possono succedere. L’importante è trovare una soluzione, non credete?



Mi sono piaciuti anche altri particolari: il finale, davvero bellissimo soprattutto per chi, come me, non ama i finali aperti e la scelta di scrivere anche alcuni capitoli dal punto di vista di Danny e Philip. Rivivere determinate scene sotto un punto di vista maschile, soprattutto quello di Danny, mi ha aiutato a capire perché la mia ship (ogni volta che ci penso mi assale il magone) non abbia mai abbandonato il porto della mia immaginazione. È stata una ventata d’aria fresca veramente molto apprezzata, che mi ha sorpreso e fatto sorridere. E forse (ma forse forse) ho capito che è sempre stato Philip il ragazzo giusto per JJ.
A questo punto mi viene da chiedermi… se bastava un punto di vista di Danny, perché non è stato inserito già nel primo libro?

Spero che anche a voi il libro sia piaciuto come a me!
Vi ringrazio per averci accompagnato in questo viaggio… è sempre un po’ strano concludere una saga.
Ma non vi preoccupate, ce ne saranno altre da iniziare, leggere e finire insieme!
Un abbraccio e… buona lettura!

Robi




Nessun commento:

Posta un commento