Ciao
nuvoline,
oggi
concludiamo una saga che ci ha accompagnato nel corso di tutti questi mesi. Una
trilogia che, personalmente, ha visto alti e bassi, ma che è terminata con il
botto.
Una
trilogia che parla di amore, amicizia, divertimento, football e tanto tanto
altro.
Sto
parlando di...
- Titolo: That baby
- Autore: Julian Dodd
- Casa Editrice:
Newton Compton
- Pagine: 416
- Da acquistare sì o no? Il migliore della saga!
- Voto: 8
Voto copertina:
Philip e JJ si sono sposati, hanno comprato la
casa dei loro sogni vicino a quella di Lori e Danny, hanno un’attività che va a
gonfie vele, sono appagati sotto ogni punto di vista (soprattutto quello
sessuale perché, come tengono a precisare, sono sposini novelli) e la loro vita
non potrebbe essere migliore. O meglio, potrebbero raggiungere l’apice
dell’apice della felicità se avessero un bambino. E quando JJ ha un falso
allarme e decidono di parlarne più approfonditamente, capiscono di essere
pronti ad ampliare la loro famiglia.
Caso vuole che il falso allarme di JJ sia un falso
falso allarme: è davvero incinta e sia lei che Philip non potrebbero essere più
contenti.
Ed eccoli imbarcati in una nuova avventura, più
uniti che mai. Più felici che mai.
JJ prende tutto con quella leggerezza pizzicata di
seriosità che l’ha sempre contraddistinta, iniziando a scrivere un diario sulla
gravidanza e tenendo aggiornati i lettori su peso/lunghezza del feto e
paragonando la sua crescita alla costruzione del palazzo che supervisiona.
Sempre presente è il fantasma dei genitori, morti
prematuramente, e la paura della ragazza di perdere il figlio oppure di
partorire una strana creatura metà squalo/metà troll.
Philip si dimostra il più premuroso dei padri o
dei mariti, aiutando la moglie durante questo viaggio e cercando di farla
sentire sempre bella, apprezzata e sexy.
E anche se cerca di proteggere il suo carico prezioso in tutti i modi
possibili, nemmeno lui può controllare gli eventi esterni, una madre che sembra
ogni giorno di più sull’orlo dell’esaurimento e una vicina di casa che sembra
intenzionata in ogni modo a fare soffrire JJ.
La saga That boy, che la Newton Compton ha
tradotto alla velocità della luce (speriamo che questo trend venga mantenuto
anche con altri romanzi!!), si compone in questo modo:
Ho parecchie cose da dire su questo romanzo, cercherò
di farlo in modo divertente, senza risultare noiosa e… non facendo spoiler.
La gravidanza è un mondo molto lontano dal mio:
non riesco a badare a me stessa, quindi figuriamoci se aggiungiamo un bambino.
Quello che so è che nessuna gravidanza è uguale e, secondo il film Cosa aspettarsi quando si aspetta, è
normale per una donna perdere il controllo del proprio corpo.
La gravidanza di JJ viene costantemente messa a
paragone con quella di Lori, già annunciata nel precedente libro. Ma se quella
di JJ è molto facile, con poche nausee mattutine e un controllo della vescica
fino a poche settimane prima del parto, Lori non ha la stessa fortuna.
Iniziando dai mutandoni da nonna, passando per l’andatura a papera e finendo
con una degenerazione nel rapporto con Danny. Se comprendo il punto di vista di
JJ nel pensare che non è assolutamente colpa sua se quella scimmietta che porta
in grembo le sta dando non pochi problemi, da sfigata quale sono, capisco anche
Lori. Non deve essere certamente facile vedere la ragazza che ha fatto parte
della vita di tuo marito da quando erano bambini, una ragazza davvero stupenda
che sembra ingrassata solo sulle tette (è impossibile?!), con una carriera da
urlo sbatterti in faccia la sua gravidanza così serena. Capisco che Lori
avrebbe potuto comportarsi meno da stronza, ma l’empatia va in entrambi i
sensi, no? Invece non è assolutamente così.
JJ è sempre perfetta, perfino quando si alza la
mattina e non ha l’alito fresco che sa di menta, invece Lori sembra sempre più
una disperata. E se Philip ama JJ e cerca di passare con lei più tempo
possibile, facendola felice, cantandole la ninnananna, acquistando la macchina
più sicura sul mercato e massaggiandole i piedi prima di andare a dormire,
Danny pensa a tradire Lori, pensa al divorzio, pensa di scegliere la strada più
facile.
E anche se storcevo il naso, penso che questo sia
assolutamente possibile, che questi sono i cambiamenti che mettono a
repentaglio la longevità di una coppia, queste sono cose che possono succedere.
L’importante è trovare una soluzione, non credete?
Mi sono piaciuti anche altri particolari: il finale, davvero bellissimo soprattutto
per chi, come me, non ama i finali aperti e la scelta di scrivere anche alcuni
capitoli dal punto di vista di Danny e Philip. Rivivere determinate scene sotto
un punto di vista maschile, soprattutto quello di Danny, mi ha aiutato a capire
perché la mia ship (ogni volta che ci penso mi assale il magone) non abbia mai
abbandonato il porto della mia immaginazione. È stata una ventata d’aria fresca
veramente molto apprezzata, che mi ha sorpreso e fatto sorridere. E forse (ma
forse forse) ho capito che è sempre stato Philip il ragazzo giusto per JJ.
A questo punto mi viene da chiedermi… se bastava
un punto di vista di Danny, perché non è stato inserito già nel primo libro?
Spero che anche a voi il libro sia piaciuto come a
me!
Vi ringrazio per averci accompagnato in questo
viaggio… è sempre un po’ strano concludere una saga.
Ma non vi preoccupate, ce ne saranno altre da
iniziare, leggere e finire insieme!
Un abbraccio e… buona lettura!
Robi
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