Ciao
Nuvole!
Se
io vi dico Armentrout voi cosa rispondete? Io direi CERTEZZA, perché i suoi
romanzi sono tutti fantastici. Eppure… eppure boh. L’ultimo mi ha lasciato con
l’amaro in bocca.
Ma
andiamo per gradi e parliamo meglio di…
- Titolo: Il problema
è che ti amo
- Autore: Jennifer L.
Armentrout
- Casa Editrice: NORD
- Pagine: 450
- Da acquistare sì o no? E strisciate quella carta!
- Voto: 8 e mezzo
Voto copertina:
Uscire dal guscio significa fare cose non solo
fuori dall’ordinario, ma che ci fanno paura e che desidereremmo non fare. Ma
che però facciamo. A volte per fare contenti i nostri genitori, altre per pura
soddisfazione personale.
Per dire: “Ehi,
anche se eravate convinti dell’opposto… Ce l’ho fatta!!”
Per Mallory Dode questo scoglio insormontabile è
la scuola e, soprattutto, il corso di comunicazione, indispensabile per
l’ammissione al college. Mallory ha sempre studiato a casa, come privatista,
eppure, durante l’ultimo anno, ha deciso di andare al liceo e… di mettersi in
gioco.
Non avrebbe mai pensato di incontrare, dopo tutti
quegli anni, colui che considerava un passato della sua infanzia. Rider, il
ragazzo che era in affido con lei, il ragazzo che l’ha soprannominata Pesce a
causa della sua difficoltà a parlare.
Rider, il ragazzo che era il bambino che la
difendeva sempre, che si buscava le botte al suo posto. Il ragazzo che le
leggeva Coniglietto di Velluto, che
la difendeva sempre, che le aveva regalato la sua bambola, Velvet, e le
intimava di Non fare rumore.
Incontrarsi dopo tutti questi anni è difficile
eppure non sembra passato un giorno. Tra di loro c’è di nuovo quel rapporto di
complicità da far invidia a moltissime coppie consolidate e nonostante siano
passati tantissimi anni, uno degli obiettivi di Rider è aiutare la sua Pesce a
uscire dal guscio, dandole una mano con i discorsi per il corso di
comunicazione.
Rider non ha mai smesso di pensare a Mallory, non
ha mai smesso di amarla.
Eppure a volte l’amore non è tutto rosa e fiori,
soprattutto quando si ha un passato come quello di Mallory.
L’amore implica un per sempre, giusto?
E se il per sempre non esistesse?
Significa che anche l’amore non esiste?
Quella che può sembrare una trama semplice, ha in
realtà tantissimi risvolti, soprattutto grazie ai personaggi secondari.
Partendo dai genitori adottivi di Mallory, Carl e Rosa, i dottori che hanno
curato Mallory dopo che questa aveva riportato delle ustioni di primo grado
dovute a un incidente accaduto dai loro primi genitori affidatari, fino ai
“fratelli” di Rider, Hector e Jayden.
Mi è piaciuta tantissimo l’idea, l’ho trovata
molto originale. Dopo tanti romanzi fantasy, eccovi un bel young adult
contemporaneo. Brava, Jennifer!
Mi sono piaciuti anche tutti i personaggi,
dall’amica del cuore di Mallory, alle sue nuove compagne di scuola. Per la
prima volta non è stato inserito quel lato nerd e, strano ma vero, non c’è
nessuno slut shaming, cioè la
migliore amica della protagonista, per la prima volta, non viene descritta come
una poco di buono interessata solo ai ragazzi.
Qualcosa di completamente nuovo, soprattutto se
all’argomento principale, il disturbo post-traumatico di Mallory, quella vocina
che le intima sempre di stare zitta e di non fare rumore, aggiungiamo il
rifiuto che la società ha verso chi non abita nel quartiere giusto, verso chi
ha avuto un passato difficile. Non è vero che chi è nato dalla parte sbagliata
del quartiere deve essere una nullità.
Paige, Hector, Jayden e lo stesso Rider… sono
tutti ragazzi con un grande futuro, con grandi possibilità. Se solo anche la
società fosse di questa opinione.
A questo punto la domanda potrebbe sorgere
spontanea… Perché non ho dato un voto più alto? Consiglio caldamente l’acquisto
del romanzo, tuttavia credo che il romanzo avrebbe potuto svilupparsi
diversamente. Non so se anche voi avete notato questo, ma a volte le storie
d’amore della Armentrout si sviluppano troppo prevedibilmente. Già dalle prime
pagine si capisce che Pesce e Rider avrebbero vissuto il loro lieto fine…
Perché non provare a scombussolare un po’ i piani inserendo all’interno della
cornice un ragazzo incontrato a scuola, oppure nel gruppo d’amici di Rider?
Qualche lettrice potrebbe dirmi che è perché il
destino ha deciso così… e non si combatte mai il destino. Alla fine riesce
sempre a fare il suo corso. Beh, concordo anche io.
Anche io credo nel destino, ma sapete anche in chi
credo?
Nelle autrici che amo e nei protagonisti che
scrivono. Soprattutto quelli della Armentrout, che sembrano avere una vita
propria, sembrano muoversi non nella pagina, ma nella vita reale. Ho sofferto
con Mallory, ho sperato con lei.
Ho fatto il tifo per lei quando inizia a mettersi
alla prova e a cercare di uscire dal gruppo. L’ammiro tantissimo per questo,
davvero.
Eppure credo che avrebbe potuto fare davvero molto
di più (sia lei che chi l’ha creata). Piccoli passi, vero, ma ci sono dei
passaggi che, secondo me, avrebbero dovuto essere sviluppati meglio.
La Armentrout sarà bravissima, mi è piaciuto
questo romanzo perché è diverso da quelli scritti fino ad adesso. Tuttavia
credo che alcuni passaggi avrebbero dovuto essere rimaneggiati.
E voi che ne pensate?
Fatemelo sapere attraverso un commentino qua
sotto!
Un abbraccio e… buona lettura!
Robi
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