sabato 13 agosto 2016





Voto copertina:


Quando Meg Koranda contribuisce a mandare all’aria il matrimonio della sua amica con Ted Beaudine, il beneamato sindaco di Wynette, Texas, di sicuro non si aspetta di restare intrappolata nella cittadina, senza un soldo e circondata dall’odio di chi le rimprovera di aver aiutato l’amica a spezzare il cuore del perfetto Ted.

Così, Meg deve trovare un modo per iniziare a mantenersi e inserirsi nella città che vuole far di tutto per cacciarla. Ma quando si ritrova immischiata negli affari di Ted, è il suo cuore che rischia di essere spezzato.


Una scelta impossibile è il classico romanzo rosa da spiaggia. Ha dei pregi, ha dei difetti, ma nella realtà dei fatti non è nulla di particolare.
Partiamo dai pregi. La scrittrice ha un ottimo talento per i dialoghi e buonissime capacità di scrittura. Il romanzo scorre veloce, i dialoghi sono intelligenti, irriverenti, simpatici e la caratterizzazione degli abitanti della cittadina, oltre che l’ambientazione in sé, è fantastica. Proprio in quest’ultimo punto, si vede chiaramente il talento dell’autrice, capacissima di creare una cittadina che di per sé è un personaggio, che ha un’anima.
In cosa manca però questo romanzo? Semplice. Manca nello sfruttare il talento, appunto, della scrittrice. Purtroppo, Una scelta impossibile, è imbevuto di cliché a cui non viene apportato assolutamente nulla di nuovo, non c’è un minimo di originalità nel loro sviluppo e questo porta, purtroppo, a un finale, ma anche a uno svolgimento, prevedibilissimo già dalle prime pagine. L’idea del “rubare” il fidanzato alla migliore amica può portare a interessantissime svolte e a una trama tutt’altro che banale (lo sa bene chi ha letto o visto Something Borrowed). Purtroppo, la Phillips non lo ha sfruttato come poteva.
Sui personaggi principali mi dilungo poco. Meg è una protagonista simpatica e abbastanza interessante ma il fatto che s’innamori dell’uomo che per un buon quarto del libro la tratta in maniera piuttosto orribile le fa perdere punti.
Ted è un no. A partire dall’assurdità, rimarcata più volte anche dalla protagonista, delle aureole di luce che gli compaiono intorno per pura casualità. Per non parlare del fatto che quest’uomo è totalmente irreale, buono e gentile con tutti fino alla nausea, assolutamente impeccabile e perfetto in tutto quello che fa. E questa sua irrealtà, su cui l’autrice decide di giocare di proposito, purtroppo non convince e lo rende, al contrario, assolutamente intollerabile.
I personaggi secondari, invece, sono abbastanza degni di nota e sono coloro che rendono la cittadina così caratteristica e interessante.
A conti fatti, non è un libro da cestinare ma avrebbe potuto dare molto di più. Consigliato comunque a chi non cerca nulla di particolare e a chi piacciono i cliché da romanzo rosa.

Fede

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