- Titolo: Una scelta impossibile
- Autore: Susan Elizabeth Phillips
- Casa editrice: Leggereditore
- Numero pagine: 378
- Da acquistare o no? Sì, se cercate una lettura da spiaggia.
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- Voto: 6
Voto copertina:
Quando Meg Koranda
contribuisce a mandare all’aria il matrimonio della sua amica con Ted Beaudine,
il beneamato sindaco di Wynette, Texas, di sicuro non si aspetta di restare
intrappolata nella cittadina, senza un soldo e circondata dall’odio di chi le
rimprovera di aver aiutato l’amica a spezzare il cuore del perfetto Ted.
Così, Meg deve
trovare un modo per iniziare a mantenersi e inserirsi nella città che vuole far
di tutto per cacciarla. Ma quando si ritrova immischiata negli affari di Ted, è
il suo cuore che rischia di essere spezzato.
Una scelta impossibile è il classico romanzo rosa da spiaggia. Ha dei pregi,
ha dei difetti, ma nella realtà dei fatti non è nulla di particolare.
Partiamo dai pregi.
La scrittrice ha un ottimo talento per i dialoghi e buonissime capacità di
scrittura. Il romanzo scorre veloce, i dialoghi sono intelligenti, irriverenti,
simpatici e la caratterizzazione degli abitanti della cittadina, oltre che
l’ambientazione in sé, è fantastica. Proprio in quest’ultimo punto, si vede
chiaramente il talento dell’autrice, capacissima di creare una cittadina che di
per sé è un personaggio, che ha un’anima.
In cosa manca però
questo romanzo? Semplice. Manca nello sfruttare il talento, appunto, della
scrittrice. Purtroppo, Una scelta
impossibile, è imbevuto di cliché a cui non viene apportato assolutamente
nulla di nuovo, non c’è un minimo di originalità nel loro sviluppo e questo
porta, purtroppo, a un finale, ma anche a uno svolgimento, prevedibilissimo già
dalle prime pagine. L’idea del “rubare” il fidanzato alla migliore amica può
portare a interessantissime svolte e a una trama tutt’altro che banale (lo sa
bene chi ha letto o visto Something Borrowed). Purtroppo, la Phillips non lo ha
sfruttato come poteva.
Sui personaggi
principali mi dilungo poco. Meg è una protagonista simpatica e abbastanza
interessante ma il fatto che s’innamori dell’uomo che per un buon quarto del
libro la tratta in maniera piuttosto orribile le fa perdere punti.
Ted è un no. A
partire dall’assurdità, rimarcata più volte anche dalla protagonista, delle
aureole di luce che gli compaiono intorno per pura casualità. Per non parlare
del fatto che quest’uomo è totalmente irreale, buono e gentile con tutti fino
alla nausea, assolutamente impeccabile e perfetto in tutto quello che fa. E
questa sua irrealtà, su cui l’autrice decide di giocare di proposito, purtroppo
non convince e lo rende, al contrario, assolutamente intollerabile.
I personaggi
secondari, invece, sono abbastanza degni di nota e sono coloro che rendono la
cittadina così caratteristica e interessante.
A conti fatti, non è
un libro da cestinare ma avrebbe potuto dare molto di più. Consigliato comunque
a chi non cerca nulla di particolare e a chi piacciono i cliché da romanzo
rosa.
Fede
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