giovedì 4 agosto 2016

Recensione: Le luci nelle case degli altri


Buon pomeriggio lettori e lettrici di AnniDiNuvole e ben ritrovati!! È ufficialmente iniziato Agosto e io di ciò non me ne capacito ne me ne voglio capacitare, luglio è letteralmente volato e non sono pronta  a ricominciare!! Nonostante questo siamo qui per consigliarvi ancora dei romanzi che vi possano tenere compagnia sotto l’ombrellone o all’ombra di un albero e oggi vi presento un intramontabile particolare, un romanzo meraviglioso che ho amato e continuo ad amare, di un’autrice molto conosciuta che tuttavia non mi sembra aver riscosso il successo che merita. Per cui ecco a voi…

·       Titolo: Le luci nelle case degli altri
·       Autrice: Chiara Gamberale
·       Casa editrice: Mondadori
·       Numero pagine: 392
    Voto: 9



Voto copertina:

Maria, l’amministratrice condominiale libera e carismatica di via Grotta Perfetta 315 muore improvvisamente in un incidente stradale. L’unica eredità che la donna lascia è sua figlia Mandorla, una bimba di sei anni dagli occhioni grandi e dal cuore affamato di amore e verità. Intorno alla bambina aleggia un alone di mistero: sua madre in una lettera lasciatale prima di morire ha svelato che il padre della bimba si nasconde in uno dei sei piani del condominio. La notizia investe e turba profondamente tutti gli uomini del palazzo e solo dopo una riunione si giunge ad un patto tanto scellerato quanto giudizioso: la piccola Mandorla sarà cresciuta da tutti i condomini che la ospiteranno in casa loro a turno. Così la piccola Mandorla crescerà tra lo smarrimento, la tristezza e la felicità, circondata da cinque famiglie diverse in cinque appartamenti diversi nei quali entreremo anche noi, accendendo le luci e scoprendo le ombre dei condomini di via Grotta Perfetta 315: Tina Polidoro, un’anziana signora sola di giorno ma sempre in compagnia di notte, nevrotica e abbandonata a se stessa; Caterina e Samuele Grò, genitori di un figlio che è il loro mondo perché altro più tra i due non c’è; Paolo e Michelangelo, una coppia gay che inizierà Mandorla all’amore vero, sincero e puro; Lidia e Lorenzo, una coppia che vive in un assordante silenzio e i Barilla, una famiglia terribilmente tradizionale che nasconde nell’armadio degli scheletri insospettabili. 

E mentre Mandorla, di piano in piano, cresce, si innamora e cerca suo padre e se stessa, noi saliamo con lei le scale verso rivelazioni scomode e luminose, nuove unioni e separazioni necessarie; ci rendiamo conto che siamo prima di tutto persone, meravigliosamente diverse e terribili, accomunati da un passato che ci segnerà per tutta la vita; capiamo che la famiglia è un’alchimia indefinibile e che chi ha la fortuna di viverla spesso la vede come un peso di cui liberarsi al contrario di quanti, non vivendola,  la desiderano ardentemente.  

Insomma, la Gamberale è riuscita a creare una giungla di personaggi, a metà tra gli archetipi antichi e lo struggimento umano contemporaneo, nella quale noi tutti entriamo a far parte, scoprendo e riscoprendo noi stessi, sotto le luci (o all’ombra!) degli appartamenti di via Grotta Perfetta 315.



Dire che questo romanzo mi ha stupita e rapita è riduttivo, davvero, è un romanzo meravigliosamente crudele e spietato, di quelli che con una leggerezza apparente ti scavano dentro e toccano le corde più profonde del nostro essere umani. Tante volte si ha paura del buio, perché può nascondere minacce e segreti che non si vuole scoprire e perciò si accende la luce, non ricordandosi però che la luce crea delle ombre che a volte spaventano e sono più pericolose delle tenebre. 

Nella spasmodica ricerca di Mandorla tutti noi almeno un poco ci rivediamo, assetati di sapere e verità; ma spesso ci si rende conto che alle volte è meglio non sapere tutto, che basta conoscere il proprio nome e saper amare (o almeno provarci), che è meglio vivere ciò che si ha senza voler per forza scoprire chi si è… perché il buio fa paura, ma anche e soprattutto perché “bisogna fidarsi dell’amore che si ha e accontentarsi di quanto di buono le persone che ci circondano ci danno e potranno darci, senza guardarsi indietro”.

Spero vivamente che questa recensione possa emozionarvi almeno un poco e invogliarvi a leggere questo romanzo perché, credetemi, ne vale la pena!! Vi auguro un buon pomeriggio e buone vacanze!! A presto amici

                                                                                                                                                                                                             Sara C.

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