mercoledì 24 agosto 2016

Recensione: It ends with us




Voto copertina:


Quando suo padre muore Lily tira un sospiro di sollievo. Gli anni in cui deve assistere alle violenze che l’uomo infligge da sempre su sua madre sono finalmente finiti.
È proprio dopo il funerale di suo padre che Lily incontra Ryle. Bello, affascinante, intelligente, con l’unico difetto di non essere interessato alle relazioni a lungo termine.
Eppure il desino sembra pensarla diversamente perché qualche mese dopo, quando Lily sta per aprire il suo nuovo negozio di fiori, la sorella di Ryle si presenta nel negozio ancora in costruzione e tra le due, inconsapevoli della comune conoscenza, inizia subito una bellissima amicizia.
Così Ryle ritorna nella vita di Lily e l’attrazione è così innegabile che Ryle deve cedere ed ammettere che, dopotutto, provare ad avere una relazione non è così male.
Ma quando tutto sembra andare bene, il primo amore di Lily, Atlas, ricompare all’orizzonte ed è a quel punto che iniziano i problemi.


Oh my, oh my, oh my! Questo libro è un colpo al cuore dopo l’altro. Ci sono così tante emozioni in queste pagine che non c’è il tempo per riprendersi o respirare.
Il tema principale del romanzo è la violenza domestica e credo che l’autrice (probabilmente anche per la famigliarità col tema) sia riuscita a creare un libro meraviglioso che affronta questa tematica con la giusta dose di realismo e delicatezza.
I personaggi sono ben costruiti, Ryle in particolare è uno di quei personaggi che ami ed odi ad intermittenza senza poter far nulla al riguardo. Atlas è adorabile dall’inizio alla fine. Lily è una protagonista che piace, e con cui è facile entrare in sintonia. Tutta la storia è dal suo punto di vista e in alcuni punti in particolare la scrittrice riesce a far percepire al lettore l’angoscia, la paura e i sentimenti contrastanti che guidano questa donna nella sua serie di difficilissime decisioni.
Non c’è molto altro che io possa dirvi senza fare giganteschi spoiler se non che questo romanzo riesce a essere dolcissimo e spietato allo stesso tempo, che tiene con il fiato sospeso fino alla fine (nonostante l’inizio un po’ lento), che spezza il cuore perché coinvolge tantissimo. È veramente doloroso, dall’inizio alla fine, ma penso che dia anche una bellissima prospettiva su questo tema tanto sensibile e importante.
Ho apprezzato tantissimo anche le note finali dell’autrice (assolutamente da leggere), in quanto lei stessa dice che il libro parla del tema dell’abuso domestico per come lo ha vissuto lei e che il finale non vuole assolutamente essere una verità assoluta ma piuttosto una delle tante alternative che la vita ci offre.
Leggetelo, davvero, perché merita.
Per chi non vuole aspettare la traduzione italiana, posso dirvi che la lingua è piuttosto facile e, credo, accessibile anche a chi ha un livello di inglese intermedio.

Fede

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