martedì 16 agosto 2016

Recensione: Amore senza paura & Amore senza fine


Ciao amiche!
Oggi vi parlo dei primi due libri della nuova saga della fantastica Jay Crownover (io amo quella donna) usciti da poco e che meritano tantissimo affetto.
Saint of Denver, spin-off della serie Marked Men (in italiano Tatoo) che noi abbiamo recensito QUI, si compone in questo modo:

0,5 – Amore senza paura
1 – Amore senza limite
– Charged
3 – Rivated [di prossima pubblicazione negli USA]

4 – Salvaged [di prossima pubblicazione negli USA]




Voto copertina:

Dom sa di essere tante cose: un figlio, un bravo fratello, un migliore amico eccezionale e un poliziotto che mette anima e cuore in tutto ciò che fa. Dopo essere stato gravemente ferito durante una sparatoria, non vede l’ora di ricominciare a rendere più sicure le strade di Denver. Tuttavia non è così facile: deve superare il test fisico e con la spalla e la gamba che si ritrova non è così facile.
Lando è uno dei migliori fisioterapisti dello stato: sotto le sue mani sono passati grandissimi nomi dello sport che non hanno fatto altro che accrescere la sua fama. E Dom.
L’attrazione si sente da subito, ma Lando tenta in tutti i modi di non cedere. Il dolore e la sofferenza che ha provato quando è morto il suo primo amore, Remy Archer, gli sono bastati per una vita intera. Iniziare una relazione con Dom significherebbe compromettere la sua tranquillità, soprattutto perché il poliziotto non sembra voler ritirarsi.
Vivere nella tristezza non sembra essere la soluzione adatta, soprattutto per due uomini che mettono il cuore e la passione in tutto ciò che fanno.
Il compromesso sembra ancora lontano, forse impossibile da raggiungere, ma su una cosa Lando è certo: deve smettere di avere paura e iniziare di nuovo a vivere la vita appieno.
Perché è vero, ci saranno delle sofferenze… ma il risultato ne vale certamente la pena!


Molte lettrici hanno chiesto a Jay di scrivere la storia d’amore tra Lando e Remy e lei si è sempre rifiutata. Ha sempre detto che lei ama scrivere storie d’amore a lieto fine, e purtroppo tutte noi sappiamo cos’è successo a Remy, dato che il suo incidente è stato ampiamente trattato (sempre con delicatezza) nel corso della saga Tatoo. Questa novella, in 93 intensissime pagine, riesce a collegare i vecchi personaggi con i nuovi. Incontriamo i vecchi personaggi e iniziamo a conoscere i nuovi.
Conoscere ed affezionarci.
Dom e Lando sono il perfetto mix tra nuovo e vecchio, quel ponte che ci serve a entrare nella stessa dimensione, ma da una porta secondaria. Insieme sono fantastici e l’autrice, come sempre, riesce a descrivere le emozioni provate da loro in maniera magistrale.
Tutte noi tifiamo per il cuore di Lando, affinchè riesca di nuovo a trovare quell’amore e quella serenità che lo invadevano quando stava con Remy. E Dom, è inutile nasconderlo, è la persona giusta.
Tutte noi ce ne accorgiamo dal loro primo incontro ed è impossibile negarlo.
Viva l’amore.
Viva Lando e Dom.

E se vi state domandando chi sono gli sposi di cui leggiamo nell’epilogo… non vi resta che sbirciare qui sotto ;)



Voto copertina:

Zeb Fuller è un imprenditore di successo: ha un impresa di costruzioni molto famosa ed è stato incaricato da Nash, il proprietario del tatoo shop Marked di ristrutturare un nuovo negozio a LoDo, la parte chic di Denver. I segni caratteristici di Zeb sono i tatuaggi sulle braccia e sul collo e la lunga barba che ha cominciato a farsi crescere in prigione. Ebbene sì, Zeb non ha una fedina penale pulita: sette anni prima ha pestato a sangue il marito della sorella, sotto gli occhi della nipotina, perché l’uomo molestava pesantemente la moglie. E ora, cinque anni dopo essere uscito di prigione, deve affrontare delle gravi conseguenze: una donna si presenta al cantiere facendogli vedere delle foto di un bambino che assomiglia in modo impressionante a Zeb. È Hyde, il figlio della sua migliore amica, scomparsa da poco, una donna con cui Zeb ha trascorso la prima notte appena uscito di prigione.
Zeb è una persona che ama la propria famiglia e se il test del dna confermerà quello che le foto sembrano suggerire, deve assolutamente fare qualcosa per lui. La prima cosa che gli viene in mente è affidarsi a un esperto… più precisamente alla sorella di un suo amico, Sayer, una donna bellissima, finissima ed elegantissima. Ma soprattutto, avvocato del diritto di famiglia che ci mette anima e cuore in tutti i casi che segue. Tra i due ci sono delle scintille di passione che non riescono però a trasformarsi in fuoco. Entrambi lo vorrebbero tantissimo, ma Sayer ha troppa paura: da quando era bambina il padre non ha fatto altro che ripeterle quanto fosse inutile e come qualsiasi sua azione potesse offendere gli altri. Sayer si è trasferita a Denver e cerca in tutti i modi di essere una donna nuova, ma le vecchie abitudini sono dure a morire. E quando inizia a vedere Zeb, si impunta in tutti i modi cercando di ricordargli che non si vedono in modo ufficiale, che si tratta solamente di qualcosa di occasionale. Zab rappresenta tutti i colori che Sayer vorrebbe tanto poter amare alla luce del sole, solo che non si sente ancora pronta. Vorrebbe esserlo, ma contemporaneamente sa che non è il momento. Questo è il momento per aiutare Zeb e Hyde e poi riscoprire se stessi. Scoprire la vera Sayer che per anni si è nascosta sotto le tinte neutre e la paura dei giudizi altrui.
Una Sayer che muore dalla voglia di vedere la luce del sole.
Una Sayer che non vede l’ra di passare tutta la sua vita con l’affascinante Zeb.
 

Lo ammette la stessa Crownover nelle note finali: è stato difficile scrivere un’eroina come Sayer, soprattutto perché nessun lettore ama una Mary Sue e difficilmente riuscirebbe a identificarsi con lei. È una protagonista totalmente diversa da quelle che abbiamo visto fino ad adesso: è complessa, dalla personalità stratificata, non ha mai paura a farsi indietro, a costo di farsi del male, per le persone che ama. Prende subito a cuore il caso di Zeb non perché è Zeb il padre, ma perché ama il suo lavoro e pensa solamente al bene dei bambini. Non dico che è stato difficile identificarsi in lei, perché ricordo che la penna di Jay è magistrale, ma è stato difficile capire le motivazioni che l’hanno portata fino a qui. È stato difficile, capire perché non riesce a fidarsi di Zeb, perché non riesce a immergersi completamente nella sua nuova vita.

Mi dispiace davvero dirlo, ma Sayer è un po’ sadica.
Alla “vecchia Sayer” piace soffrire, la nuova Sayer vuole vivere una vita coloratissima, come lo smalto delle unghie dei piedi e la parete rosso papavero della sua cucina.


E poi c’è lui: Zeb. Oh, Zebulon, mi dispiace dirlo ma hai un nome davvero molto brutto. Beh, credo che sia l’unica cosa brutta di te. Hai un cuore tenero e lo hai dimostrato sia con tua sorella, che con tuo figlio che con Sayer. Hai saputo aspettarla, hai saputo darle la certezza che saresti sempre stato lì per lei.
Un unico difetto che mi ha fatto dire bah.
Già le primissime pagine, quando Sayer gli chiede se è disponibile a ristrutturare la casa in cui si è trasferita, Zeb le parla della sua fedina sporca, ma non nel dettaglio. Gli dice di essere stato in prigione per due anni, ma la donna non batte ciglio e non gli chiede neanche perché. Allora, io so che sicuramente Sayer è rimasta affascinata da tutto quel ben di Dio, ma visto che la sicurezza non è mai troppa, non era meglio chiedergli come mai fosse finito dentro?

Ma come sempre siamo in un romanzo… e la cosa più importante è far sognare, non la realtà dei fatti. Anche se, ammetto, se Jay mi assicura che se mi trasferisco a Denver potrò incontrare uno di questi maschioni…
Bye Italy ;)

XOXO
Robi

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