mercoledì 13 luglio 2016

Recensione: Chasing spring




Voto copertina:


Più di un anno fa, Lilah Calloway si è lasciata alle spalle la piccola cittadina in cui è cresciuta e il suo migliore amico di infanzia.
Un anno dopo è costretta a tornare a casa e a fare i conti con tutto ciò che ha lasciato e con un passato a cui non vuole pensare. La notizia poi che Chase Matthews, suo ex migliore amico, si trasferirà momentaneamente a vivere a casa sua è la goccia che fa traboccare il vaso. Anche perché Chase è il ricordo fisico e costante di tutto ciò che Lilah ha deciso di rilegare per sempre nel baratro della memoria.


Questo è uno di quei libri che ho aggiunto alla mia lista “da leggere” perché sembrava una di quelle tipiche storie da romanzo rosa estivo e perché, sì lo ammetto, la copertina è qualcosa di spettacolare.
Quello che non mi aspettavo è un romanzo d’amore sì, ma che allo stesso tempo è profondo e cupo.

Lilah e Chase hanno un passato tremendo alle spalle, che ha spaccato completamente a metà le loro famiglie e ha stravolto irreparabilmente le loro vite. Questi due ragazzi che, si capisce da subito, si amano da sempre, si ritrovano ad essere vittime di un qualcosa per cui non hanno avuto nessuna voce in capito e che danneggia profondamente il loro rapporto non solo tra di loro ma anche con se stessi.
Lilah, all’inizio del libro, è in un pozzo nero di odio, rimorsi e sensi di colpa. È in un vortice autodistruttivo perché non crede di meritare la felicità ed il perdono.
Chase è un ragazzo con sulle spalle il peso di un padre distrutto dal dolore. È diventato il responsabile di se stesso e della sua famiglia.
Insomma, sono due treni in corso verso l’orlo di un burrone e la vicinanza che dovrebbe farli riprendere sembra essere solo un’altra spinta verso il precipizio.

I retroscena di come i due protagonisti siano arrivati fin qui, viene spiegata tramite flashback durante l’arco del libro. E la scrittrice decide di essere cruda e spietata nel raccontarceli.
Il lessico è alle volte scurrile e gergale, adatto al tipo di scene (alcune un po’ forti) descritte. Potrebbe essere un po’ complicato per chi non è abituato a leggere in lingua o comunque non ha un inglese abbastanza allenato.

La caratterizzazione dei personaggi è ottima. Peccato solo per i personaggi secondari, che secondo me avrebbero potuto essere un po’ più approfonditi.
L’arco narrativo viene chiuso perfettamente, facendo tornare ogni cosa al suo posto e rispondendo a tutte le domande del lettore.
Nonostante le tematiche un po’ forti (droga, alcolismo e morte), il romanzo risulta comunque veloce e scorrevole e non estremamente pesante, senza però allo stesso tempo cadere nel banale o essere superficiale.

Chasing spring è una storia d’amore un po’ diversa dal solito ed è allo stesso tempo una storia di auto accettazione.
Il titolo, che durante l’arco del libro non sembra essere particolarmente coerente, trova il suo pieno significato nel finale.
Una bella ed interessante lettura.

Fede

Nessun commento:

Posta un commento