martedì 21 giugno 2016

Recensione: Nel tuo respiro


Ciao amiche!
Oggi vi voglio parlare di un’altra autrice emergente che ce l’ha fatta. È vero, siamo negli USA dove questo sembra accadere con una frequenza maggiore, ma ricordiamoci una cosa: se ce l’ha fatta lei a trasformare la sua fan fiction su twilight in un romanzo letto e tradotto in tutto il mondo, perché le autrici italiane dovrebbero smettere? 

  • Titolo: Nel tuo respiro
  • Autore: Sophie Jackson
  • Casa Editrice: Fabbri Editori
  • Pagine: 409
  • Da leggere sì o no? Molto carino e fresco! Consiglio :)
 
  • Voto: quasi 8
 
 
VOTO COPERTINA

 
Capita a tutti di commettere degli errori, l’importante è rimettersi in carreggiata e ricominciare a vivere al meglio, sfruttando ogni occasione che la vita può offrire.
Max ha una storia di dipendenze: alcool e cocaina gli hanno fatto compagnia da quando era un ragazzo e il bisogno è diminuito solamente quando ha incontrato Lizzie, si è messo insieme a lei e stava per diventare padre. Quando il bambino, Christopher, è morto, alla fine del primo trimestre di gravidanza, e Lizzie se n’è andata, Max è ricaduto nella sua dipendenza e nonostante gli anni siano passato non riesce assolutamente a uscire. È merito del suo migliore amico, Carter, se ha iniziato il processo per disintossicarsi: novanta giorni passati nella struttura, novanta giorni tra medicinali, sessioni con lo psicologo e lo psichiatra e art therapy. Quando esce dalla struttura e va ad abitare da Carter, si accorge che non può continuare a stare lì, con il migliore amico e la sua fidanzata, Cat. Deve cercare di prendere in mano le redini della sua vita da solo, deve cercare di capire dove andare e cosa fare.
Una cosa la sa: deve allontanarsi da loro. Quindi ecco che parte per il West Virginia e va abitare nella pensione del fratello del padre e lavorerà con lui nella sua ditta di costruzioni.
Grace è una donna bellissima, assomiglia a Rihanna. Occhi verdissimi e gambe lunghissime, è un’abile fotografa.
Peccato che il suo cuore sia rotto in milioni di piccoli pezzettini.
Grace ha subito i tremendi abusi del marito, sia fisici che verbali, per tantissimi mesi. Finché questi non sono stati troppi e, dopo del tempo passato in ospedale, ha deciso di chiedere il divorzio. Anche lei chiede aiuto a una psicologa e, nonostante l’affetto che prova nei confronti di Kai, il fratello, crede che deve avere il coraggio di prendere in mano le redini della sua vita. Piano piano.
Giorno dopo giorno.
Con i soldi lasciati in eredità dalla madre, Grace si dirige nel West Virginia, acquista un cottage semidistrutto e chiede alla ditta di costruzioni del luogo di ristrutturarla. È vero: ha ancora dei problemi a parlare con gli estranei e soprattutto con gli uomini, ma non vede il motivo per cui questo dovrebbe spaventarla a morte oppure dovrebbe spingerla a scappare e a rifugiarsi nel buio della sua abitazione.
È in questo paesino di montagna che Max e Grace si conoscono e iniziano un percorso d’amicizia. L’attrazione è indubbiamente forte, ma il passato lo è ancora di più e non permette la nascita di quello che potrebbe essere un bel rapporto.
Ma dopo settimane e mesi di amicizia, anche Max e Grace capitombolano, ma con regole chiare: l’uomo aiuterà la donna a riacquistare il possesso della propria intimità, ma non dovranno mai baciarsi sulla bocca.
E quindi ecco che inizia questo strano rapporto che, anche se nessuno dei due, soprattutto Max, vuole ammetterlo, si trasforma sempre più in una storia d’amore. Si sentono tutti i giorni, dormono insieme, hanno cura l’uno dell’altro e si pensano teneramente.
Ma quando il passato torna a bussare, quando arriva una lettera di Lizzie, Max scappa subito e questo ferisce profondamente Grace.
Eppure non è vero che quando il passato bussa alla porta non porta mai nuove notizie.
Cosa vorrà Lizzie?
Ma, soprattutto, chi sceglierà Max? 

La serie A POUND OF FLESH è composta da:
 
  1. A fior di pelle
  2. Love and always
  3. Nel tuo respiro
  4. Fate and forever
  5. A measure of love
Si tratta davvero di un romanzo bellissimo, decisamente migliore rispetto al primo. Ancora una volta la tematica è delicata, ma trattata con una tenerezza e una dolcezza che hanno pochi eguali. È il primo romanzo dove ho visto un protagonista maschile affrontare un percorso di rehab e parlare schiettamente di quanto sia difficile uscire. Lo possiamo intuire da quello che sentiamo al telegiornale oppure leggiamo nei quotidiani, lo possiamo capire a naso, eppure non è mai stato detto apertamente. Per la prima volta si parla anche di quanto sia difficile questo processo: i farmaci cambiano il senso dell’appetito, Max si appesantisce ma non può fare attività fisica perché non riesce a tenere sotto controllo i valori, gli viene sconsigliato di intraprendere una relazione nell’anno successivo all’uscita dal centro perché potrebbe sostituire il bisogno e la voglia verso la droga con il bisogno e la voglia verso il partner. Personalmente, è stato interessante viaggiare in questo mondo sconosciuto, descritto molto meglio rispetto ad altri romanzi, dove viene magistralmente eclissato.

Anche il caso di Grace viene trattato con i guanti e con le dovute precauzioni: innanzitutto il romanzo inizia all’incirca quattro mesi prima dell’incontro tra i due, quindi abbiamo tutto il tempo per conoscerli mentre sono impegnati in terapia. Il caso di Grace è totalmente diverso da Max: l’autrice ha cercato, riuscendoci, di descrivere la paura che la protagonista provava ogni volta che doveva parlare con qualcuno al bar o con gli operai al cottage. Le conquiste della ragazza sono diventate le conquiste del lettore, le gioie dei due sono diventate un motivo di gioia anche per il lettore.

E quando hanno finalmente deciso di stipulare quel patto, ecco che il lettore molla il romanzo e inizia a fare il balletto della gioia. 


 È un romanzo che fa sognare, un romanzo che fa pensare che l’amore, il vero amore, esiste davvero e che prima o poi sarà capace di raggiungerci. In una maniera o nell’altra.
Anche il patto tra i protagonisti non è assolutamente insensato, anzi… Piace! Fa salire l’hype, fa salire la voglia di continuare a leggere, di sfogliare le pagine, di arrivare alla fine.
Purtroppo in alcune parti si fa troppo lungo e prolisso, le descrizioni si allungano sempre più e potrebbero far annoiare il lettore… io, lo ammetto, alcune pagine le ho saltate.
Nonostante questo difettuccio, è un romanzo che certamente merita di essere letto.

Quindi, non fatevelo sfuggire e aggiungetelo alla vostra wishlist!
Un abbraccio e… buona lettura!

Roberta

1 commento:

  1. Se è migliore del primo allora potrei dargli una possibilità. A fior di pelle mi era piaciuto inizialmente per deludermi sul finale. Spero che possa rivelarsi una lettura interessante! :)

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