venerdì 25 marzo 2016

Recensione: Royle


Salve lettori e benvenuti sulla pagina di AnniDiNuvole.
Buon venerdì e buon quasi fine settimana.
Oggi vi parlo di un libro scoperto davvero per caso, il mio Tablet ha fatto i salti di gioia quando l’ho ritrovato dopo mesi che lo avevo scaricato. Ma bando alle ciance e ciancio alle bande (?) vi lascio alla scoperta di questo bel libro emozionante.



Voto copertina:


«È come... come se mi fossi addormentata e mi fossi svegliata solo adesso. Io... io non ho idea di cosa mi aspetta, non ho idea di cosa sia per me, adesso, casa.»


Daisy ha perso la memoria. Svegliatasi dopo quattro giorni di coma, non ricorda più i suoi ultimi nove anni.
Dove si trova? Perché è sola? Dove sono i suoi genitori? Ma specialmente… che persona è diventata Daisy Kerberg?
Il vuoto.
L’ultimo ricordo tangibile che ha è il ballo studentesco dell’ultimo anno e Royle.
Royle… perché non è lì con lei? E perché tutti la chiamano “signora Hill”?
Tante domande ma nessuna risposta.
La paura di scoprire quella che è la sua vita al momento è tanta. Ma vuole conoscere la realtà.
La ragazza bionda, con il sogno di Harvard e con tanti amici accanto, non esiste più.
Una storia travolgente, che ha l’odore di vino, di sotterfugi e vendetta ma anche tanto, troppo amore. Daisy dovrà fare i conti con un passato che ha amato ma con delle scelte che l’hanno portata ad essere quella donna che mai si sarebbe aspettata. 


«Credo di amarti Roy.» Gli disse guardandolo nello stesso modo.
«Io ne sono certo da quando avevo sei anni.»

Wao.
Ho appena finito di leggere il libro e l’unica parola che mi esce dalle labbra è solamente WAO!
Dovrei dirvi: leggete il libro, è stupendo. Credetemi sulla parola!
Ma non sarebbe giusto nei confronti di questa opera che deve essere fatta conoscere e assolutamente io ci proverò. Tenterò di farvi provare quello che ho provato io anche se sarà un compito molto difficile. Servirebbe riportare tutte le pagine del libro e ne uscirebbe troppo lungo ma insomma… ci proverò.

Il libro inizia nell’anno 2015. Un dato irrilevante direte voi ma che in se nasconde un grandissimo significato. Io la stessa, arrivata a pre epilogo, mi son chiesta come mai il prologo era indirizzato a quell’anno. Ma credetemi, tutte le vostre domande avranno risposta.
Daisy ha un grande amico: Royle. Sono cresciuti insieme da quando hanno memoria ma all’età di tredici anni Royle viene mandato a studiare in Europa per volontà del suo tiranno padre, troppo concentrato nella sua azienda e nella sua ossessione per i vini, piuttosto che dare serenità a un bambino desideroso d’affetto.
Negli anni l’amicizia di Royle e Daisy scompare. Lui non contatta più la sua amica e lei non sa che fine abbia fatto il suo caro amico a cui è tanto legata.
Gli anni passano e ad un tratto, un giorno come gli altri, Royle fa nuovamente l’ingresso nella vita di New Heaven. Ma del ragazzo grassottello, timido e impacciato che era non è rimasto nulla. Royle si è fatto bello, sexy, determinato e anche un po’ stronzo.
Il risentimento che scorre nelle vene di Daisy per non essere stata più nei pensieri del suo ormai ex amico è davvero tanta. Lei rivorrebbe il suo Royle Hill, che non conosceva la parola malizia e che si rintanava in casa con lei a mangiare schifezze e a guardare la tv il sabato sera. Ma di quel ragazzo non c’è più traccia.
Royle trasforma il risentimento che ha Daisy nei suoi confronti in indifferenza. Passa il suo tempo con l’unico amico con cui era rimasto in contatto, Hastiin, e a conquistare una ragazza dietro l’altra ora che ne è capace. Ma lui sa che il suo unico chiodo fisso, così come quando aveva tredici anni, continua a essere Daisy Kerberg che lo guarda come si guarda una mosca fastidiosa. Potranno mai tornare ad essere amici come lo erano prima?
La risposta arriva quando i due cercano di ingelosirsi a vicenda. Troppo alcool, una sbronza e tutto sembra tornare come prima.
I due amici che un tempo erano inseparabili ora sembrano essere tornati a sfiorarsi.
Ma la vita non è tutta rose e fiori.
Tra i campi di girasoli e un bicchiere di vino, l’azienda degli Hill sta capitolando. Il despota Mark Hill troppo orgoglioso per sancire la fine della sua società, non solo cerca di sabotare i sogni del suo figlio Royle ma inizierà a mandare in malora la vita della maggior parte degli abitanti di New Heaven. 
L’inizio della fine.
Dal canto l’oro, Royle e Daisy vivono la vita che due adolescenti innamorati meritano. I primi baci, l’amore, la passione, la paura del collage e il ballo di fine anno.
E qui finiscono i ricordi di una Daisy nel letto di ospedale.
Quattro giorni sono passati dall’incidente ma per lei è come se fossero passati nove anni di buio.
La vita di Daisy sembra essere un grande e gigantesco punto interrogativo.
Non ricorda più nulla e il solo che le è rimasto, seppur con grandi dubbi, è il vecchio e leale Hastiin.
Lo sceriffo Hastiin ha paura di dire la verità a quella donna impaurita, di farle male rivelandole quello che è ora, quello che non ha più.
Quando Daisy torna in una casa che non ricorda, i flashback di una vita che non conosce la faranno urlare di terrore.
Violenza, ricatti, umiliazioni. Un marito che non avrebbe voluto, un contratto sancito per il bene del suo grande amore Royle.
Chi è diventata?
Perché non si riconosce più?
Ma soprattutto… la vita della nuova Daisy, la signora Hill, può cambiare?
La verità è scomoda, il luogo del delitto sarà la risposta e un amore tormentato sarà la soluzione a tutto.


Se si fosse concentrato, e quella coltre nube di rancore si fosse disciolta, avrebbe scommesso che la vita profumava di lavanda e la felicità suonava come le risate di Daisy Kerberg.

Il libro ha la capacità di risucchiarti in un limbo in cui non importa se fuori c’è il sole o nevica, tu devi scoprire come finisce.
Pieno di colpi di scena, dolore, speranza e amore.
Come dicevo prima, “Royle” è pieno di interrogativi a cui vorrete immediatamente una risposta ma con pazienza e volontà tutti i dubbi saranno chiariti.
Ho amato i salti temporali tra il passato e il presente. Mi è piaciuta molto l’idea dell’autrice di non scrivere il solito romanzo d’amore. L’autrice ci ha inserito di tutto dentro, senza farlo risultare noioso e pesante. È stata capace di destreggiarsi in un campo difficile, con un pizzico di “giallo” ad un caso di omicidio su cui i lettori hanno avuto il fiato sospeso fino all’ultima pagina. O meglio… capitolo.
E poi il finale. Stupendo.
Credo di non aver mai avuto il cuore in gola come in quell’ultimo capitolo.
Ho amato Royle, proprio come si ama un amico che si è perso ma poi ritrovato.
Ho amato Daisy con il suo buco nero di nove anni, impaurita ma così forte da aver tenuto duro a quello che quel despota bevitore di vino è stato.
Non ho nessun appunto da fare a questa storia.
È cruda, vera, passionale e semplicemente l’ho adorata.

Potevo farmi sfuggire l’occasione per chiacchierare un po’ con l’autrice? Bhè… no.
Ed eccovi a voi le curiosità alla vita della scrittrice e a questo libro.

Ciao Naike e benvenuta su AnniDiNuvole, iniziamo subito col toglierci qualche curiosità :)

Come sei entrata a far parte del mondo della scrittura? Hai un ricordo particolare legato a questo momento?

Non saprei dirti come tutto è nato ma non dimenticherò mai il momento in cui ho iniziato. Avete presente quando Forrest Gump inizia a correre senza un motivo? Bè per me è andata nella stessa maniera... una notte mi sono alzata e ho iniziato a scrivere su un quaderno (l'uso del computer è arrivato dopo). Ho continuato per quasi dieci giorni e così è nato No one likes us.
Scritto su un vecchio quaderno con la biro nera.
Dopo poco ho ritrovato vecchi fogli su cui avevo scritto pezzi di storie, descrizioni di luoghi, dialoghi immaginari, erano stati scritti al tempo dell'università e ritrovarli è stato un segno.
Molti di quelli hanno ispirato Royle e le altre lettere della serie R.U.D.E.

Quali sono i tre libri che hai letto e che ti sono rimasti nel cuore?

I libri che sono rimasti nel cuore sono in ordine cronologico:
Piccole donne della Alcott, avrò avuto otto o nove anni e ho trascinato mia madre in libreria per cercare il continuo... credo che in quel momento ho capito che solo chi legge può vivere milioni di vite.
Traispotting di Irvine Welsh. Non è un capolavoro ma quando l'ho letto avevo tredici anni e ho capito che la lettura può essere ancora più avvincente se sporca.
Ha aperto la strada a tutta l'opera di Stephen King e soprattutto ha stilato un dogma fondamentale della mia vita: i libri sono sempre meglio dei film.
The King di Tiffany Reisz. A parte che è il libro perfetto della serie perfetta, ma la passione per questa autrice mi ha regalato oltre le emozioni da lettrici quella delle amicizie che da virtuali si trasformano in reali.

Come ti è venuta l’ispirazione per la stesura di Royle?

R. non è stato un libro cotto e mangiato. L'ho scritto in nove mesi e ho cambiato un'infinità di cose prima di mettere dei punti fermi.
L'ispirazione non è stata immediata e gli eventi si sono susseguiti quasi casualmente.
Certo non è stato facile e ho dovuto studiarmi la parte del diritto civile dell'Arizona e l'evoluzione dei contratti tra privati ma almeno la mia mezza laurea in giurisprudenza non è stata vana.

Royle fa parte della serie R.U.D.E., ci vuoi parlare di questa? Di cosa di tratta?

La serie ha come idea principale di ritrovare il filo conduttore nella rudezza delle storie e non dei legami tra i protagonisti.
Ogni lettera avrà il titolo del protagonista e saranno 4 ambientazioni differenti e 4 storie autoconclusive.
La U. che dovrebbe uscire in estate sarà ambientata a Derry, in Nord-irlanda.

A quale personaggio del libro sei più affezionata?

Paradossalmente non sono affezionata a nessuno dei protagonisti di Royle. Il mio affetto va tutto per i protagonisti per la serie che ho scritto per prima.

Quale personaggio ti ha dato più filo da torcere?

Il personaggio che mi ha dato più filo da torcere è stato Royle stesso.
Immedesimarsi in  Daisy è stato fisiologico: bastava chiudere gli occhi e pensarsi senza memoria ma con lui è stato più difficile.
L'odio è la diversa faccia dell'amore e il dimenticare il dolore e la sofferenza per lasciare spazio all'amore ritrovato non è stato facile da scrivere.

Nella tua storia si sono mescolati tante personalità legate a tante persone, di certo non è stato un libro facile da scrivere, suppongo. Hai mai avuto un momento di smarrimento in cui volevi chiudere tutto quanto?

Assolutamente. Lo scrivere per me è un piacere, se avessi iniziato a dannarmi per questa storia l'avrei messa in stand-by.
La scrittura non è un lavoro di front-office e non può essere obbligata.
Credo che non ci sia nulla di più brutto di uno scrittore che non riconosce propria una storia che partorisce.

La forza di Daisy, secondo me, l’abbiamo vista realmente quando tutti i pezzi si sono messi a loro posto. E’ stata una donna coraggiosa ma ora ti domando… se non avesse mai perso la memoria, dopo il delitto, avrebbe ricercato Royle pronta a cercare di riprenderselo?

Sarebbe di sicuro andata a cercare Royle e di certo avrebbe fatto di tutto per pulire l'immagine dei genitori.
Durante la vita da signora Hill, la sua vena vendicativa era già uscita e persino accompagnata da estrema razionalità.
Il riscatto fa parte dell'animo umano, chi non ce l'ha è un morto che cammina.

Mark avrebbe mai potuto fare realmente del male a Royle se Daisy non avesse mantenuto la parola?

Certo. Mark Hill immedesima l'egocentrismo più assoluto.
Il più ricco, il più celebre, il più potente... non tutti gli uomini (e le donne) hanno l'indole di essere amorevoli genitori e lui non lo era.
Ha eliminato grazie ai soldi e alle influenti amicizie tutti gli ostacoli sulla sua strada: la villa coloniale, i campi di girasoli e suo figlio stesso.
Il matrimonio di Daisy era un salvacondotto non solo per lui ma anche per togliere il figlio dalla sua vita.

E perché Royle non ha mai scavato a fondo sul vero motivo del matrimonio di suo padre e del suo più grande amore?

Quando Royle viene lasciato da Daisy ha solo diciannove anni.
È un ragazzo che odia suo padre, che dipende da lui e che progetta di scappare via.
Daisy conosce la sua storia e le sue speranze e quando lo lascia non può che essere inizialmente incredulo per poi sentirsi tradito.
Al suo posto avremmo abbandonato la strada della verità (negata da Daisy) e avremmo preso quella dell'autodistruzione e dell'odio.

Giochiamo un attimo con il futuro, cosa sarà accaduto dieci anni dopo il tuo prologo? Ci saranno delle novità importanti?

Mmmmm ma certo.
(al momento non posso aggiungere altro!!!)

Hai mai pensato a dare dei volti ai tuoi personaggi? Chi sarebbero per te Royle e Daisy nella vita reale?

Per Daisy ho sempre pensato alla classica biondina quindi a Jesse Jane (ps non cercate il nome di quest'attrice su google se siete particolarmente sensibili) e per Royle ho sempre e solo visto Charlie Hunnam.

Ho visto che hai una playlist di Royle su Spotify, la musica ti ha accompagnata anche mentre scrivevi?

La musica è essenziale.
Tutto quello che ho pubblicato ha una playlist e ci sono canzoni (in Royle è quella di Shade, By your side) che segnano le scene più importanti.
Per quanto riguarda l'editing invece spengo tutto, il silenzio è findamentale.

Ora angolo spoiler… quasi sono i tuoi progetti prossimi? Ti auguro il meglio non solo dalla vita ma anche per le tue opere perché meritano davvero tanto di essere conosciute il più possibile. In bocca al lupo per tutto quanto e grazie per la tua disponibilità.


A breve uscirà un nuovo lavoro, una duologia contemporary Romance scritta dopo avere perso una scommessa e che ho amato scrivere e per l'estate uscirà U. che a differenza di Royle sarà un Dark Romance.
ps. grazie per l'imbocca al lupo e auguro a voi tutto quello che avete augurato a me moltiplicato per 100!

Noi anche oggi vi salutiamo e vi auguriamo un buon fine settimana e una buona lettura. 
Ci trovate sui social (tasti in alto a sinistra) e ricordate di pigiare il tastino celeste sulla colonna di destra per rimanere sempre aggiornati sui nostri consigli letterali.

Ila



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