venerdì 27 novembre 2015

Recensione: Il patto di Natale


Buon pomeriggio lettori e bentornati su AnniDiNuvole.
Oggi è venerdì e si parla dei nostri adorati e sorprendenti #autoriemergenti! Siete pronti a scoprire un nuovo talento che si spera varcherà le porte delle librerie non solo più come lettore? Oggi parleremo di una nostra vecchia conoscenza, di cui ogni volta pubblichiamo con piacere delle recensioni sul suo conto e che merita moltissimo.
Chi? Bhè… non voglio anticipare nulla, perciò buona lettura.
Dimenticavo… preparatevi al Natale nell’aria!




Simona ama il Natale, adora i preparativi dei giorni che precedono il 25 dicembre, adora fare l’albero, fare i biscotti e circondarsi delle persone che amano questo giorno proprio come lei.
Le piace tutto quello che gira attorno al Natale anche se le ricorda una persona che ha dovuto lasciare anni prima contro la sua volontà. Suo padre.
Claudio la pensa diversamente.
Il vicino di Simona non sopporta quei fronzoli, non ama l’albero, i dolci e… il Natale. In realtà non ama tante cose.
I due vicini non perdono occasione per battibeccare l’uno contro l’altro ma quando stringono questo strano patto, il patto di Natale, si trovano a doversi sopportare in continuazione, facendo nascere litigi ma anche tanti fuochi d’artificio passionali.
Chi riuscirà a godere di questo patto e soprattutto, ne usciranno indenni?


Cos’è quest’odore nell’aria? Ma certo!
Si inizia a sentire tra le strade, nelle case e nell’animo quella sensazione scoppiettante che precede il Natale. Una festa così dolce e calorosa che va a scontrarsi contro il gelo che c’è fuori le finestre.
Il libro della nostra carissima Irene è un inno di gioia e di passione spropositata verso questa festività e proprio come un lato passionale che si rispetti, c’è il risvolto della medaglia. Il nostro Grinch perfetto. Solo senza quel folto pelo verdognolo.
Simona e Claudio sono esilaranti nei loro battibecchi giornalieri. Passano il tempo a punzecchiarsi e a mettere i bastoni tra le ruote all’altro. Potrebbero farlo come lavoro.
Il libro scorre molto bene anche se qui e lì troviamo delle ridondanze o semplicemente vocaboli che abbiamo letto in precedenza senza essere necessariamente riscritti, ma il linguaggio che usa Irene è quello che ti sa prendere, che puoi fare anche chiudere tutti e due gli occhi su queste piccolissime sviste.
Quello che però avrei voluto vedere un po’ più ampliato è la vita dei due indipendentemente l’uno dall’altro. Non vederli così appiccicosi e non così frettolosamente.
Avrei voluto non so… vedere come Claudio combattesse per non cedere alla sua attrazione verso Simona e lo stesso per lei. Avrei voluto vedere ancora di più la "stronzaggine" di Claudio, diciamo così.
Ma il risvolto della medaglia è che il libro è stato spassoso e l’ho letto in due giorni scarsi, mi sono piaciuti molto quei dettagli che fanno venire gli occhi a cuoricino come quello sfioramento delle dita al supermercato, come quella passione travolgente ma tartagliata.
Il libro, se posto a una seconda occhiata da parte dell’autrice, merita molto e ha tutti i requisiti per essere ampliato e messo su larga scala. È degno di avere una sua possibilità.

Detto questo, ringrazio vivamente la mia cara amica Irene per avermi fatto leggere questa sua nuova storiella e vi annuncio che prestissimo ci saranno delle succose novità proprio su questa autrice che abbiamo imparato a conoscere. Rimanere vigili.
Vi invito a seguirci su Facebook perché vi terremo sempre in costante aggiornamento e non dimenticatevi di diventare lettori fissi!
Se la recensione vi è piaciuta spolliciate il +1 e ci risentiamo prestissimo.
Buona serata e buon profumo di Natale.

Ila


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