mercoledì 2 settembre 2015

Recensione: Parallel


Buonasera cari amici,
siete pronti per immergervi #oltreiconfini? Come sempre AnniDiNuvole vola in altri stati e vi fa scoprire le chicche più succulenti che si aggirano in quei paesi lontani dalla nostra buona e bella Italia. Sperando che prima o poi arrivino anche da noi.



La vita di Abby non è come la vorrebbe. Da quando è stata scelta per recitare in un film accanto ad uno degli attori più conosciuti di Hollywood, ha dovuto mandare all’aria tutti i suoi progetti di sempre: andare alla Northwestern e laurearsi in giornalismo. Così, quando il giorno del suo diciottesimo compleanno si sveglia in una stanza di Yale, dopo essersi addormentata la sera prima nella sua camera in un albergo di Los Angeles, Abby pensa di essere impazzita. Soprattutto perché la sua compagna di stanza Marissa la tratta come se si conoscessero da tempo ormai.
L’unica cosa da fare per Abby è chiamare la sua migliore amica di sempre, un vero genio dell’astrofisica, e chiederle aiuto. È così che Abby scopre di essere finita in un universo parallelo in cui la Abby di un anno e un giorno prima (lei, come la chiamerà), invece di scegliere il corso di teatro che l’ha portata ad essere scoperta da un famoso regista di Hollywood, è stata costretta ad iscriversi proprio al corso di astrofisica del professor Mann. E che quello che pensavano essere stato un terremoto era in realtà la collisione dei due mondi paralleli. Conseguenza? Abby si ritrova nella vita che dovrebbe essere di un’altra se stessa, una le cui scelte influiranno sul nuovo presente di Abby, perché il suo anno, per come Abby lo ricorda, sta per essere riscritto pian piano dall’altra sé, causando modifiche continue nel suo nuovo presente.
Abby dovrà capire come destreggiarsi in un mondo che non è il suo senza ricordare come l’altra se stessa sia arrivata fin lì.


Il libro si svolge su due piani temporali: il nuovo presente di Abby (il 2009) e il passato dell’altra Abby (2008), quello che l’ha portata a creare la vita in cui la Abby attuale sta vivendo. E i capitoli si alternano tra il qui e lì (ambientato sempre un anno e un giorno prima del qui), mostrando come le scelte di una influenzino la vita dell’altra, le sue relazioni, il suo futuro. Starà alla Abby del 2009 decidere se seguire il percorso che la Abby del 2008 sta scrivendo per lei o se fare le sue proprie personali scelte. Ed Abby non riesce proprio a capire come un'altra versione di sé possa prendere decisioni tanto diverse da quelle che avrebbe preso lei.
È con l’aiuto del professor Mann, che ha intuito cosa sta succedendo, che Abby capirà che sebbene il cammino di un’altra versione di noi stessi possa essere diverso, il nostro destino resta uguale, bisogna solo capire qual è e trovare, durante il percorso, le nostre anime gemelle, quelle persone che completano la nostra vita e senza cui non potremmo essere davvero noi, non potremmo essere davvero realizzati.


Un libro molto bello, con una profondità di fondo che non salta subito all’occhio. Ovviamente non manca la storia d’amore, anzi, ce ne sono ben due. Ma chi tra Michael, il ragazzo che Abby conosce nel 2009, o Josh, il ragazzo che l’altra Abby sta amando nel 2008, sarà quello giusto?
Abby, sia una che l’altra, è una protagonista che mi è piaciuta molto, è intelligente ma ogni tanto prende qualche decisione stupida, proprio come farebbe qualsiasi ragazza di diciotto anni. Si arrabbia e pretende di poter essere lei a decidere della sua vita, ma non si limita a questo, prende le cose nelle sue mani e sceglie di cambiare il suo futuro. La mia preferita però è Caitlin, la migliore amica, una secchiona quando si tratta di astrofisica racchiusa in un corpo da modella. E il suo rapporto con Abby è qualcosa di bellissimo! Mi si è spezzato il cuore quando a un certo punto litigano e mi son ritrovata ad essere più interessata al rapporto tra loro che non a quello con i  due ragazzi. Josh e Michael poi sono completamenti diversi tra loro, tanto che non si riesce a capire come Abby possa amare entrambi, io personalmente ho preferito Josh, meno sicuro di sé e che, secondo me, capisce Abby meglio.
Molto interessante tutta la teoria dei mondi paralleli, spiegata molto brillantemente e semplicemente dell’autrice.

Una lettura bellissima e diversa, forse non tra le più facili per chi non ha molta dimestichezza con l’inglese ma davvero davvero interessante. Spero che qualcuno decida di tradurlo perché sono certa che sarebbe un successo anche in Italia.

Ricordate di fare un salto in pagina di Facebook e partecipare al sondaggio, se la recensione vi è piaciuta ricordate il +1 e per oggi abbiamo concluso. Buona serata sempre in compagnia dei libri!

Federica

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