sabato 11 luglio 2015

Recensione: Amore inconfessabile


Buon salve lettori.
Sabato è scoccato e con se è arrivata la rubrica di #amicaCE che ci fa conoscere sempre nuovi libri.
Oggi vi voglio parlare di un libro che racchiude più rubriche del blog: #lunedìinrosso, #newsdaleggere e appunto #amicaCE.
Un libro che è uscito in libreria qualche mese fa.
Un libro che mi ha dato tanto filo da torcere, solitamente ho una politica ferrea per i libri e da quando c’è il blog, questa regola vale ancora di più: mai giudicare un libro dalla copertina e per esprimere un parere bisogna leggerlo fino alla fine.
Ci ho provato, ve lo giuro, ma haimè… il libro in questione è stato un flop allucinante e l’ho terminato a stento, facendo davvero uno sforzo immane.
Vi spiegherò tutto se continuate con la lettura.

  • Titolo: Amore inconfessabile
  • Autore: Shayla Black
  • Casa editrice: Leggereditore
  • Numero pagine: 359
  • Da acquistare o no? Per la prima volta, purtroppo, devo dire no.


  • Voto: 4


Callie sta fuggendo dalla sua vita e dai suoi problemi.
Nove anni fa è stata indagata per omicidio di suo padre e sua sorella, unica persona presente in casa e allontanatasi dal luogo del delitto. Ogni prova è contro la ragazza, che è scappata via di casa portandosi via l’unico cimelio di famiglia a cui era legata.
Sulla sua testa svolazza una taglia da milioni di dollari, per acciuffare la criminale.
Callie cosa può fare se non scappare?
Si inventa mille identità false, lascia i posti che potrebbero essere collegati a lei e si rimbocca le maniche per andare avanti. Perché lei sa di essere innocente. Lei è solo una pedina nelle mani di qualcuno più grande di lei.
Fino ad arrivare a fermarsi per quattro lunghi anni in una posizione che è diventata casa sua a tutti gli effetti: una casa di dominatori e sottomesse.
Callie è accolta da Thorpe, protettore della casa, che le da un tetto sulla testa e un lavoro.
Infatti Callie inizia a intraprendere una nuova esperienza nella vita, si dedica anima e corpo a quella nuova realtà.
Fino a che, non arriva Sean. Un agente dell’FBI sotto copertura.
Sean ha studiato ogni virgola e ogni cavillo della situazione di Callie, e con un finto accento scozzese seduce la ragazza, donandole il collare di sua sottomessa.
La cosa, iniziata come gioco, porta Sean a provare un sentimento uguale all’amore. Sente il cuore scoppiargli nel petto ogni volta che fa sua la ragazza.
In cuor suo tenta di farla aprire, di farsi dire i suoi più oscuri pensieri inerenti il passato ma Callie è come uno scrigno a cui è stata persa la chiave. Dona solo volontà e anche un pezzo di cuore a quel giovane.
Ma l’altro pezzo di cuore, lo lascia al suo protettore per cui ha sempre provato qualcosa. Gli occhi di quell’uomo misterioso la scrutano quando fa l’amore con Sean davanti a tutti.
I due uomini hanno molto in comune: conoscono la vita segreta della ragazza e la amano.
Callie sa di dover cambiare aria, perché è rimasta per troppo tempo in quel posto e le persone iniziano a fare domande.
Quella sera si concede per l’ultima volta al suo amato dominatore che le dice di amarla, spaventata Callie scappa via in lacrime e inizia a ideare un piano di fuga. Non perché non provi nulla, ma perché quelle parole le hanno fatto paura. Lei non può provare dei sentimenti per delle persone che presto non avrebbe più visto.
Questo manda su tutte le furie Thorpe che ha visto quello stronzo di Sean far piangere una delle sue bambine.
Si reca da Callie e cerca di capire come si senta, ma la ragazza vuol dire addio anche a lui e non sa come fare. Allora decide di concedersi a lui, perché sa che se non lo farebbe ora, non lo farebbe mai più.
Thorpe dopo aver regalato a Callie il suo orgasmo più sorprendente della vita, inizia a ricercare notizie su Sean, che non ha mai visto di buon occhio.
Il mattino seguente, Sean cerca di far ragionare Callie e finalmente si incontrano nella sua stanza. Callie sa di dover dire addio a quell’uomo e per l’ultima volta si concede anche a lui, prima di farlo addormentare con del sonnifero nel vino.
Quando scopre che lo scozzese ha una pistola con se e una sua foto di quando era fuggitiva, scappa via terrorizzata dicendo addio a quella casa, che per lei è significata vita.
Inaspettatamente, i due ragazzi innamorati di Callie si coalizzano per cercarla.
La ragazza ha fatto perdere tutte le sue tracce, ma i due non si danno per vinta e riescono a trovarla dopo giorni di stress e stanchezza.
In loro scorre la rabbia ma anche la gioia e non vedono l’ora di punire quella ragazza disobbediente, che non ha dato loro fiducia e verità.
Passano i giorni restanti su di una barca, dando sfogo alla loro passione e facendo capire alla ragazza quanto siano innamorati di lei e quanto ne sono dipendenti.
Contemporaneamente cercano di capire come scagionare quella donna dalle accuse che si porta sulle spalle. Trovando risposte proprio sul cimelio di famiglia che si portava sempre dietro la ragazza.
Callie ammette i suoi sentimenti e per prova del suo amore, si lascia andare a un limbo fatto di sottomissione, di ardore e di fiducia.
Ma Thorpe sa che la sua vita non può continuare con quella ragazza, sorprendendo anche se stesso le ammette la sua realtà, le sue paure e il suo passato sofferente.
Gli assicura che lei si farà una vita con Sean, che l’aiuterà a essere libera, ma che quella relazione a tre non può continuare a funzionare, perché lui non può darle quello che lei vuole.
Callie scoprirà che la verità sull’omicidio è più vicina di quanto sperasse e che non avrebbe mai immaginato che il suo cuore potesse amare due persone in egual misura.


Allora.
Uno dei principi più decantati e più fondamentali del blog è: la sincerità. E io vi prometto che lo sarò fino alla fine.
Non so da dove partire onestamente ma farò dei bei respiri profondi e inizierò dal principio.
La trama, e con se il prologo. Abbastanza interessante, si conosce questa ragazza che scappa dalla vita, che vuole cambiare identità e chiede aiuto a chi meno se l’aspetti. A un signore che credevo fosse il fulcro della storia, ma poi si scoprirà non esserlo. Non mi ricordo nemmeno il nome perché in tutto il libro viene nominato cinque volte. E sto anche esagerando.
Insomma, dal prologo avevo inteso che scappava da qualcuno, ma non da se stessa.
Nel primo capitolo ci troviamo sbalzati indietro di tre giorni e da lì, credetemi, la mia mascella ha iniziato a slogarsi.
Ero molto: ma che cazzo sta succedendo!
In pratica, Callie scopa -forte, se ci fosse stato qualcun altro- con lo scozzese Sean davanti a TUTTI! Ma proprio tutti! Tra cui anche Thorpe, che li guarda sospettosamente e mentre il tutto accade, Sean -tra una frustrata e l’altra- ammette il suo amore a Callie.
E da lì il patatrac.
Sinteticamente, e da questa frase si può racchiudere tutto il libro, Callie se la fa addosso quando qualcuno le dice che l’ama. E qui signori, ce ne sono ben due di persone da amare.
Ad amarli solo lei può.
In pratica, lei scappa da Sean, Thorpe si incazza con Sean, il “povero” Sean non ci capisce niente e… scena clou! Theorpe va a parlare con Callie e qui scendiamo nello squallore, ma non totale, c’è ancora tempo per questo.
Per dire addio al suo amato protettore, che Callie ama indistintamente -ricordiamo, insieme a Sean, si ama anche lui- ci fa un bel sesso orale. E l’orgasmo è così pazzesco e variopinto che lo urla e anche i muri tremano.
…ma seriamente?
Theorpe non sospetta ancora che Callie vuole scappare e che dal giorno dopo già non ci sarà più, continua a farsi dei complessi mentali sul fatto che la ama ma non gliel’ha ancora detto, sul fatto che è di dieci anni più vecchio di lei, sul fatto che Sean potrebbe darle una vita migliore. Insomma, manco una donna si fa tutti questi problemi.
Accade che Sean viene cacciato via, perché Theorpe scopre la verità sulla sua vera identità, infatti il ragazzo non è un Dom ma un agente di FBI, e -tenetevi forte- Sean fa recapitare alla donna un scintillante e costosissimo MacBook solo per farci sesso in videochiamata. E ovviamente per accertarsi -non so come- se Theorpe era stato nelle mutandine della sua donna.
I brividi di terrore.
Ma hei, non è finita mica qui tra i due. Callie incontrea Sean il giorno dopo per dargli un tacito addio e ovviamente, fa sesso orale anche con lui per “lasciargli un bel ricordo”.
Poi scappa. E pensavo per sempre.
Ma inaspettatamente i due ragazzi fanno comunella, e vanno a cercare Callie in lungo e in largo per trovarla e tenerla sempre con loro.
Si, avete capito bene. INSIEME. TUTTI E TRE. INSIEME.
La trovano che scodinzola il suo sederino -insieme ad altri parti anatomiche- in faccia a un uomo bavoso in uno night club. E io che credevo facesse la commessa in un super mercato.
La rapiscono con violenza e, come ormai sappiamo essere buona usanza dei dominatori, la sculacciano.
Insomma non ve la faccio ancora lunga, si rifugiano su una barca e cercano di scoprire perché e chi ce l’ha con la ragazza, che è rimasta incastrata in questo sorto di limbo della uccisione della sua famiglia. Ma ovviamente non manca il sesso! Sesso e ancora tantissimo sesso.
Non mi dilungo, ma eccoci alla mia critica del libro.
Se l’autrice si fosse soffermata sulla trama e con se sulla parte “d’azione” della trama, sarebbe stato molto più carino. Invece si è concentrata solo e unicamente sulla pornografia. Perché non è nemmeno erotismo questo. Se non un porno vero e proprio.
I due ragazzi, inverosimili, capaci di vedere la loro donna tra le braccia di un altro e non farsi problemi. Lei senza spessore, piange sempre per un non nulla e senza spina dorsale sulla sua vita sessuale. Si lascia fare tutto quello che i due vogliono e secondo me c’è o non c’è, farebbe lo stesso.
Il libro mi ha dato nausea specialmente in un punto, il sesso a tre. Ma non semplice sesso a tre. Doppia penetrazione e lì era poco che non vomitavo davvero.
Non sono una pudica, non lo sono mai stata. Non mi sorprendo di scene spinte, ma questa no.
Non voglio criticare il modo dell’autrice, ma secondo me c’è tantissimo da rivedere.
La scrittura stessa: nel libro ci sono solo e unicamente loro tre. Insieme. Fino alla nausea.
Noioso.
Per non parlare del finale che mi ha lasciato come all’inizio dell’opera: interdetta.

Insomma, il libro haimè è stato un buco nell’acqua.
Giudizio molto negativo e mi dispiace, perché non vedevo l’ora di leggerlo ma mi ha portato alla noia e alla nausea per la sua volgarità.
Come dice il detto: ritenta, sarai più fortunata.

Io anche oggi vi lascio, sperando di non avervi annoiato.
Ci rifaremo presto con un libro molto più bello ;) ve lo prometto.
Se la recensione vi ha fatto almeno un po’ ridere, spolliciate il +1. Diventate lettori fissi cliccando su “unisciti a questo sito” nella colonnina a sinistra e seguiteci sui social.
E che i libri belli vi facciano sempre compagnia, anche sotto questo sole bollente.
Buona serata.

Ila

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