Ciao ragazze :)
In occasione della sua nuova riedizione, oggi vi
parlerò di un libro auto pubblicato su Amazon. È un libro un po’ particolare,
forse non adatto ai più delicati, e cerca di trasmettere un messaggio importante.
Ma scopriamolo meglio…
- Titolo: Il diario di S.
- Autore: Giuseppina Vitale
- Pagine: 125
- Casa Editrice: libro self disponibile su Amazon
- Da acquistare sì o no? Nì
- Voto: 5 e mezzo
Avete mai fatto caso a come gli avvenimenti più
importanti, quelli che stravolgono la vita, si sviluppino man mano, cercando di
non far rumore per poi, quando meno se lo aspetta, scoppiano come una bomba
facendo un gran fracasso?
E tutto, quasi sempre, inizia durante
l’adolescenza, mentre cerchiamo la nostra vera identità, iniziamo a confrontarci
con il mondo reale e a nutrire e sperare che i nostri sogni nel cassetto si
realizzano.
Gli adolescenti sono delle creature fragili, che
mascherano il loro dolore dietro una maschera impassibile. Parlano, fanno finta
che non gli importi nulla, ma in realtà soffrono.
Come gli adulti.
Forse perfino di più.
All’apparenza Serena Costa non è diversa da
qualsiasi ragazzina di tredici anni. Nonostante il cognome italiano, abita a
New York. Figlia di immigrati che si sono rimboccati le maniche per offrire il
futuro più roseo alla loro bambina: abitano in un bel quartiere, vissuto e
pieno di storia che la ragazzina ama moltissimo. Sery trascorre le giornate
tranquilla, giocando con i suoi amici. Come tutti, ha una migliore amica, Isa,
e un migliore amico che è anche la sua cottarella, Marco. E, come tutti gli
altri adolescenti sulla faccia della terra, ogni giorno deve affrontare i suoi
piccoli, ma grandi, problemi. Cominciando proprio da Marco, quel ragazzo così
affascinante che le toglie il respiro ogni volta che parla con lei. E
continuerà a farlo, anche dopo averla rifiutata dicendole che tra di loro non
potrà mai esserci nulla di più di una semplice amicizia.
Dicendola con un anglicismo che va tanto di moda
nell’ultimo periodo… Sery è stata friendzonata
in piena regola. E nonostante le lacrime versate non riesce a smettere di
pensare a lui e comportarsi in modo gentile: in fondo continua a sperare che si
tratti semplicemente di una fase, che i bellissimi gesti quotidiani nei suoi
confronti significano qualcosa di più.
Le cose sembrano complicarsi ancora di più quando
i suoi le comunicano che non frequenterà il liceo insieme a tutti i suoi amici,
ma andrà nella scuola più prestigiosa di New York: Serena avrà l’occasione di
studiare con i figli dell’élite cittadina e potrà farsi un nome e, quindi,
migliorare la condizione economica e sociale della famiglia, particolari molto
importanti per la madre.
Ma non per Serena, che vorrebbe trascorrere
un’adolescenza normale in un luogo dove si sente al sicuro e non presa di mira
per ciò che indossa, per il quartiere dove vive e per le sue origini italiane.
Invece oggi giorno è una battaglia e lei,
all’apparenza fragile e delicata, riesce a tirare fuori le unghie e i denti e
lottare per i suoi ideali. Quando i suoi compagni la eleggono nella
rappresentanza d’istituto le sembra di avere toccato il cielo con un dito:
finalmente potrà cambiare qualcosa in quella scuola dove si è più interessati
all’apparenza che alla sostanza. O alle persone.
Quando tutto sembra andare perfettamente per il
verso giusto, ecco che compare all’orizzonte un altro disastro camuffato da
ragazzo sexy, una vecchia conoscenza che subito si intromette tra lei e la vita
perfetta.
Nel corso degli anni che la porteranno alla
maturità Serena si ritroverà ad affrontare tantissime sfide difficili che la
metteranno a dura prova e quando tutto si farà troppo intenso, il fardello
degli avvenimenti troppo pesante sulle sue spalle, Serena cadrà in una routine
distruttiva che la spingerà sempre di più verso il baratro.
L’unico modo che avrà per sentirsi finalmente
adeguata e in pace con se stessa sarà prima vomitare e poi, con il passare
degli anni, tagliarsi.
Un romanzo che racconta della fragilità presente
in ogni essere umano, uomo e donna, e della forza che si trova quando si ha
toccato il fondo.
Ci si impiega poco ad ammalarsi, ma il processo di
guarigione è molto più lungo e laborioso. Ma Serena ci dimostra che è possibile
farcela.
Come ho accennato nell’introduzione, Il diario di S. è un romanzo molto
particolare, uno di quelli che piace o non piace. Il messaggio che trasmette è
importantissimo, senza dubbio, tuttavia il romanzo non è stato tra i miei
preferiti. Forse è una questione di carattere: se avessi avuto una amica come
Serena l’avrei presa a schiaffi già all’inizio del libro. A scuola sembrava
avere un carattere così forte, sembrava essere una donna così determinata…
invece nell’intimo non era che un’anima fragile. Forse è proprio questa la
caratteristica principale, il vero perno attorno al quale ruota il libro: nulla
è come sembra, è facilissimo nascondersi dietro alle apparenze, dannatamente
più difficile, invece, mostrarsi per ciò che si è veramente: pregi, difetti e
soprattutto debolezze.
Tutti sono capaci a indossare una maschera, ma
solo i più coraggiosi sono abbastanza tosti da affrontare le proprie paure.
Per concludere vi lascio con l’intervista
all’autrice. La gentilissima Giusy ha risposto per voi ad alcune mie domande!
Quando hai
iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere alle superiori. Mi sentivo
incompresa ed emarginata, per quanto cercassi di essere gentile e amica di
tutti c'era sempre qualcuno che non mi sopportava. Mi sono avvicinata così alla
scrittura, era più facile esprimere i miei sentimenti scrivendoli che
parlandone.
La
protagonista, S., e gli ambienti in cui si muove mi hanno ricordato molto
Gossip Girl. Ti sei ispirata a questa serie Tv?
Ti sembrerà banale ma non mi sono ispirata alla
serie tv, solo quando sono arrivata a due capitoli dalla fine mi sono resa
conto che potevano suscitare questa sensazione.
Cosa ti ha
spinto a parlare di argomenti delicati come bulimia e autolesionismo?
Ho deciso di parlare di temi così delicati perché
la gente spesso finge di non vedere. la bulimia, come l'autolesionismo sono
delle vere e proprie patologie, dovremmo aiutare sostenere chi é più fragile di
noi non deriderlo.
Che
consiglio daresti a madri/sorelle/amiche che vedono un loro caro alle prese con
questi problemi? E a chi si sente come Serena?
Alle madri, sorelle e amiche direi solo una cosa:
non smettete mai di aiutarle. Le persone come S. hanno bisogno di sostegno e di
affetto e in casi in cui solo questo non basti a farle smettere un buon
sostegno psicologico. L'adolescenza é un periodo fragile, nessuno merita di
essere abbandonato a se stesso.
A chi si sente come Serena invece voglio dirle che
io le capisco, so cosa significa e quanto sia difficile. forse da ragazzine
l'abbiamo fatto un po’ tutte. Quindi combattete e non gettate la vostra vita,
fareste del male a voi stesse e alle persone che amate.
Qual è
stata la parte più difficile da scrivere?
La parte più difficile da scrivere? La morte di
Marco. In quel protagonista ho plasmato il mio ex migliore amico d'infanzia e
cercato di scacciare il dolore x la sua morte prematura.
Quali sono
i tuoi progetti per il futuro?
Continuare a scrivere, sono già a lavoro! Inoltre
vorrei iscrivermi alla Giara prima dei trent'anni. Dovevo partecipare con il
diario di S. purtroppo non ci sono riuscita.
Quindi, in bocca al lupo a Giusy per tutti i suoi
progetti!
Vi ricordo i tasti social per stare sempre in
contatto con noi e… se la recensione è stata di vostro gradimento, spolliciate
il +1 :)
Un abbraccio
Robi
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