venerdì 10 aprile 2015

Recensione: Il diario di S.


Ciao ragazze :)
In occasione della sua nuova riedizione, oggi vi parlerò di un libro auto pubblicato su Amazon. È un libro un po’ particolare, forse non adatto ai più delicati, e cerca di trasmettere un messaggio importante.
Ma scopriamolo meglio…

  • Titolo: Il diario di S.
  • Autore: Giuseppina Vitale
  • Pagine: 125
  • Casa Editrice: libro self disponibile su Amazon
  • Da acquistare sì o no?



  • Voto: 5 e mezzo

Avete mai fatto caso a come gli avvenimenti più importanti, quelli che stravolgono la vita, si sviluppino man mano, cercando di non far rumore per poi, quando meno se lo aspetta, scoppiano come una bomba facendo un gran fracasso?
E tutto, quasi sempre, inizia durante l’adolescenza, mentre cerchiamo la nostra vera identità, iniziamo a confrontarci con il mondo reale e a nutrire e sperare che i nostri sogni nel cassetto si realizzano.
Gli adolescenti sono delle creature fragili, che mascherano il loro dolore dietro una maschera impassibile. Parlano, fanno finta che non gli importi nulla, ma in realtà soffrono.
Come gli adulti.
Forse perfino di più.
All’apparenza Serena Costa non è diversa da qualsiasi ragazzina di tredici anni. Nonostante il cognome italiano, abita a New York. Figlia di immigrati che si sono rimboccati le maniche per offrire il futuro più roseo alla loro bambina: abitano in un bel quartiere, vissuto e pieno di storia che la ragazzina ama moltissimo. Sery trascorre le giornate tranquilla, giocando con i suoi amici. Come tutti, ha una migliore amica, Isa, e un migliore amico che è anche la sua cottarella, Marco. E, come tutti gli altri adolescenti sulla faccia della terra, ogni giorno deve affrontare i suoi piccoli, ma grandi, problemi. Cominciando proprio da Marco, quel ragazzo così affascinante che le toglie il respiro ogni volta che parla con lei. E continuerà a farlo, anche dopo averla rifiutata dicendole che tra di loro non potrà mai esserci nulla di più di una semplice amicizia.
Dicendola con un anglicismo che va tanto di moda nell’ultimo periodo… Sery è stata friendzonata in piena regola. E nonostante le lacrime versate non riesce a smettere di pensare a lui e comportarsi in modo gentile: in fondo continua a sperare che si tratti semplicemente di una fase, che i bellissimi gesti quotidiani nei suoi confronti significano qualcosa di più.
Le cose sembrano complicarsi ancora di più quando i suoi le comunicano che non frequenterà il liceo insieme a tutti i suoi amici, ma andrà nella scuola più prestigiosa di New York: Serena avrà l’occasione di studiare con i figli dell’élite cittadina e potrà farsi un nome e, quindi, migliorare la condizione economica e sociale della famiglia, particolari molto importanti per la madre.
Ma non per Serena, che vorrebbe trascorrere un’adolescenza normale in un luogo dove si sente al sicuro e non presa di mira per ciò che indossa, per il quartiere dove vive e per le sue origini italiane.
Invece oggi giorno è una battaglia e lei, all’apparenza fragile e delicata, riesce a tirare fuori le unghie e i denti e lottare per i suoi ideali. Quando i suoi compagni la eleggono nella rappresentanza d’istituto le sembra di avere toccato il cielo con un dito: finalmente potrà cambiare qualcosa in quella scuola dove si è più interessati all’apparenza che alla sostanza. O alle persone.
Quando tutto sembra andare perfettamente per il verso giusto, ecco che compare all’orizzonte un altro disastro camuffato da ragazzo sexy, una vecchia conoscenza che subito si intromette tra lei e la vita perfetta.
Nel corso degli anni che la porteranno alla maturità Serena si ritroverà ad affrontare tantissime sfide difficili che la metteranno a dura prova e quando tutto si farà troppo intenso, il fardello degli avvenimenti troppo pesante sulle sue spalle, Serena cadrà in una routine distruttiva che la spingerà sempre di più verso il baratro.
L’unico modo che avrà per sentirsi finalmente adeguata e in pace con se stessa sarà prima vomitare e poi, con il passare degli anni, tagliarsi.
Un romanzo che racconta della fragilità presente in ogni essere umano, uomo e donna, e della forza che si trova quando si ha toccato il fondo.
Ci si impiega poco ad ammalarsi, ma il processo di guarigione è molto più lungo e laborioso. Ma Serena ci dimostra che è possibile farcela.

Come ho accennato nell’introduzione, Il diario di S. è un romanzo molto particolare, uno di quelli che piace o non piace. Il messaggio che trasmette è importantissimo, senza dubbio, tuttavia il romanzo non è stato tra i miei preferiti. Forse è una questione di carattere: se avessi avuto una amica come Serena l’avrei presa a schiaffi già all’inizio del libro. A scuola sembrava avere un carattere così forte, sembrava essere una donna così determinata… invece nell’intimo non era che un’anima fragile. Forse è proprio questa la caratteristica principale, il vero perno attorno al quale ruota il libro: nulla è come sembra, è facilissimo nascondersi dietro alle apparenze, dannatamente più difficile, invece, mostrarsi per ciò che si è veramente: pregi, difetti e soprattutto debolezze.
Tutti sono capaci a indossare una maschera, ma solo i più coraggiosi sono abbastanza tosti da affrontare le proprie paure.


Per concludere vi lascio con l’intervista all’autrice. La gentilissima Giusy ha risposto per voi ad alcune mie domande!

Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere alle superiori. Mi sentivo incompresa ed emarginata, per quanto cercassi di essere gentile e amica di tutti c'era sempre qualcuno che non mi sopportava. Mi sono avvicinata così alla scrittura, era più facile esprimere i miei sentimenti scrivendoli che parlandone.

La protagonista, S., e gli ambienti in cui si muove mi hanno ricordato molto Gossip Girl. Ti sei ispirata a questa serie Tv?
Ti sembrerà banale ma non mi sono ispirata alla serie tv, solo quando sono arrivata a due capitoli dalla fine mi sono resa conto che potevano suscitare questa sensazione.

Cosa ti ha spinto a parlare di argomenti delicati come bulimia e autolesionismo?
Ho deciso di parlare di temi così delicati perché la gente spesso finge di non vedere. la bulimia, come l'autolesionismo sono delle vere e proprie patologie, dovremmo aiutare sostenere chi é più fragile di noi non deriderlo.

Che consiglio daresti a madri/sorelle/amiche che vedono un loro caro alle prese con questi problemi? E a chi si sente come Serena?
Alle madri, sorelle e amiche direi solo una cosa: non smettete mai di aiutarle. Le persone come S. hanno bisogno di sostegno e di affetto e in casi in cui solo questo non basti a farle smettere un buon sostegno psicologico. L'adolescenza é un periodo fragile, nessuno merita di essere abbandonato a se stesso.
A chi si sente come Serena invece voglio dirle che io le capisco, so cosa significa e quanto sia difficile. forse da ragazzine l'abbiamo fatto un po’ tutte. Quindi combattete e non gettate la vostra vita, fareste del male a voi stesse e alle persone che amate.

Qual è stata la parte più difficile da scrivere?
La parte più difficile da scrivere? La morte di Marco. In quel protagonista ho plasmato il mio ex migliore amico d'infanzia e cercato di scacciare il dolore x la sua morte prematura.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Continuare a scrivere, sono già a lavoro! Inoltre vorrei iscrivermi alla Giara prima dei trent'anni. Dovevo partecipare con il diario di S. purtroppo non ci sono riuscita.


Quindi, in bocca al lupo a Giusy per tutti i suoi progetti!
Vi ricordo i tasti social per stare sempre in contatto con noi e… se la recensione è stata di vostro gradimento, spolliciate il +1 :)
Un abbraccio
Robi

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