Oggi vi parlo di un romanzo tutto made in Italy che ho acquistato l’anno scorso al Salone del Libro, solo che, complici romanzi vari, impegni, lavoro e vita in generale, l’ho letto solo ora.
Devo dire che è stato molto più di quello che mi immaginavo, quindi è una Robertina felice che vi parla di…
Titolo: Tra mille baci d’addio
Autore: Vanessa Sobrero
Casa Editrice: Les Flaneurs Romance
Pagine: 229
Genere: Angst Romance
Voto storia: ⭐️⭐️⭐️ e mezzo
Voto copertina: ☁️☁️☁️☁️
Quando Veronica esce con le sue amiche, ancora non sa che quella serata segnerà l'inizio della storia che sconvolgerà la sua vita. Non sa che quel cambiamento ha un nome: G.
Una sola lettera che diventa una maledizione, un ragazzo dalle mani calde e il cuore di ghiaccio che le fa spazio tra le sue lenzuola ma non nella sua vita.
Veronica lo cerca disperatamente, anche quando sembra irraggiungibile, anche quando fa più male che bene. Non ne può fare a meno, perché in lui vede l'amore che ha sempre desiderato.
Riuscirà G a darle quello di cui ha bisogno, oppure lei dovrà trovare il vero amore dentro se stessa?
Ecco, leggendo il romanzo della Sombrero ho riavuto le stesse identiche sensazioni.
Il che mi è piaciuto, ma contemporaneamente mi ha fatto venire un nervoso che non potete nemmeno immaginare. Sono una ragazza semplice, mi piacciono le storie semplici, ma non banali.
Eppure ci sono delle volte in cui non mi accontento e, leggendo leggendo, vado a trovare dei romanzi che sono totalmente diversi dal mio genere classico e… e cavolo! Mi piacciono!
Tra mille baci d’addio non è il classico romanzo rosa, non è la classica storia d’amore.
Anzi.
Piuttosto racconta di una storia d’amore andata a male. Perché se V fosse stata la nostra migliore amica, tutte noi le avremmo consigliato di ripigliarsi, di trovare qualcuno meglio di G e di lasciarlo perdere. Perché uno del genere non meritava nemmeno un quarto delle sue pare mentali.
I protagonisti sono insoliti, a volte sembra che l’autrice non abbia un piano prestabilito sul quale farli muovere… In diverse occasioni ho visto i protagonisti, soprattutto V, uscire dal seminato, fare qualcosa di insolito e inaspettato, muoversi da sola all’interno del suo mondo.
Questo, credetemi, non è scontato, soprattutto quando abbiamo leggiamo un romanzo di un’autrice così giovane. È facile intuire le intenzioni dell’autore, vedere la sua mano, capire che piega vuol dare agli avvenimenti… capire il suo intento, insomma.
Invece qui, troverete qualcosa di completamente diverso.
Che dire… ci piace!
Ricca di forze, paure, certezze, insicurezze… è un personaggio davvero molto reale, capace di mettersi in discussione e far mettere in discussione perfino il lettore. O, almeno, questo è quello che è successo con me.
Un’altra cosa che ho apprezzato molto, benché non sia un’amante dei dettagli in puro stile Tolkien, è stata la caratterizzazione di tutti i personaggi, anche quelli apparentemente più insignificanti. L’autrice ci dà un interessantissimo insight del loro io e di come, invece, appaiono, oppure vogliono apparire, all’esterno.
Alcuni romanzi sono super dettagliati da un punto di vista fisico: ci descrivono esattamente come sono i capelli durante tutte le parti del giorno… invece qui la descrizione è il filo conduttore di qualcosa di ben diverso. Se l’autrice ci dà delle informazioni riguardo qualcosa (un evento, una situazione, un’emozione…), non sono mai informazioni messe lì a caso. C’è sempre un perché dietro.
Ricapitolando…
Se volete leggere un romanzo diverso dal solito, capace di farvi riflettere e senza un lieto fine scontato… buttatevi su questo.
Non ve ne pentirete!
Un abbraccio e… buona lettura!
Roberta
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