martedì 22 gennaio 2019

Recensione: Questa è l'ultima volta che ti dimentico

Buonasera nuvole! Buon anno!! Iniziamo alla grande con un libro scritto da una mia compaesana, Levante! Ecco a voi il suo secondo libro...


Titolo: Questa è l’ultima volta che ti dimentico 

Autore: Levante
Casa Editrice: Rizzoli
Pagine: 224
Genere: Narrativa 
Voto storia: ⭐️⭐️⭐️
Voto copertina: ☁️☁️




Tutti abbiamo cose che non riusciamo a dimenticare. Quel commento velenoso, quell'amore finito, quel giorno
in cui la vita ci ha lasciato una cicatrice. Eppure, senza questi dolori, non saremmo le persone che siamo oggi. Lo sa bene Anna, che i ricordi se li sente tatuati addosso: nel paesino in cui vive, tutti hanno memoria della sua storia di bimba cresciuta troppo in fretta. Per sfuggire agli sguardi e ai giudizi della gente, ma soprattutto per seguire un percorso che, quando volge in alto lo sguardo, vede tracciato tra le stelle, Anna ha imparato a volare via danzando sulle punte: quando balla, nessun posto è troppo piccolo per i suoi sogni grandi. Nemmeno la scuola, dove le scarpette e il tutù cedono il posto ai sospiri per Giulio, tanto bello quanto sfuggente, e alla complicità di Egle, l'amica con cui condividere segreti, sorrisi, momenti di noia e corse in motorino. Il perimetro del cuore di Anna sta tutto lì, tra gli esercizi alla sbarra e le granite in piazza; tra le fantasie di fuga e il semplice desiderio di essere vista, di ricevere finalmente attenzioni, di essere amata. Ma nell'entroterra siciliano il passato ha radici lunghe, che ti tengono ancorata al suolo anche se hai solo quattordici anni e ti senti leggera come una piuma. Per conoscersi davvero, Anna dovrà guardarsi indietro e mettersi in ascolto: solo così sarà libera di abbracciare luci e ombre della propria identità.


Chi avrebbe mai pensato che un romanzo scritto da una cantante potesse piacermi? Sono fin troppo critica e snobbo tutto questo loro modo di spacciarsi scrittori solo per avere una nuova entrata che non sia la musica. 
Ma, lo ammetto, mi sono ricreduta. Mi sono affezionata ad Anna, a Egle, a Giulio. Mi è piaciuto il modo in cui ha raccontato le emozioni di ognuno di loro, di come ha descritto la Sicilia in ogni sua sfumatura, bella e anche brutta. 

Le storie dei personaggi sono semplici ma allo stesso tempo complesse, si parla di bambini e successivamente adolescenti, un periodo difficile in cui possiamo rivederci un po’ tutti. Anna è una ragazzina che sta nell’ombra, una di quelle che vive nel suo mondo a parte fatto di punte e passi di danza classica dove può essere finalmente sé stessa. Quando Egle entra nella sua vita tutto cambia, tutto gira intorno a quella bambina così bella e ben voluta da tutti a cui non si può non voler bene e infine Giulio, la cotta fin dalle elementari. Ma anche il ragazzino che la prende in giro poiché ha un po’ di baffetti, e quanto fanno male quei commenti alla piccola Anna. 

Leggendo queste pagine mi sono rivista io, le prese in giro per un corpo che non abbiamo deciso, per il viso che cambia, il carattere che ancora deve formarsi del tutto. Levante ha raccolto i pezzi di una storia comune e li ha avvicinati fino a renderli perfettamente omogenei, creando una sorta di viaggio nel passato per tutti coloro che leggono. 
La dolcezza con cui queste pagine sono scritte mi ha colpita piacevolmente, poiché si vede che ogni cosa è stata pensata è creata per essere esattamente ciò che sembra, una storia di vita comune che molto spesso nemmeno consideriamo dato che siamo sempre tutti troppi presi dal mondo e poco propensi ad accorgerci di ciò che il nostro piccolo nucleo familiare ci riserva. Non voglio fare alcuno spoiler quindi mi fermo qui, però ve lo consiglio, davvero.

Vi auguro una buona lettura e alla prossima nuvole!
Alex 

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