sabato 23 dicembre 2017

Recensione: Gold


Ciao ragazze!
Con la recensione di oggi si conclude una saga che mi è piaciuto davvero DAVVERO molto.
È difficile parlare di questo romanzo, ormai dovreste saperlo che ho come un “blocco” ogni volta che devo recensire un romanzo che mi è piaciuto particolarmente.
Ma questa non è assolutamente una scusa per tirarsi indietro… Anzi!
Questo romanzo piacerà tantissimo anche a voi, ne sono sicura!

  • Titolo: Gold
  • Autore: Myria
  • Casa Editrice: Romanzo Self
  • Pagine: 596
  • Da leggere sì o no? Se non lo fate ci saranno delle brutte conseguenze
  • Voto: 8 e mezzo


Voto copertina:


I segni ci sono tutti.
Zero Uno sta tornando.
E con lui ritornerà il Regno di Terrore che potrebbe far scivolare il mondo in un nuovo periodo oscuro, caratterizzato dalla supremazia del Gold.
L’unico modo per arrestare Zero Uno è distruggere i Backup, degli oggetti apparentemente innocui che, tuttavia, nascondono delle parti della sua anima. Il loro scopo è mantenere Zero Uno immortale e finché non verranno distrutti, Zero Uno sarà inarrestabile.
Marta, la Preside e IA di Upgrade, ha sacrificato la propria vita pur di salvare quella dei suoi studenti, e del mondo intero, distruggendo il primo Backup.
Adam, Lyanne e Gregory si imbarcano in quella che, all’apparenza, è una missione fin troppo grande per loro: raggiungere le altre tre scuole Wired e far si che le altre Intelligenze Artificiali li aiutino nella loro missione.
Tuttavia uscire da Upgrade non è così facile come possono immaginare: innanzitutto non devono svelare il piano agli amici perché, anche se teoricamente l’unione fa la forza, non è il caso che i loro amici rischino la vita per una missione suicida.
E Leanne deve tenere tutto segreto a Caleb. Anzi, fare in modo che lui non la segua per nessun motivo. E, anche se è segretamente e fortemente convinta che ci sia qualcosa che non va nella loro relazione, decide di optare per una scelta drastica.
Dirgli, davanti a tutta la scuola, che non lo ama più.
E poi scappare… andare via per salvare il mondo, Wired e no.
Caleb sta affrontando un periodo terribile: non solo è fortemente convinto che la sua Bug voglia lasciarlo, ma il padre è scappato dalla Prigione di massima sicurezza e sicuramente non ha in mente nient’altro che la vendetta.
Quando la Bug gli sbatte in faccia il suo amore per l’Anomalia, quando gli conferma la sua peggiore paura, e fugge con lui da Wired, Caleb non sa cosa fare.
Inaspettatamente gli viene in soccorso la madre e Ozimov, il vecchio Domorobot che serviva casa Webster per poi sparire nel nulla.
La madre lo porta in un luogo sicuro e gli dice di non uscire per nessun motivo.
Intrappolato tra quelle quattro mura, le emozioni di Caleb si amplificano e si ritrova a pensare alla madre e soprattutto alla Bug.
Dall’altra parte del mondo Leanne cerca di salvare il mondo, anche se la situazione diventa sempre più difficile. Sente la mancanza di Caleb, ha paura che ora lui la odi da morire, ha paura di non riuscire a salvare tutti… La sua intelligenza le sembra l’unica cosa a essere rimasta ed è per questo che deve sfruttarla il più possibile.
Sfruttare le connessioni tra i suoi neuroni.
E non solo.



La serie Wired si compone in questo modo:

  1. Glitch (recensione QUI)
  2. Beta (recensione QUI)
  3. Gold

Una particolare menzione alle copertine.
Le ADORO!
Sono tra le più belle che abbia mai visto in giro: accurate e dai colori brillanti, rendono perfettamente lo stile del romanzo.
Vorrei dire di averne una preferita, ma ognuna supera la precedente.
Se guarderete quella di Gold dopo aver letto il romanzo, o dopo averne letto gran parte, capirete di chi è quel volto vecchio e arcigno.
Io certamente non voglio farvi nessuno spoiler, perché vi rovinerei una parte WOW del romanzo.



Gold, come ogni altro romanzo di Mirya, racchiude diverse stadi di lettura.
Si tratta di un mondo all’interno di un mondo, ricco di citazioni, di riferimenti letterari e non. Perfino più degli altri due romanzi della saga.
Alcuni balzano all’occhio, altri invece rimangono nascosti, per poi essere scoperti solamente durante una lettura più attenta.
Non fatevi spaventare dal malloppone (potremmo tranquillamente chiamare Gold #ilromanzocicci): vi assicuro che è davvero molto scorrevole.
Ok, lo ammetto… Dato che si tratta di un romanzo a doppio POV (si alternano i punti di vista di Leanne e Caleb) ci sono stati dei momenti in cui l’azione si interrompeva sul più bello e il focus passava all’altro personaggio. Ho dovuto farmi della pressione psicologica per continuare a leggere e non saltare il passaggio, dicendomi che Mirya non è solamente sadica, ma che certamente avrà avuto un motivo per scrivere in quel preciso ordine.



Gold, come la vita, si appoggia a quattro pilastri fondamentali:

Amicizia
Parlare solamente dell’amicizia tra Leanne, Adam e Gregory sarebbe estremamente riduttivo.
Gold è un trionfo di personaggi e anche i Gold, nella loro ricca superbia, non riescono a fare a meno di circondarsi di amici, come abbiamo scoperto in Beta.
Rivolgendo lo sguardo a me stessa, credo di essere una persona che mette sempre tutta se stessa nei rapporti personali e mi sono identificata molto in Edelweiss, la ragazza che sa ascoltare. Senza di lei molti particolari sarebbero sfuggiti, le situazioni sarebbero state affrontate con maggior pesantezza.
È quel valore aggiunto che raramente si trova.
Auguro a tutti voi di trovare un’amica come lei.

Famiglia
Il potere della Madre.
Il potere del Figlio.
Non sempre le colpe dei padri ricadono sui figli, soprattutto se questi cercano in tutti i modi di essere diversi. Di essere diversi.
Gold è un inno alla famiglia, anche a quella famiglia non biologica, quella che noi scegliamo e ci creiamo quando conosciamo un qualcuno che diventa un amico così stretto da considerare un fratello.
Piccolo avvertimento/suggerimento: leggete con particolare attenzione le scene di Caleb con la madre. Sono estremamente toccanti.

Connessioni
Logico che Wired si basi sulle connessioni! È ambientato nel futuro della generazione 3.0!
Beh, amiche e amici. Avete torto e ragione.
In Gold la parola Connessione viene intesa in modo più ampio: non ci si riduce alle connessione informatiche, ma a quelle che facciamo ogni giorno scambiando un sorriso con quella signora sul pullman, facendo una battuta all’uomo che incontriamo in farmacia, scambiando quattro chiacchiere con il bambino che aspetta con noi di attraversare la strada.
Per connetterci con le persone non serve internet, ma la parola.
E, io aggiungerei, anche un sorriso.

Fede
Tralasciando le domande esistenziali che mi colgono la notte quando non riesco a dormire, stile “Dio esiste davvero o ha ragione il primo Man in Black quando ha detto che la nostra galassia non è che una biglia in un sacchetto di biglie con cui gioca un alieno gigante?” la Fede ha sempre giocato un ruolo fondamentale nell’esistenza dell’uomo.
Adesso c’è la minaccia dell’Isis, ma la Fede cattolica ne ha mietute di vittime con le Crociate, giusto?
Eppure anche la Fede non è sempre una cosa malvagia.
Se io dico a qualcuno “Ho estrema Fede in te”, questa diventa sinonimo di fiducia. E ci spinge a dare il nostro meglio.
A diventare migliori, fantastiche.
A fare tutto il possibile.
Leanne ha Fede in Adam e la cosa è reciproca.

E questo è ciò che li spinge a dare il massimo. 

...

Questa è stata una recensione particolare, in cui ho cercato di fare meno spoiler possibile.
Avrei potuto parlarvi di Gaia, del mio personale viaggio attraverso il Logos, di come mi sono identificata in Leanne quando si sente inutile perché ha perso le sue capacità intuitive…
Invece no.
Perché anche voi, come me, meritate di scoprire questo romanzo piano piano.
Di assaporarne le diverse sfaccettature e di godervi il percorso, non solo attraverso le pagine.
Credetemi, Gold vi farà riflettere, non solo sul mondo che vi circonda. All’ultima pagina avrete scoperto qualcosa di nuovo su voi stessi.
Non è fantastico?

E adesso lasciamo la parola all’autrice!

1)     Com’è cambiato il tuo rapporto con la scrittura da quando pubblicavi solo su efp?
Sono diventata più ‘professionale’, mi impongo delle scadenze, mi costringo a lavorare anche quando sono stanca – in genere è allora che uccido i personaggi –, ma non perché ora io pubblichi invece di postare: perché, semplicemente, ho capito che scrivere non è tanto questione di ispirazione, quanto di serio impegno. E di uva, birra e patatine sempre disponibili.

2)     Da lettrice, autrice e docente di lettere, quali sono tre caratteristiche che non possono assolutamente mancare in un romanzo?
Che sia bello, che sia bello, che sia bello.

3)     Prima c’era efp, poi wattpad e poi è arrivato il fenomeno del self publishing. Raccontare storie, condividere connessioni, è sempre stato importante per l’uomo. Credi davvero si tratti sempre della stessa storia (magari anche per ragioni commerciali) oppure c’è qualcosa di… nuovo?
Secondo te, come si evolverà il mondo della scrittura?
In qualunque modo voglia. C’è stato un meritatissimo Nobel a Bob Dylan, ci sono libri nati su facebook o dai blog, c’è di tutto e di tutto ci sarà; eppure sì, è sempre la stessa storia, perché la letteratura si basa sulle innovazioni. Ogni autore che abbia avuto e dato un senso ha cambiato qualcosa, ha sperimentato qualcosa, e allora il cambiamento, nell’arte, è lo status quo. Ed è anche divertentissimo.

4)     E ora… passiamo al romanzo! Nei primi due volumi della serie era predominante la storia d’amore tra Caleb e Leanne. Anche in Gold si parla d’amore (perché, come si dice, senza l’amore saremmo solo macchine), ma è stato difficile scrivere un romanzo dove i partner interagiscono poco? Come sei riuscita a mantenere il focus?
Scrivere è sempre difficile, è per questo che dà tante soddisfazioni; ma mi è piaciuto moltissimo concentrarmi su una coralità di personaggi e soprattutto sulla guerra e le connessioni, invece che su una sola storia d’amore, perché avevo voglia di sperimentare, per restare in linea col senso della letteratura. E perché in realtà Caleb e Leanne interagiscono proprio quando sono separati: è allora che si devono confrontare con se stessi e l’uno con l’altra, ed è allora che la loro storia comincia davvero.

5)     Si cambia per amore o è l’amore che ci fa cambiare?
Si cambia per amore di se stessi, e questo ci rende degni di amare e di essere amati.

6)     La libertà è la conseguenza o la causa di una ribellione? Solo quando si è veramente liberi ci si può liberare dello status quo delle cose oppure è la ribellione che porta alla libertà?
La libertà è causa e conseguenza (come l’alcol). Non sono sicura che esista un uomo davvero libero: siamo tutti schiavi di convenzioni, moralità, fedi e ovviamente leggi, ma ci sono schiavitù che scegliamo, perché sappiamo che sono portatrici di maggiori libertà, e altre invece che portiamo dentro senza esserne consapevoli. Io combatto queste, nel libro, perché credo che facciano male a noi e agli altri.

7)     I difetti genetici non sono mai tali. Allora perché si tende sempre alla perfezione?
Perché siamo schiavi, appunto. E anche un po’ stupidi. La tensione al miglioramento sarebbe bellissima, se tendessimo a migliorare ciò che conta. Ma non lo facciamo mai. La perfezione, poi, per fortuna non esiste, perché, parafrasando Leopardi, sarebbe un tedio mortale.

8)     Roma e Upgrade giocano un ruolo importante non solo come ambientazione, ma proprio per il loro simbolismo. NY sicuramente rappresenta la libertà, i sogni di milioni di immigrati che ieri/oggi/domani cercavano/cercano/cercheranno rifugio tra le braccia della Madre America. La Statua della Libertà è la prima cosa che si vede arrivando dal mare. Le piramidi, credo, rappresentano la fiducia dell’uomo nella scienza-tecnica e Notre-Dame la fede in Dio…. Ma anche nell’uomo e nelle sue capacità di costruire un’opera così colossale. Potresti spiegarci meglio queste scelte?
Ho scelto i luoghi più impregnati di fede. La religione zoomorfica dell’antico Egitto aveva una potenza persuasiva che ancora oggi ci fa impressione, Notre-Dame è secondo me l’apoteosi del simbolismo cristiano (e ha un qualcosa di orwelliano che ben si addice a un romanzo di fantascienza), e l’America è patria di immigrazione di tanti dei, come già scritto da Neil Gaiman. Gaia sfrutta fedi preesistenti, perciò si insinua in quei luoghi, in quelle connessioni – come fa chi vuole schiavizzare gli altri. Sono ben conscia della provocazione insita nei miei libri, e so che molti storceranno il naso, e mi deluderebbe il contrario.

9)     Da lettrice, qual è la tua scena preferita?
Il capitolo 18.18; il dialogo tra Eve e Adam nel tempo senza tempo. Insomma, la sega mentale.

10)  Da scrittrice, quale ti ha creato maggiori problemi.
Il capitolo 14, il dialogo tra Mnesti e Leanne. Ho riscritto e tagliato in continuazione, perché ci mettevo troppo di mio e non ascoltavo i personaggi, che come sempre mi si sono rivoltati contro.

11)  Le lacrime dei tuoi lettori abbondano sempre. Vengono usate per creare scene ancora più drammatiche o per cucinare?
Come tisana serale, mi rilassano moltissimo.

12)  Con una parola, descrivi il futuro dei seguenti personaggi:
-        Caleb: padre.
-        Eve: Adam.
-        Freddie: Omero.
-        Leanne: insegnante.
-        Cain: Edelweiss.
-        Ozimov: anomalia.

13)  I tuoi personaggi hanno libertà di manovra oppure sono comandati a bacchetta?
I personaggi vengono creati, e in quello io ho potere, mentre li sfaccetto, li definisco, li disegno. Poi però sono individui liberi, e mi rompono un sacco le scatole. Ci facciamo certe litigate che poi mi si ferma la digestione e non chiedono neanche mai scusa.

14)  Personaggio preferito?
So che vi aspettate Edelweiss, ma in realtà non posso scegliere. Farei un torto a loro e a me stessa, perché, se hanno preso tutti vita da me, significa che in tutti loro c’è un po’ di me. Persino in quelli peggiori, ed è una cosa con cui devo fare i conti.
Personaggio che ti ha dato maggiori soddisfazioni? Caleb, senza dubbio. Sto dalla parte di chi nasce stronzo ma poi ha il coraggio di ammetterlo e cambiare, eppure lui mi ha sorpreso: non credevo avrebbe fatto un tale percorso.
Personaggio al quale avresti dato un calcio in culo? Adam, e sono certa di non essere la sola.

15)  E ora… siamo alla fine
Recentemente hai scritto sulla tua pagina fb che hai diversi romanzi in cantiere. Ci dai uno spoiler? Qualche anticipazione? Qualcosa per ingannare l’attesa?
Se sapessi quale scriverò… Ne sto portando avanti tre; uno ha sfumature fantasy, uno è un romance puro, uno è qualcosa che non so definire. Ah, posso dire che ci sono dei morti in tutti e tre.

Vi ricordiamo di venirci a trovare sui nostri social!
Vi aspettiamo ovunque @AnniDiNuvole!
Un abbraccio!

Robi




1 commento:

  1. Grazie, grazie davvero, non solo per la recensione ma anche per le domande azzeccate!

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