Salve a tutti voi, splendidi lettori nuvolosi.
Come state? Come sta andando questo primo mese dell’anno?
In campo di letture le case editrici questo mese ci stanno
dando tantissimi libri e scegliere il prescelto da recensire è sempre
difficile.
Tra le mani mi è capitato un libro che… forse avrei fatto
meglio a sceglierne un altro. Di chi sto parlando? Forse avete già capito
qualcosa dal titolo ma entriamo più nel dettaglio.
- Titolo: Flower
- Autore: Elizabeth Craft & Shea Olsen
- Casa editrice: Newton Compton
- Numero pagine: 320
- Da leggere o no? NO! Risparmiamo tutti i bei soldoni per qualcosa che vale la pena
- Voto: Non classificato
Voto copertina:
Charlotte non vuol fare lo stesso errore che viene
tramandato nella sua famiglia di generazione in generazione.
Proprio come sua nonna, sua mamma e infine sua sorella,
l’amore ha rovinato le loro vite. Hanno messo da parte i loro sogni, i loro
ideali, i loro obiettivi e hanno dato peso a degli uomini che le hanno
solamente sedotte e abbandonate dopo una gravidanza indesiderata.
Charlotte ha la testa sulle spalle e un anello al dito di
sua madre che le ricorda la strada da percorrere. Il suo obiettivo è studiare
ed essere ammessa a Stanford per coronare i suoi sogni.
Ma quando dalla porta del negozio di fiori in cui lavoro
entra Tate, il famoso cantante pop che lei a primo colpo non riconosce, tutto
cambia.
Tate con i suoi gesti e le sue canzoni mette sottosopra il
mondo fatto di certezze di Charlotte.
Come potrà andare a finire?
Una sofferenza!
Una lunga e lentissima sofferenza è stata la lettura di
questa storia.
Questo libro è l’esempio lampante che tutte le ciambelle non
riescono con il buco, la ciambella è la trama e il buco è la storia.
Una trama intrigante, che mi ha subito colpito ma quando poi
si va a scavare più nel fondo, e cioè si va a leggere la carta, allora l’unica
cosa che pensi è come sfogarti dopo aver letto 320 pagine di nulla misto a
rabbia.
Charlotte è una cretina. Mi dispiace per chi ha apprezzato
il libro, ma Charlotte è palesemente una creatura svampita e totalmente non assennata.
All’inizio, per i primi due capitoli, mi era simpatica.
Eravamo partiti benissimo con lei che era una studiosa, fortemente dedita ai
suoi obiettivi, non smetteva di tener fisso lo sguardo sulla bandierina di arrivo
della sua carriera. Brava Charlotte, una donna indipendente! Senza pregiudizi
su chi era e cosa facesse, totalmente indifferente alla sua mancanza di moda o
che si voglia.
Poi… il baratro: Tate Collins, che fatemelo dire, ma… che
razza di nome è? Tate? Ta-te-ti-to-tu.
A primo acchito, quando sembra che si conoscessero, pensavo
fosse un suo vecchio amico d’infanzia o che so io, invece NO! Tate è un
famosissssssssimo cantante pop (manco lei lo ha riconosciuto subito) che guarda un po’ è perso nel suo baratro
dominato da un passato sconvolgente e il suo futuro ombreggiato dalla sua
caduta dato che non riesce più a scrivere canzoni.
Non disperate fan di Collins, a quanto pare basta
un’occhiata a Charlotte per fargli riprendere la voglia di scrivere canzoni.
Ma basta un’occhiata anche a Charlotte per perdere la testa,
nonostante dicesse che non le importasse nulla di questo tipo, inizia anche lei a vacillare
sperando di veder entrare quel ragazzo misterioso ogni sera dalla porta del
negozio di fiori in cui lavora.
Tutto molto romantico, si. Sembrerebbe.
Ed è da qui che quel minimo di spina dorsale che aveva la
nostra protagonista è sparito.
Perde totalmente di vista i suoi obiettivi per un ragazzo
che A- ha conosciuto da solamente due giorni e B- la tratta manco una foca che
gioca con la palla.
Tate esordisce in questo pseudo rapporto fornendo delle
regole, di come tutto deve essere allo scuro, di come a quanto pare non sembra
esserci molto futuro per loro e Charlotte cosa fa? Cosa mai vi aspettereste da
una ragazza con la testa sulle spalle, che ha deciso che non cascherà
sull’amore come una pera matura dall’albero?
Ovviamente… accetta!
E da qui in poi ho iniziato a invocare Zeus affinchè mi
colpisse con un fulmine dritto sulla capoccia per far smettere di far
sanguinare i miei occhi nella lettura.
È un susseguirsi di tira e molla, di un Tate mestruato e di
una totale e inconcepibile non più matura Charlotte.
Non solo Tate ha esordito con questa sorta di contratto ma
tratta di merda anche la sua così detta “fidanzata” perché ha perso la testa
per lui e… reggetevi forte, lo ama da solamente due giorni.
Ma poi non è solo questo, è lei che è il centro focale
dell’incazzatura di questo libro. Tratta malissimo sua nonna che l’ha cresciuta
e l’ha tenuta con se proprio come se fosse sua figlia, dicendo che ormai ha
diciott’anni e che se ne infischia delle regole di quella che è il suo tutore
legale, che vuole fare come dice lei ora che è grande.
Guardando sotto la lente di ingrandimento questa scusa, come
diamine è che Charlotte si sottomette alle regole di uno sconosciuto come Tate ma se ne
infischia di quelle della nonna, che l’ha fatta diventare la donna che è ora?
Charlotte è assolutamente il personaggio più insopportabile
che abbia letto in questo nuovo anno. Se ne infischia altamente delle persone che
fino ad ora le hanno voluto bene, proprio come il suo amico Carlos che non se
lo fila più di striscio da quando si “fidanza”, ma da peso assurdamente e
ingiustificatamente a un uomo che non solo la tratta come un calzino, non solo
è uno stalker patentato, ma è uno SCONOSCIUTO!
Va a capovolgere tutti quanti i suoi ideali che ha difeso
fino ad ora.
Insomma nuvoline, questo romanzo è di una pochezza assurda.
È iniziato come un romanzo stimatore del femminismo, che urlava “potere alle
donne” e poi man mano si sotterra su di un maschilismo ai confini del ridicolo.
Addirittura Charlotte cambia look per far piacere a lui, senza nemmeno far finta di ribellarsi quando Tate la porta a fare shopping.
Qui c’è davvero del male. Qui davvero bisogna rivedere il
concetto che si vuol dare alla parola “amore”.
L’amore non si sottomette, l’amore si accetta per quello che
è, l’amore non mette in disparte i tuoi sogni e i tuoi ideali, l’amore ti fa
crescere.
Io tutto ciò non l’ho visto in “Flower”.
Il successo mondiale che è scritto in copertina, secondo me
è da rivedere così come tutto quanto il romanzo.
Mi dispiace ma non mi va di dare nemmeno un voto a questa
storia, perché se dovessi classificarla su una scala da 1 a 10, non prenderebbe
nemmeno l’ultimo posto.
Se volete un consiglio, lasciate perdere. Ci sono così tanti
altri libri belli.
Fatemi sapere cosa ne pensate e perdonate il mio ciarlare
per chi invece la storia è piaciuta anzi… vorrei proprio sapere da voi cosa
invece vi è piaciuto tanto di questa relazione tra Charlotte e Tate che io non
ho visto.
Io vi do l’appuntamento alla prossima. Sempre qui con
AnniDiNuvole.
Ila
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