Buon pomeriggio nuvoline. Come state? Siamo entrate nel mese
più suggestivo dell’anno… il freddo, la neve, le lucine, la cioccolata calda.
Io lo amo.
Cosa ci vedete di perfetto per completare il quadro?
Ah, io lo so che voi lo sapete: un BEL libro!
E oggi è proprio questo che voglio presentarvi. Pronte
nuvoline?
- Titolo: Rehab
- Autore: Lidia Calvano & Estelle Hunt
- Numero pagine: 340
- Da leggere o no? Si, si e ancora si! Un libro forte ma bello
- Voto: 9+
Voto copertina:
Jo King è il re del mondo, o meglio… del suo mondo. Un
attore all’apice della carriera, con stuoli di fan a venerarlo e una vita fatta
d’oro e d’argento.
Jo King, Daniel all’anagrafe, ha tutto ma allo stesso tempo
non ha niente.
Vive una vita perfetta ma superficiale e fatta di sgretolamento.
È all’apice della carriera ma sopra la vetta più alta del monte c’è la discesa
che ti aspetta.
Jo King non riesce più a vedersi come quel ragazzo che ha
iniziato tutto e così soffoca i suoi dilemmi e le sue paure nell’alcool, nella
droga e nel sesso.
Jo King è il re, Daniel è lo schiavo.
Il suo cuore è fatto di pietra, niente e nessuno lo
scalfisce. Si lascia solo galleggiare nel suo mare di lussuria e dispiacere.
Lauren, invece, vive di stenti. Combatte ogni giorno per
portare a casa quel gruzzoletto che la fa andare avanti e che possa aiutare suo
fratello a crescere.
Non si è mai lamentata nonostante venga da una famiglia con
grossi problemi alla fonte e nonostante lei sia sempre stata l’eroina per suo
fratello, non è mai stata la salvatrice di se stessa.
Tutto si aggrava quando al suo fratello Clark gli viene
diagnosticato un problema al cuore che necessita di un’operazione che costa più
di quanto possano mai risparmiare per tutta la vita.
Nonostante il doppio lavoro e uno nuovo che comporti lo
stare in un mondo in cui Lauren mai avrebbe pensato di andare, i soldi non
bastano.
In suo aiuto arriva Aida, una donna succinta, particolare,
che fa del sesso il suo lavoro.
Lauren è una vergine e come tale ha il suo fascino.
Proprio come un vampiro in cerca di buon sangue, Jo King per
sviare alla noia, decide di iniziare un contratto con l’insulsa e patetica
Lauren.
La ragazza si vedrà catapultata dall’oggi al domani in un
mondo di depravazione ma nonostante ciò, il contatto con Daniel le fa venire la
pelle d’oca. Perché dietro Jo King c’è un uomo che soffre, un uomo che non sa
dove andare, un uomo con il cuore.
Daniel vuol far di tutto per uscire dal suo tunnel di auto
distruzione, forse per i primi tempi ne è convinto, vuol farsi aiutare da
quella fiammella che brilla anche nella tempesta che è Lauren. Ce la farà, lui
lo sa.
Il problema è che Daniel deve combattere con il suo re, il
suo alter ego che lo schiaccia e lo attira come il miele alle api.
Cosa accadrà? Come può Daniel vincere le sue paure e come
può Lauren smettere di provare qualcosa per il suo aguzzino?
Una storia forte, prepotente ma che alla fine ci fa capire
tante cose.
Deboli di cuore, non me ne vogliate, ma questo libro non
farà per voi.
La storia è dura, forte, nera e potenzialmente distruttiva.
Nella vita di Daniel tutto è oscuro e segnato dai vizi. In Daniel risiede Jo
King, o meglio dire il contrario.
Di Daniel, quel ragazzo iniziale, non è rimasto niente.
Consumato dalla droga, dall’alcol e dal sesso. Al suo posto ora c’è JK.
Credo che scrivere di un personaggio così complesso sia
stato davvero difficile. Non tanto nel parlare dei suoi problemi, della sua
vita, ma quanto il riuscire a farlo redimere da tutte le cose che ha commesso.
JK non ha un cuore, o almeno non lo si vede così facilmente.
Anche se oscuro come personaggio, è quello che mi è piaciuto
di più. Se devo metterlo su una bilancia con la sua coprotagonista Lauren,
vince di poco, ma comunque vince.
Lauren mi è piaciuta, è fragile ma per tutto il libro ha
mantenuto sempre quella sua identità che ti ricorda un po’ una farfalla appena
uscita dal bozzolo e impaurita dalle raffiche di vento. Era stata sempre
consapevole di quello che significava stare con JK, ma non si è mai tirata
indietro. Credo che per amore del fratello, nonostante quello che abbia fatto
sia stato poco onorevole, si faccia questo ed altro. Lei ha avuto un grande
coraggio.
Se mettiamo insieme queste due realtà, Lauren e JK, probabilmente
avremmo un’esplosione di lava. Ed è quello che alla fine è accaduto.
La loro relazione inizialmente è pacifica, a tratti
romantica. Molto bella da leggere e da sperare che tutto vada per il meglio.
Ma poi, scatta quel qualcosa che fa esplodere tutto.
JK vuole tornare nel mondo del cinema ma quando si rende
conto che il tentativo di disintossicarsi non va a buon fine, torna
inesorabilmente nei suoi vizi e di conseguenza la sua immagine non fa bene alla
produzione di un nuovo film.
È tutta una ruota che gira e in questa ruota viene spinta
anche Lauren.
Se il loro rapporto all’inizio è quasi idilliaco con lui che
ritrova la passione in lei, ritrova quella carica in più e lei trova quel
sentimento che mai ha provato prima di allora, alla fine arriva allo
scatafascio.
Ripeto, è una storia dura. Non mancheranno scene forti e che
faranno storcere un po’ il naso ma se si arriva alla fine, si chiude il libro
con tanto dispiacere perché avresti voluto leggerne sempre di più.
La storia ovviamente continua anche dopo quello che ho
analizzato ma mi sembra più che logico non fare nessuno spoiler per chi volesse
leggerlo (DOVETE leggerlo).
L’ultima parte che rimane è la mia preferita, di cui vorrei
tanto parlarvi ma haimè… mi risparmierò.
Sappiate che alle volte la tenacia e il destino sono
protagonisti ancora più grandi di quelli che si trovano sulle pagine.
Che altro dirvi… il libro vale la pena di essere letto, i
personaggi sono bilanciati, il linguaggio seppur un po’ duro a tratti, fila
liscio come l’olio.
Lettura più che consigliata e più che apprezzata.
Vi lascio alle chiacchiere con le due autrici di questo
libro. Venite con me a scoprire qualcosa in più di questo libro!
Ciao ragazze, innanzitutto grazie per la vostra
disponibilità a fare due chiacchere nel nostro blog. Poi i miei più grandi
complimenti per aver scritto una storia come questa di Rehab.
Ma iniziamo subito! Sono troppo curiosa di sapere le vostre
risposte alle mie curiosità.
Com’è nata la vostra collaborazione e come vi siete trovate
in questa avventura?
Estelle:
Io e Lidia ci conoscevamo da un po’, seppur in maniera
virtuale. La collaborazione per Rehab è nata da una chiacchierata in chat,
favorita dalla curiosità di entrambe circa la scrittura a quattro mani. Per
quel che mi riguarda sono stata benissimo, il lavoro è scivolato via senza
che ce ne accorgessimo. Un’esperienza che ripeteremo sicuramente.
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Lidia:
Sono convinta che incontrare un partner di scrittura
affiatato è difficile e prezioso come trovare l’anima gemella; la grande
fortuna di conoscere Estelle è capitata come per caso in un gruppo su
Facebook. Era la persona giusta al momento giusto, ne ho apprezzato la
scrittura, il carattere e il metodo di lavoro che si sposavano bene con i
miei; non ci ho pensato su due volte e ho preso l’occasione al volo. Sono
entusiasta di questa esperienza, spero di ricominciare presto a scrivere
insieme.
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Invece, com’è nata l’idea di questa forte ma splendida
storia?
Estelle: È nata dal nostro amore per Michael Fassbender.
Abbiamo una vera e propria fissazione per lui, nonostante le nostre età non
proprio verdi. Shame, il film in cui si parla di un uomo divorato dalla
dipendenza per il sesso, è stata la scintilla.
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Lidia: Il protagonista di Rehab si è concretizzato nelle
nostre menti prima della trama nei dettagli. La fantasia, la creatività hanno
preso spunto da questo personaggio molto caratterizzato, che nelle nostre
menti corrispondeva al volto di un attore noto e talentuoso. Lui ci ha
ispirato in ogni passaggio della storia.
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Avevate pensato dal principio di far nascere un personaggio
maschile con così tanti problemi o è venuto tutto man mano?
Estelle: Daniel doveva essere un personaggio forte, anche
se non avevamo ben in mente il suo “mestiere”. Siamo partite da un capitano
d’industria, fino ad arrivare a direttore d’orchestra. Poi Lidia se ne esce
con “se deve essere narcisista allora facciamo attore”. Così è stato. Le
dipendenze appartenevano al personaggio ancora prima della stesura della
timeline, è un argomento molto complesso ma che come tutti gli aspetti meno
belli della vita crea una sorta di fascinazione.
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Lidia: La parte negativa del protagonista ci è stata
subito chiara, con i suoi difetti, patologie, perversioni. A nascere poco per
volta è stata invece la redenzione, grazie all’amore che prova per Lauren ma
soprattutto a un percorso di evoluzione psicologica lungo e doloroso. Il suo
processo di cambiamento, irto di difficoltà e di ricadute, è in fondo la
spina dorsale del romanzo, che non a caso abbiamo voluto intitolare Rehab. Le
dipendenze da sostanze sono solo la punta dell’iceberg; il vero mix esplosivo
sono le sue caratteristiche di personalità sommate all’enorme pressione dello
star system.
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Come vi siete giostrate nella scrittura? Scrivere un romanzo
a quattro mani è stato difficile?
Estelle: È stato
straordinariamente semplice, forse perché avevamo ben in mente la storia, forse
perché sin da subito si è creata un’empatia che ha facilitato il lavoro.
Abbiamo scritto a capitoli, quando una terminava lo passava all’altra e così
via sino alla fine.
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Lidia: Tutto è stato molto naturale e divertente. Ci
sentivamo per discutere e concordare il contenuto dei capitoli, poi ce li
assegnavamo a seconda della propensione dell’una o dell’altra verso i
contenuti delle scene che dovevamo descrivere. Estelle ha un entusiasmo
contagioso, e ha saputo usare la “frusta” per spronarmi nei miei frequenti
momenti di pigrizia!
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Secondo voi, nella vita reale, due caratteri come quelli di
Daniel e Lauren possono convivere insieme facilmente? Mi riferisco al loro
rapporto prima della rottura.
Estelle: Ho visto diverse coppie in cui lui era
tossicodipendente. La donna deve essere la componente sana della coppia, il
sostegno. Apparentemente potrebbe sembrare una stupida, ma in quella
sopportazione è nascosta una grande forza. Anche se a prima vista Daniel
appare come il forte, il despota, la sua corsa all’autodistruzione cela
insicurezze e fissazioni che lo rendono un debole e Lauren questo lo sa.
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Lidia: Non esiste nulla di facile quando c’è di mezzo una
dipendenza, un narcisismo di fondo, un contorno malato di protagonismo e
inquinato dai soldi e dal successo. Ma Lauren non ha il carattere arrendevole
e dipendente che alcuni lettori hanno intravisto. Ha una grande propensione a
prendersi cura di chi ama, ma il suo passato le ha fornito gli anticorpi per
non soccombere a un amore tossico. Per questo credo che anche nella realtà il
loro incontro sarebbe stato vincente e felice.
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Pur con motivazioni onorevoli, cosa ne pensate del
comportamento che ha avuto Lauren per salvare suo fratello? È vero che la
disperazione porta a fare cose impensabili?
Estelle: Sì, la disperazione porta a compiere qualunque
gesto, chi non si immolerebbe per una persona cara? Clark per Lauren non era
solo un fratello, ma la sua unica famiglia.
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Lidia: In quel momento della loro vita, l’attaccamento, la
responsabilità che Lauren sente verso il fratello sono molto vicini a un
sentimento materno. E cosa non si farebbe per salvare la vita a un figlio?
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Scrivere di Daniel nelle vesti del re indiscusso JK
sicuramente è stata dura, ma qual è stato il passaggio più difficile da
scrivere nel romanzo?
Estelle: Per quel che mi riguarda il passaggio della
piscina, dove Daniel ha davvero toccato il fondo.
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Lidia: I passaggi più difficili per me sono quelli che non
ho scritto, lasciandoli a Estelle. Non quelli più crudi o forti, ma quelli
spiccatamente romantici. Lei è molto più esperta e portata per il romance
puro.
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Invece, qual è stato il passaggio più bello che avete
scritto in questo libro?
Estelle: La scena in cui Lauren e Daniel si ricongiungono.
Si trovano all’interno del SUV e lui la abbraccia da dietro. Penso che sia un
passaggio liberatorio dopo tanta cupezza.
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Lidia: La scena in cui lui trova le parole per
ricontattarla per sms, e alla fine le scrive “Non ho mai pensato che quella
sarebbe stata la nostra prima e unica notte insieme”. È molto romantico, ma
con una sfumatura manipolativa, in linea con JK. Infatti Lauren d’istinto non
abbocca all’esca.
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Vi faccio una domanda un po’ insolita. Guardate il vostro
lavoro con occhi di lettore, quel è il vostro personaggio preferito?
Estelle: JK, senza dubbio. Ha troppe sfaccettature, zone
d’ombra. Amo i personaggi complicati.
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Lidia: Bette, avvocato e amica di Daniel. È un personaggio
pragmatico, sano, solido, ma che alla fine rivela con un fugace rossore la
sua emotività. La sua presenza nei momenti più cupi costituisce un elemento
di riequilibrio, riporta alla realtà e alle soluzioni concrete.
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È la prima volta che vi cimentate in un romanzo “hot”? Com’è
stata questa esperienza?
Estelle: Prima volta per me. Anche negli altri romanzi ho
inserito qualche scena calda, ma si contavano sulle dita di una mano. Qui mi
sono divertita a mettermi alla prova e ho voluto vedere sin dove riuscivo a
spingere l’acceleratore. È stato difficoltoso scrivere determinati passaggi, ma
se si deve parlare di una ferita non si può evitare di descrivere il sangue.
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Lidia: Ho scritto altre opere di narrativa erotica, non mi
sono trovata a disagio con Rehab; tuttavia, poiché si trattava di un romanzo
più lungo di quelli che ero abituata a scrivere, l’accortezza è stata di
creare delle scene di sesso ogni volta differenti, che non fossero
ripetitive, ma che esprimessero situazioni ed emozioni differenti, a seconda
dei momenti e dei protagonisti coinvolti.
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La cosa che ho apprezzato nel libro è stato il fatto che,
seppur vedendo degli amplessi di gruppo, diciamola così, non ho mai letto di “sesso
estremo” come il bondage. Al giorno d’oggi se un libro non ha certi connotati
molto spesso non vive di spessore. Che ne pensate? Un libro può essere bello
anche senza scene di sesso estremo?
Estelle: Al di là del contenuto più o meno spinto, un
libro per avere spessore deve
trasmettere emozioni. Mi sta bene l’utilizzo del bondage o di ogni altra
pratica sessuale, purché senta sulla mia pelle quello che sta provando la
protagonista. Questo per qualunque genere o argomento. Si può anche
raccontare di come si cucina il branzino, ma se non mi viene fame mentre
leggo allora il romanzo ha toppato.
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Lidia: Assolutamente sì. Un libro è bello con o senza
sesso, con o senza scene cruente, con o senza qualsiasi altra cosa ci venga
in mente. La cosa difficile è scrivere un libro bello e coinvolgente, che si
faccia ricordare dal lettore e che gli lasci qualcosa su cui riflettere anche
una volta finito. Usare il sesso estremo per vendere secondo me lascia il
tempo che trova, perché ci si affilia un target ma un altro lo si perde.
L’unico modo per fidelizzare il lettore sul lungo termine è scrivere un buon
libro.
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Questa domanda è una che mi piace molto perché, da amante
della musica, riesco a capire per certi versi la personalità dei personaggi.
Quale canzone assegnereste a Daniel e quale a Lauren?
Estelle: Per Lauren Selena Gomez Good for you, non c’è un
motivo in particolare, la ascoltavo in continuazione pensando a lei. Per
Daniel Justin Timberlake, Mirrors, perché parla di una coppia che ha vissuto
insieme per sessantatré anni superando molte difficoltà
|
Lidia: Mi costringi a svelare indizi sulla mia età
anagrafica con questa domanda… Allora, per Lauren scelgo “Sweet Child O’
Mine” dei Guns N’Roses. Per Daniel invece vi propongo i fantastici U2 con
“Electrical Storm”, brano che trovo di una sensualità struggente, per quale è
stato realizzato uno splendido video in bianco e nero che narra di un amore
impossibile.
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Ho scaricato immediatamente (appena ho saputo) il secondo volume
della serie: Farewell. So che all’interno vedremo la piccola storia tra Clark e
Aida e non vedo l’ora di sapere cosa è avvenuto tra i due. Ma parliamo un po’
dalla serie… da quanti libri è formata? Ma soprattutto, i nuovi libri
verteranno su nuovi personaggi o vedremo nuovamente Daniel e Lauren? Sono molto
curiosa!
Estelle: Farewell è uno dei tre spin off gratuiti e parla
di Aida e Clark. Gli altri due usciranno a dicembre e a febbraio. Non sarà
una vera e propria serie, il secondo romanzo avrà come protagonista Clark, ma
stiamo ancora studiando la trama.
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Lidia: Rehab è nato per essere autoconclusivo. Gli spin
off gratuiti sono dei racconti che svelano dei particolari a contorno, dei
momenti che non abbiamo avuto modo di dettagliare nel romanzo principale, o
dipingeranno meglio dei personaggi secondari sui quali i lettori hanno
manifestato curiosità. Nel prossimo romanzo Clark sarà il protagonista, ma ci
concentreremo sul suo percorso. Il capo (Estelle) dice che Daniel e Lauren ne
hanno passate abbastanza, ora meritano una vita felice senza altre
disavventure né scrittrici invadenti tra i piedi.
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Ho amato l’epilogo. In una maniera sconvolgente.
Avevate sempre pensato a una chiusura di Rehab così, oppure
avevate preso in considerazione strade alternative?
Estelle: Rehab è nato come erotic romance, quindi il lieto
fine non è mai stato messo in discussione. Considerato tutto ciò che è
avvenuto prima, è stato un piacere poterlo scrivere.
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Lidia: Gli ultimi capitoli sono creatura esclusiva di
Estelle, li aveva prenotati in anticipo e guai a toccarglieli! Per mia
fortuna, visto che lei è molto più convincente nelle scene romantiche… In
ogni caso, dopo tutto quello che abbiamo fatto passare ai protagonisti, il
lieto fine se lo sono proprio sudato; non me la sarei sentita di proporre
nulla di meno “rosa”.
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Io vi saluto e vi rinnovo i miei complimenti, leggere di
Daniel e Lauren è stata un’esperienza sconvolgente e molto significativa. Spero
di avere tra le mani al più presto anche gli altri libri della serie.
Continuate così! Grazie per questa piccola intervista, spero di risentirci
presto!
Ila
Grazie infinite per la bellissima recensione e per l'interessante intervista! Il tempo e la cura che ci avete dedicato è molto prezioso per noi, felice che Rehab sia riuscito ad emozionarvi, a presto!
RispondiEliminaGrazie a te e ad Estelle per essere state così disponibili e per aver scritto un bellissimo libro :*
EliminaGrazie a te cara per avermi dato l'opportunità di conoscere questa sorprendente storia :*
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